Un nuovo centro di studio per la conservazione e la ricerca ambientale
NARDÒ – L’area naturalistica della Palude del Capitano si prepara a diventare un importante centro di ricerca biologica e idrogeologica.
Questo sito, già noto per le sue peculiarità naturalistiche, è stato selezionato come luogo privilegiato per una ricerca sulle doline carsiche del Salento, conosciute localmente come spunnulate.
Queste doline ospitano ecosistemi unici, derivanti dall’interazione di acque dolci, sulfuree e marine.
Il progetto di ricerca
Il dipartimento di Geologia dell’Università di Bari ha istituito una borsa di dottorato all’interno del programma “Earth Processes and Management of Resources and Risks for a Resilient Society and Territory”.
Il progetto, intitolato “Ricerche idrogeologiche e biologiche nelle doline del Salento volte alla valutazione della qualità delle risorse idriche“, sarà condotto da Michele Onorato, speleosub e biologo marino di Nardò, sotto la supervisione del professor Mario Parise.
La ricerca si concentrerà su aspetti idrogeologici, in collaborazione con le università di Bari e di Trieste, e biologici, con il supporto della Stazione Anthon Dorn di Napoli.
L’obiettivo è comprendere gli effetti del mescolamento delle acque sia a livello biologico che morfologico, valutando i rischi idrogeologici del versante dell’alto Salento ionico.
L’inaugurazione del laboratorio
Lunedì 9 dicembre, alle ore 10, sarà inaugurato il laboratorio di ricerca presso la Casa del Capitano. All’evento parteciperanno Michele Onorato, il presidente della Società Speleologica Italiana Sergio Orsini, la segretaria della Federazione Speleologica Pugliese Francesca Lagna, il professor Mario Parise, il presidente del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon Raffaele Onorato e l’assessora all’Ambiente Giulia Puglia.
La Palude del Capitano è inserita nell’elenco nazionale delle Zone speciali di conservazione ed è prospiciente alla zona A della riserva integrale dell’Area marina protetta di Porto Cesareo.
Inoltre, è inclusa nel Catasto delle grotte e delle aree carsiche della Federazione speleologica pugliese, grazie al lavoro del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon.
Il contributo delle istituzioni locali
Il lavoro di ricerca proseguirà fino a ottobre 2026, in collaborazione con il Comune di Nardò e con il supporto logistico del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon Ets.
L’amministrazione comunale ha concesso l’uso della Casa del Capitano al centro, che ha allestito un laboratorio di ricerca con il patrocinio della Società Speleologica Italiana e della Federazione Speleologica Pugliese.
All’esterno della struttura sarà installata una stazione meteo, gestita da Elisa Gatto, meteorologa e socia dell’Apogon.
Questo progetto rappresenta un passo significativo nella conservazione e nello studio degli ecosistemi unici della Palude del Capitano.
La collaborazione tra istituzioni accademiche, enti locali e associazioni speleologiche promette di fornire nuove conoscenze e strumenti per la gestione sostenibile delle risorse idriche e la protezione dell’ambiente naturale del Salento.
Fonte: LeccePrima