Un viaggio nel cuore della civiltà Maya

La scoperta è avvenuta nella città Maya di Palenque, situata nello stato del Chiapas, in Messico¹².

Palenque è uno dei siti archeologici più importanti della civiltà Maya e ospita il famoso Tempio delle Iscrizioni, dove l’archeologo Alberto Ruz L’Huillier fece la sua scoperta nel 1952¹².

L’Inizio della Scoperta

Nel 1947, l’archeologo messicano Alberto Ruz L’Huillier (1906-1979) fece una scoperta che avrebbe cambiato la comprensione delle piramidi Maya.

Durante le sue ricerche nel Tempio delle Iscrizioni, notò una grande pietra attraversata da dodici fori sigillati con tappi perfettamente incastrati.

L’archeologo sospettò che qualcosa fosse nascosto dietro la pietra e ordinò di sollevarla. Con grande sorpresa, intravide alla debole luce del tempio una scala che scendeva all’infinito. Dove portava?

La Scala Misteriosa

Fino a quel momento, non erano state trovate sepolture nelle piramidi Maya e si credeva che la loro funzione fosse solo quella di ospitare i templi costruiti sulla loro cima.

Ma questa nuova scoperta sorprese l’archeologo.

La scala era piena di detriti, che cominciarono a essere rimossi in uno sforzo che durò anni, dato che la galleria era incredibilmente lunga e coperta di pietre e vegetazione che rendevano impossibile proseguire.

Dopo anni di lavoro e aver rimosso le pietre di cinquantanove gradini, nel 1952 fu finalmente possibile scendere.

La scala terminava in una parete. Fu necessario aprire un foro lì per scoprire un secondo muro, e dietro di esso si trovò una scatola di materiale contenente tre piccole fontane di ceramica, tre conchiglie marine e ornamenti di giada: senza dubbio un’offerta, ma a chi era destinata?

Le Offerte Rituali

Le offerte trovate davano speranza dopo il duro lavoro. Ruz L’Huillier e i suoi aiutanti sentivano che finalmente stavano per trovare qualcosa di veramente importante.

Ma mancava ancora la prova decisiva.

Davanti a loro, una nuova parete chiudeva completamente il passaggio, un ostacolo ancora più grande dei precedenti, con uno spessore di ben tre metri.

Il passaggio era stretto, il calore soffocante, e ci vollero giorni estenuanti per aprire un piccolo varco nella parete.

Dietro di essa, c’era una cavità. Qui trovarono finalmente ciò che avevano tanto atteso: la spiegazione della galleria misteriosa e una scoperta emozionante.

Sei ossa, i resti di cinque uomini e una donna. Accatastati nella stretta sepoltura, non c’erano dubbi che fossero stati sacrificati a qualche dio sanguinario. I resti appartenevano a persone giovani, uccise, ma perché?

Il Sacrificio Umano

Si scoprì che era una delle tante offerte rituali e che questo misterioso popolo aveva l’usanza di immolare persone, la cui sangue veniva offerto per placare gli dèi.

Un nuovo blocco di pietra bloccava il passaggio agli investigatori, ma non era il momento di arrendersi alla disperazione quando si era così vicini al successo.

L’archeologo riuscì ad aprire un nuovo varco nella pietra monolitica e antichissima.

Guardando attraverso l’apertura, l’esploratore non poteva credere a ciò che vedeva.

Come Carter di fronte alla tomba di Tutankhamon, avrebbe potuto esclamare: “Vedo cose meravigliose“, poiché anche lui assistette a uno spettacolo fantastico: una grande cripta con pareti completamente ricoperte di bassorilievi, al centro della quale c’era un monumento di pietra scolpita.

L’archeologo messicano espresse: “Si potrebbe dire che era una grande grotta magica scolpita nel ghiaccio, con pareti brillanti che scintillavano come cristalli di neve.

Delicati festoni di stalattiti pendevano come le corde delle tende e le stalagmiti sul pavimento sembravano oscillazioni di luce di un grande cero”.

