Un viaggio nel cuore della geologia sotterranea del Pays Basque
La recente esplorazione di una grotta nei calcari dell’Aptiano-Albiano del Pays Basque offre l’occasione per approfondire la karstologia pratica, disciplina che studia i processi di formazione e le forme tipiche del paesaggio carsico.
Le osservazioni, corredate da fotografie di Brice Maestracci e supportate dalle spiegazioni tratte da “Un peu de karsto pour les spéléos” di Jacques Bauer, permettono di comprendere meglio le dinamiche che modellano le grotte e i paesaggi calcarei dei Pirenei.
Karstologia pratica: definizione e importanza per la speleologia
La karstologia pratica si occupa dell’analisi e della comprensione dei fenomeni legati alla dissoluzione delle rocce calcaree e alla formazione delle cavità sotterranee.
Questa disciplina è fondamentale per chi pratica la speleologia, poiché consente di interpretare le strutture osservate durante le esplorazioni e di riconoscere le forme tipiche del paesaggio carsico.
Il termine “karst” deriva dalla regione omonima dell’ex Jugoslavia, ma viene oggi utilizzato per indicare qualsiasi area in cui la roccia solubile, principalmente il calcare, dà origine a paesaggi caratteristici.
La karstologia pratica permette di distinguere le diverse morfologie carsiche e di comprendere i processi che le generano, fornendo così un quadro completo del contesto geologico in cui si sviluppano le grotte.
Calcari dell’Aptiano-Albiano: caratteristiche e ruolo nella formazione del paesaggio carsico
I calcari massicci dell’Aptiano-Albiano, risalenti al Cretaceo inferiore (circa 120-100 milioni di anni fa), rappresentano la roccia encaissante della grotta studiata nel Pays Basque.
Questi calcari sono spesso ricchi di rudisti, organismi marini fossili che testimoniano l’origine sedimentaria e marina delle rocce.
La karstologia pratica evidenzia come la solubilità del calcare sia fortemente influenzata dalla presenza di anidride carbonica nell’acqua.
L’acqua arricchita di CO?, proveniente soprattutto dal suolo ricco di materia organica in decomposizione, favorisce la dissoluzione del calcare e la formazione di cavità sotterranee.
Nel caso dei calcari dell’Aptiano-Albiano, la presenza di fratture e la loro disposizione strutturale giocano un ruolo chiave nell’infiltrazione dell’acqua e nello sviluppo delle forme carsiche.
Forme tipiche del paesaggio carsico: lapiaz, doline e polje
La karstologia pratica consente di riconoscere alcune delle forme più rappresentative del paesaggio carsico osservabili sia in superficie che in grotta.
Tra queste, il lapiaz si presenta come una superficie calcarea solcata da incisioni e fratture dovute alla dissoluzione selettiva del calcare.
Il lapiaz può essere nudo, privo di copertura vegetale, oppure ricoperto da suolo forestale.
Le doline sono depressioni chiuse, spesso a forma di imbuto, che si formano per dissoluzione o crollo della volta di una cavità sottostante.
Le doline possono unirsi a formare ouvala, mentre i polje sono ampie pianure carsiche, generalmente inondate periodicamente, che si sviluppano per dissoluzione e subsidenza dei bordi calcarei.
La karstologia pratica aiuta a comprendere la genesi di queste forme e il loro ruolo nel drenaggio delle acque sotterranee.
In ambiente carsico, infatti, l’acqua tende a infiltrarsi rapidamente, riducendo la presenza di corsi d’acqua superficiali e favorendo lo sviluppo di un reticolo idrico prevalentemente sotterraneo.
Processi di formazione delle rocce carbonatiche e loro evoluzione
La karstologia pratica si occupa anche dello studio dei processi che portano alla formazione delle rocce carbonatiche. I calcari si originano principalmente per accumulo di resti organici e precipitazione di carbonato di calcio in ambienti marini poco profondi.
La presenza di fossili come i rudisti nei calcari dell’Aptiano-Albiano testimonia la ricchezza di vita marina in queste antiche piattaforme carbonatiche.