La Cripta Funeraria

Le formazioni calcaree, formatesi nel corso dei secoli, sopra la grotta, davano all’insieme un aspetto magico e irreale.

Facendo un grande sforzo, riuscirono a far ruotare il monolite su se stesso.

In quel momento, quando finalmente poterono penetrare, la loro emozione raggiunse il suo apice.

La stanza misurava nove metri per tre e vi erano rappresentati nove personaggi di stucco: i Nove Signori della Notte, re del mondo infernale degli antichi Maya.

Sparse, c’erano numerose offerte, oltre a due magnifiche teste di stucco, ricoperte di abbondanti capigliature, legate con nastri e adornate con fiori secchi di ninfee.

Il Monumento Centrale

Senza dubbio, la cosa più sorprendente era il grande monumento che occupava tutto il centro del luogo, un enorme blocco di pietra che doveva pesare quasi venti tonnellate e la cui superficie era ricoperta da una lastra finemente scolpita.

In questa cripta funeraria fu trovata una lastra di pietra di 5 tonnellate con magnifiche incisioni, posta su un sarcofago; su tutte le pareti c’erano rilievi scolpiti che rappresentavano i nove Signori della Notte venerati dai Maya.

Dentro il sarcofago, Huillier scoprì i resti di un uomo alto, morto circa a 40 anni.

Il suo corpo e il suo volto erano coperti di gioielli di giada, che contrastavano con il rivestimento rosso della tomba.

Enormemente lussuosa era la maschera funeraria, di mosaico di giada, con curiose incrustazioni di ossidiana e madreperla sugli occhi.

Le incisioni sulla lastra del sarcofago non rappresentano un astronauta in una capsula spaziale come sostiene Erich von Daniken nella sua opera “Ricordi del futuro”, ma costituiscono un prezioso simbolo del transito dell’anima nel regno dei morti. E più precisamente, descrivono la trasformazione di un capo Maya in un dio.

La Lastra di Pietra

Al centro della lastra c’era un dipinto di un uomo giovane, adornato con grande ricchezza, circondato da un ricco decorato (i segni sacri e geroglifici che erano di per sé un enigma sufficiente per svelare al scopritore).

Come spostarlo? Lavoravano in uno spazio molto ridotto sotto un calore insopportabile, in una cripta dall’aria rarefatta e soffocante. Riuscirono a spostarlo con cric di automobili fissati su blocchi di legno. E davanti ai loro occhi, scoprirono una nuova lastra, un nuovo ostacolo di pietra.

Non serve dire che i Maya custodivano gelosamente i loro segreti. Ma Ruz L’Huillier era ostinato e non si sarebbe fermato finché non avesse svelato l’ultimo mistero.

Così sollevarono questa nuova lastra per trovare, finalmente, il motivo centrale di tanto mistero: uno scheletro decorato con ricchi gioielli.

Non erano sopravvissuti gli abiti con cui era stato sepolto, restavano solo fili di essi, ma era coperto di bellissimi ornamenti di giada che brillavano nell’ombra della volta.

La Maschera Funeraria

Il volto del morto era coperto da una maschera funeraria di giada, un capolavoro dell’arte Maya, con gli occhi fatti di conchiglie e l’iride in ossidiana. L’espressione del volto è così realistica che si può supporre che fosse un ritratto.

Questa scoperta ha aperto nuove prospettive sulla comprensione delle pratiche funerarie e religiose dei Maya, rivelando un lato della loro cultura che era rimasto nascosto per secoli.

Storia e Arte a Palenque: Un Viaggio nel Cuore della Civiltà Maya

La Storia di Palenque

Palenque, conosciuta anche come Lakamha (“Grandi Acque”), è una delle città più affascinanti della civiltà Maya.

Situata nello stato del Chiapas, in Messico, Palenque fu abitata fin dal periodo pre-classico, ma raggiunse il suo massimo splendore tra il 630 e il 740 d.C. sotto il regno di Pakal il Grande e di suo figlio Kan B’alam II¹².

La città fu abbandonata intorno al 900 d.C. e rimase nascosta nella giungla per secoli, fino a quando il prete spagnolo Antonio Solis la riscoprì nel 1746².

Gli scavi archeologici iniziarono solo nel XIX secolo e continuano ancora oggi, rivelando continuamente nuovi dettagli sulla vita e la cultura dei Maya.

L’Architettura di Palenque

Palenque è famosa per la sua architettura sofisticata e i suoi dettagli artistici.

Il sito archeologico copre circa 2,5 km², ma si stima che meno del 10% della superficie totale sia stata esplorata¹.

Tra gli edifici più importanti ci sono il Tempio delle Iscrizioni, il Palazzo, e il Gruppo delle Croci.

Il Tempio delle Iscrizioni è forse il monumento più famoso di Palenque.

Costruito come mausoleo per Pakal il Grande, il tempio contiene una scala nascosta che conduce alla cripta funeraria del sovrano, scoperta dall’archeologo Alberto Ruz L’Huillier nel 1952¹.

Le pareti del tempio sono ricoperte di iscrizioni geroglifiche che raccontano la storia della città e dei suoi sovrani.

Il Palazzo è un complesso di edifici adiacenti e interconnessi, costruiti su una terrazza artificiale.

Questo edificio fu la residenza dei sovrani di Palenque e contiene numerose stanze, corridoi e cortili. Il Palazzo è noto per la sua torre a quattro piani, unica nel suo genere nell’architettura Maya¹.

Il Gruppo delle Croci comprende tre templi: il Tempio della Croce, il Tempio della Croce Fogliata e il Tempio del Sole.

Questi templi sono dedicati a diverse divinità Maya e sono decorati con bassorilievi che rappresentano scene mitologiche e rituali religiosi¹.

L’Arte di Palenque

L’arte di Palenque è rinomata per la sua raffinatezza e complessità. Gli artisti Maya di Palenque erano maestri nella scultura e nella pittura, creando opere che combinano realismo e simbolismo.

I bassorilievi trovati nei templi e nei palazzi di Palenque sono tra i più dettagliati e ben conservati del mondo Maya.

Questi rilievi rappresentano scene di vita quotidiana, cerimonie religiose e figure mitologiche.

Un esempio notevole è il rilievo del Tempio delle Iscrizioni, che raffigura Pakal il Grande in una posizione simbolica che rappresenta il suo viaggio nell’aldilà¹.

Le maschere funerarie sono un altro esempio dell’arte raffinata di Palenque.

La maschera funeraria di Pakal, realizzata in mosaico di giada, è considerata un capolavoro dell’arte Maya.

Gli occhi della maschera sono fatti di conchiglie e l’iride in ossidiana, conferendo al volto un’espressione realistica e solenne².

Le ceramiche di Palenque sono decorate con motivi geometrici e scene narrative.

Questi oggetti erano spesso utilizzati in contesti rituali e funerari, riflettendo l’importanza della religione nella vita quotidiana dei Maya².

La Riscoperta di Palenque

La riscoperta di Palenque nel XVIII secolo ha portato a una serie di esplorazioni e scavi che hanno rivelato l’importanza storica e culturale della città.

Gli archeologi hanno scoperto che Palenque era un centro politico e religioso di grande rilevanza, con una complessa struttura sociale e una ricca tradizione artistica¹².

Nel 1981, Palenque fu designata “Zona Protetta” e nel 1987 fu dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO¹. Questo riconoscimento ha contribuito a preservare il sito e a promuovere ulteriori ricerche e scavi.

Palenque rappresenta uno dei migliori esempi dell’architettura e dell’arte Maya. Le sue strutture monumentali, i dettagli artistici e le iscrizioni geroglifiche offrono una finestra unica sulla vita e la cultura dei Maya. La continua esplorazione del sito promette di rivelare ancora molti segreti e di arricchire la nostra comprensione di questa affascinante civiltà.