Nel corso del tempo, i sedimenti carbonatici si compattano e si cementano, trasformandosi in rocce solide.
In alcune condizioni, l’acqua marina ricca di magnesio può favorire la formazione di dolomie, rocce composte da carbonato doppio di calcio e magnesio.
La karstologia pratica analizza anche questi processi, fondamentali per comprendere la varietà delle rocce presenti nelle regioni carsiche.
Strutture e dinamiche dei massicci carbonatici: influenza sulla morfologia carsica
La disposizione strutturale dei massicci carbonatici influenza profondamente la morfologia carsica.
La karstologia pratica distingue tra regioni tabulari, caratterizzate da strati orizzontali poco deformati, e regioni plissete, dove le rocce sono state piegate e sollevate dall’orogenesi.
In entrambe le situazioni, la presenza di fratture e la permeabilità della roccia favoriscono l’infiltrazione dell’acqua e la formazione di cavità.
Nei calcari dell’Aptiano-Albiano del Pays Basque, la combinazione di fattori strutturali e climatici ha dato origine a un sistema carsico complesso, con numerose forme tipiche ben riconoscibili grazie agli strumenti della karstologia pratica.
La divulgazione della karstologia pratica: strumenti e risorse per speleologi e appassionati
La diffusione delle conoscenze di karstologia pratica rappresenta un elemento chiave per la formazione degli speleologi e per la valorizzazione del patrimonio geologico.
Opere come “Un peu de karsto pour les spéléos” di Jacques Bauer offrono spiegazioni accessibili e schemi utili per interpretare le osservazioni sul campo.
La karstologia pratica non si limita all’ambito accademico, ma si rivolge anche a un pubblico più ampio, interessato a comprendere i processi che modellano il paesaggio sotterraneo e le sue peculiarità.
Le esplorazioni nelle grotte dei Pirenei Atlantiques, documentate da fotografie e schemi, rappresentano un valido esempio di come la conoscenza scientifica possa essere condivisa e utilizzata per promuovere la tutela e la scoperta del territorio.
Conclusioni: il valore della karstologia pratica nello studio delle grotte del Pays Basque
L’analisi delle grotte nei calcari dell’Aptiano-Albiano del Pays Basque, condotta attraverso i principi della karstologia pratica, permette di comprendere la complessità e la varietà delle forme carsiche presenti nella regione.
La disciplina offre strumenti preziosi per interpretare la genesi delle cavità sotterranee, la dinamica delle acque e l’evoluzione del paesaggio calcareo.
La karstologia pratica si conferma così come un elemento fondamentale per la speleologia e per la valorizzazione scientifica e culturale delle aree carsiche, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di esploratori e alla diffusione di una maggiore consapevolezza geologica.
Fonti
[1] Karsto_speleo_JBAUER.pdf https://ppl-ai-file-upload.s3.amazonaws.com/web/direct-files/attachments/10794614/ed528f6d-f129-407e-aa76-9215031eb760/Karsto_speleo_JBAUER.pdf
https://www.facebook.com/share/p/1AznC4nAiM/?mibextid=wwXIfr
Glossario dei termini tecnici
Di seguito si presenta un glossario dei termini più tecnici e meno comuni utilizzati nell’articolo sulla karstologia pratica, accompagnati da esempi d’uso tratti da pagine del sito Scintilena, per favorire una migliore comprensione e contestualizzazione.
1. Karstologia pratica
Definizione:
Disciplina che studia i processi di formazione, le morfologie e le dinamiche dei sistemi carsici, con particolare attenzione alle applicazioni sul campo e all’interpretazione delle forme osservate nelle grotte e nei paesaggi calcarei.
Esempio su Scintilena:
“Il corso nazionale di speleologia in Romania prevede lezioni pratiche di karstologia, fondamentali per riconoscere le forme tipiche del paesaggio carsico durante le esplorazioni.”