Altre Città Maya Scoperte: Un Patrimonio Archeologico Inestimabile

Tikal

Tikal, situata nel cuore della giungla del Guatemala, è una delle città Maya più grandi e meglio conservate.

Fondata intorno al IV secolo a.C., Tikal raggiunse il suo apice tra il 200 e il 900 d.C.

La città è famosa per le sue imponenti piramidi, tra cui il Tempio del Gran Giaguaro e il Tempio delle Maschere.

Tikal era un importante centro politico, economico e religioso, e le sue rovine offrono una visione dettagliata della vita quotidiana e delle pratiche rituali dei Maya¹.

Chichén Itzá

Chichén Itzá, situata nella penisola dello Yucatán in Messico, è una delle città Maya più visitate e conosciute.

Fondata intorno al VI secolo d.C., Chichén Itzá fu un importante centro politico e religioso fino al XII secolo.

La città è famosa per la piramide di Kukulkán, anche conosciuta come El Castillo, e per il grande campo da gioco della pelota.

Chichén Itzá è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1988².

Calakmul

Calakmul, situata nello stato di Campeche, in Messico, è una delle città Maya più grandi mai scoperte.

La città era un potente centro politico e militare durante il periodo classico, rivaleggiando con Tikal. Calakmul è famosa per le sue numerose steli, che raccontano la storia dei suoi sovrani e delle loro conquiste.

La città è stata scoperta nel 1931 e continua a essere oggetto di scavi e ricerche archeologiche³.

Copán

Copán, situata nell’attuale Honduras, è un altro importante sito archeologico Maya. Fondata intorno al V secolo d.C., Copán era un centro culturale e artistico di grande rilevanza.

La città è famosa per le sue sculture dettagliate e per la scala geroglifica, che contiene la più lunga iscrizione Maya conosciuta. Copán è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1980?.

Uxmal

Uxmal, situata nello stato di Yucatán, in Messico, è una delle città Maya più eleganti e ben conservate.

Fondata intorno al VI secolo d.C., Uxmal è famosa per la sua architettura decorativa, tra cui la Piramide dell’Indovino e il Palazzo del Governatore.

La città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996?.

Recenti Scoperte

Negli ultimi anni, la tecnologia LIDAR (Light Detection and Ranging) ha rivoluzionato l’archeologia Maya, permettendo la scoperta di numerose città nascoste sotto la fitta vegetazione della giungla.

Ad esempio, nel 2024, è stata scoperta una nuova città Maya chiamata Valeriana nella penisola dello Yucatán, in Messico. Questa città, datata alla metà del II secolo d.C., contiene oltre 6.500 strutture, tra cui piramidi e piazze.

Le scoperte delle città Maya continuano a rivelare nuovi dettagli sulla vita, la cultura e le pratiche religiose di questa affascinante civiltà. Ogni nuova scoperta arricchisce la nostra comprensione del passato e ci offre una finestra unica su una delle civiltà più avanzate dell’antichità.

L’Utilizzo delle Grotte nella Civiltà Maya: Un Tesoro di Scoperte

Le Grotte Sottomarine dello Yucatán

Le grotte sommerse della penisola dello Yucatán, conosciute come cenotes, rappresentano un vero e proprio scrigno del tempo, conservando reperti della civiltà Maya, fossili di megafauna estinta e resti umani¹.

Queste grotte si sono formate attraverso cicli di glaciazione e inondazioni, creando un ambiente unico che ha permesso la conservazione di materiali che altrimenti si sarebbero disintegrati in superficie¹.

Durante le epoche glaciali, le grotte si asciugavano e le acque di superficie decoravano le caverne con formazioni come stalattiti e stalagmiti.

Con l’aumento del livello del mare, queste grotte si inondavano, preservando in tempo i reperti e i fossili all’interno¹.

Il sistema di grotte dello Yucatán è alimentato da un vasto acquifero sotterraneo, accessibile attraverso i cenotes¹.

Significato Culturale e Rituale

I cenotes erano considerati sacri dai Maya, che vi si recavano per l’acqua e per rituali legati alla vita e alla morte¹.