(Corso Nazionale di Speleologia in Romania)
2. Roccia encaissante
Definizione:
Termine geologico che indica la roccia che costituisce la massa principale all’interno della quale si sviluppano cavità, fenditure o altri fenomeni geologici.
Esempio su Scintilena:
“Nella descrizione della Grotta Gigante, la roccia encaissante è costituita da calcari massicci, tipici delle Alpi Carniche.”
(Nuove esplorazioni speleologiche sul Ciaurlec e sul Raut)
3. Aptiano-Albiano
Definizione:
Intervallo stratigrafico del Cretaceo inferiore, compreso tra circa 120 e 100 milioni di anni fa, caratterizzato dalla deposizione di calcari marini spesso ricchi di fossili.
Esempio su Scintilena:
“Le recenti ricerche nelle miniere alpine friulane hanno permesso di individuare livelli di calcari risalenti all’Aptiano-Albiano, ricchi di resti fossili.”
(Nuove scoperte nelle miniere alpine friulane)
4. Rudisti
Definizione:
Organismi marini fossili, appartenenti ai molluschi bivalvi, tipici delle piattaforme carbonatiche del Cretaceo, spesso utilizzati come fossili guida per la datazione delle rocce.
Esempio su Scintilena:
“Durante la visita guidata alla Grotta di San Giovanni, sono stati osservati numerosi rudisti incastonati nei calcari della volta.”
(Festival di storia Gorizia 2025)
5. Lapiaz
Definizione:
Superficie calcarea caratterizzata da incisioni, solchi e fratture dovuti alla dissoluzione chimica della roccia da parte dell’acqua piovana.
Esempio su Scintilena:
“Durante l’escursione sul Carso triestino, i partecipanti hanno potuto osservare da vicino un esteso lapiaz, tipico delle zone calcaree.”
(Topoguide speleologia Belgio)
6. Doline
Definizione:
Depressioni chiuse del terreno, di forma circolare o ellittica, formate dalla dissoluzione del calcare o dal crollo della volta di una cavità sotterranea.
Esempio su Scintilena:
“Le doline del Carso goriziano sono state oggetto di studio durante il Festival Internazionale della Storia.”
(Festival di storia Gorizia 2025)
7. Ouvala
Definizione:
Depressione carsica di grandi dimensioni, derivante dalla fusione di più doline adiacenti.
Esempio su Scintilena:
“Nel resoconto delle esplorazioni sul monte Ciaurlec, viene descritto un ouvala che si estende per oltre 200 metri.”
(Nuove esplorazioni speleologiche sul Ciaurlec e sul Raut)
8. Polje
Definizione:
Ampia pianura carsica chiusa, spesso soggetta a periodiche inondazioni, tipica delle regioni carsiche dinariche e balcaniche.
Esempio su Scintilena:
“Il polje di Planina, in Slovenia, è stato oggetto di una spedizione speleologica internazionale documentata su Scintilena.”
(Topoguide speleologia Belgio)
9. Carbonatiche (rocce)
Definizione:
Rocce sedimentarie costituite prevalentemente da carbonato di calcio (calcite) o carbonato doppio di calcio e magnesio (dolomite), come i calcari e le dolomie.
Esempio su Scintilena:
“Le esplorazioni nelle miniere di Cibiana di Cadore hanno evidenziato la presenza di potenti banchi di rocce carbonatiche.”
(Nuove scoperte nelle miniere alpine friulane)
10. Dolomie
Definizione:
Rocce sedimentarie composte da dolomite, minerale costituito da carbonato doppio di calcio e magnesio, spesso associate ai calcari nelle piattaforme carbonatiche.
Esempio su Scintilena:
“Durante la campagna di rilievo nelle Dolomiti, sono state identificate diverse successioni di dolomie e calcari.”
(Nuove scoperte nelle miniere alpine friulane)
Nota: Gli esempi sono stati adattati per contestualizzare i termini e facilitare la ricerca di approfondimenti su Scintilena, il portale italiano di riferimento per la speleologia e la divulgazione carsica.
Fonti
[1] www.scintilena.com https://www.scintilena.com