Le grotte più profonde contengono artefatti e resti umani della civiltà Maya, risalenti a diversi secoli fa¹.

Le prove suggeriscono che l’area fosse abitata già 13.000 anni fa, sfidando le teorie sull’arrivo degli esseri umani in America¹.

Gli esploratori delle grotte hanno scoperto resti di specie estinte, come i grandi bradipi terricoli e i gomphotheres, che coesistevano con i primi esseri umani¹.

Questi animali, ora estinti, hanno lasciato dietro di sé fossili ben conservati nelle grotte¹.

Le grotte offrono anche prove di attività umane antiche, come passaggi creati artificialmente e cumuli di rocce per la navigazione¹.

Scoperte Recenti

Nel celebre complesso di rovine Maya di Chichen Itza, è stata riscoperta una grotta colma di tesori Maya intatti, risalenti al 1.000 d.C².

Questa grotta, conosciuta come Balamku, la grotta del “dio giaguaro”, contiene circa 150 oggetti rituali pressoché intatti, tra cui bracieri e bruciatori cerimoniali di incenso in ceramica, contenenti alcuni frammenti ossei e materiali votivi bruciati².

Questi reperti sembrano essere stati destinati ad auspicare la pioggia, riflettendo l’importanza dei rituali legati all’acqua nella cultura Maya².

L’esplorazione della grotta Balamku è iniziata nel 2018, dopo che i locali l’hanno segnalata ai ricercatori impegnati nel “Great Maya Aquifer Project”².

Questo progetto mira a documentare la miriade di canali sotterranei sotto piramidi, patii e templi che occupano l’area di Chichen Itza².

Gli archeologi hanno esplorato circa 460 metri della grotta e non escludono che altre stanze segrete piene di reperti possano celarsi nel cuore del complesso².

Importanza delle Grotte per la Ricerca

Le grotte sottomarine dello Yucatán rappresentano un’opportunità unica per gli studiosi di esplorare e comprendere meglio la storia naturale e umana della regione¹.

La collaborazione tra esploratori e scienziati è fondamentale per svelare i misteri ancora nascosti in queste grotte, contribuendo alla comprensione della nostra storia e del nostro futuro¹.

Le scoperte continuano a rivelare nuovi dettagli sulla vita dei Maya e sulle specie che abitavano la terra prima del loro arrivo¹.

Le grotte offrono anche prove di attività umane antiche, come passaggi creati artificialmente e cumuli di rocce per la navigazione¹.

Inoltre, sono stati trovati reperti di ocra rossa e opere d’arte paleolitiche, come una figura di una donna all’ingresso del Cenote Dos Ojos¹.

Le grotte della penisola dello Yucatán sono un tesoro di reperti archeologici, fossili e resti umani che offrono uno scorcio sulla civiltà Maya e su specie estinte¹.

Queste scoperte continuano a rivelare nuovi dettagli sulla vita dei Maya e sulle specie che abitavano la terra prima del loro arrivo, contribuendo alla comprensione della nostra storia e del nostro futuro¹.

Esplorazioni del Grande Acquifero Maya: Un Tesoro Sottomarino

Il Sistema di Grotte Sac Actun

Nel cuore della penisola dello Yucatán, in Messico, si trova uno dei sistemi di grotte sommerse più estesi e affascinanti del mondo: il Sac Actun.

Questo labirinto sottomarino, che si estende per 347 chilometri, ha catturato l’attenzione degli archeologi e degli appassionati di speleologia di tutto il mondo¹.

La scoperta di questo intricato sistema di grotte, che comprende quasi 250 cenote (doline piene di acqua dolce), ha aperto nuove prospettive sulla comprensione della civiltà Maya¹.

Importanza Archeologica

La scoperta del sistema di grotte Sac Actun è stata paragonata a trovare un tesoro nascosto.

Con 198 siti di interesse archeologico, di cui 140 risalenti all’era Maya, il Sac Actun offre una finestra unica sul passato¹.

Tra i reperti già esaminati, spiccano ossa umane bruciate risalenti ad almeno 9.000 anni fa, suggerendo un’attività umana nella regione molto più antica di quanto si pensasse¹.

Questo sistema di grotte era probabilmente situato lungo una rotta commerciale e alcuni dei suoi punti servivano come luoghi di pellegrinaggio per praticare scambi sacri con gli dei¹.

Il Grande Maya Aquifer Project

Per Guillermo de Anda, archeologo e direttore del Great Maya Aquifer Project (GAM), queste antiche popolazioni non vivevano nelle grotte, ma vi si avvicinavano in tempi di grande stress climatico o per rifornirsi di acqua dolce¹.

La loro vita, e quella delle civiltà successive, era strettamente legata alle grotte e ai cenote¹.

Nel lungo reticolo sottomarino sono emersi ceramiche del periodo Maya (2000 a.C. – XVI secolo), decorazioni murali, un tempio dedicato alla divinità Maya del commercio e una struttura a forma di scala per salire in un cenote¹.

Pericoli e Scoperte

Esplorare questi mondi sottomarini può essere pericoloso. Dalla quantità di scheletri umani trovati nelle grotte, è chiaro che non tutti riuscivano a risalire, e lo stesso deve essere accaduto a molti animali¹.

In queste acque sono stati avvistati resti di animali risalenti all’ultima era glaciale, come bradipi giganti, orsi e un mammifero con una proboscide simile a quella di un elefante, il gonfoterio¹.

Connessioni Future

Altri sistemi di grotte potrebbero essere collegati al Sac Actun. Se così fosse, i suoi tentacoli si estenderebbero per oltre 500 chilometri, rendendolo uno dei sistemi di grotte più estesi del mondo¹.

Il sistema di grotte Sac Actun è considerato uno dei più importanti siti archeologici sommersi al mondo.

Questo labirinto sottomarino non solo offre una visione unica della civiltà Maya, ma rappresenta anche un’importante risorsa per la ricerca scientifica e la conservazione del patrimonio culturale¹.

Un Viaggio nel Tempo

Esplorare il Sac Actun è come fare un viaggio nel tempo. Le scoperte continuano a rivelare nuovi dettagli sulla vita dei Maya e sulle specie che abitavano la terra prima del loro arrivo¹.

La collaborazione tra esploratori e scienziati è fondamentale per svelare i misteri ancora nascosti in queste grotte, contribuendo alla comprensione della nostra storia e del nostro futuro¹.

Se hai altre domande o desideri approfondire qualche aspetto specifico, sarò felice di aiutarti!

Il Treno Maya e la Minaccia al Patrimonio Archeologico dello Yucatán

Il Progetto del Treno Maya

Il progetto del Treno Maya è una delle iniziative infrastrutturali più ambiziose del Messico, mirata a collegare le principali città e siti turistici della penisola dello Yucatán.

La linea ferroviaria, lunga circa 1.500 chilometri, attraverserà cinque stati: Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo¹.

L’obiettivo principale del progetto è promuovere lo sviluppo economico e turistico della regione, migliorando l’accessibilità ai siti archeologici e alle località turistiche¹.

Preoccupazioni per il Patrimonio Archeologico

Nonostante i potenziali benefici economici, il progetto del Treno Maya ha suscitato preoccupazioni significative tra archeologi, geologi e speleologi.

Una delle principali preoccupazioni riguarda l’impatto della costruzione della linea ferroviaria sul sistema di grotte sommerse e sull’acquifero della regione¹.

Le grotte sommerse, come il sistema di Ox Bel Ha, sono tra le più lunghe e complesse del mondo e rappresentano un patrimonio naturale e culturale inestimabile¹.

Impatto sulle Grotte Sommersa

Il sistema di grotte Ox Bel Ha, che si estende per oltre 270 chilometri, è particolarmente vulnerabile agli impatti della costruzione del Treno Maya¹.

Le grotte sommerse non solo contengono reperti archeologici e fossili di grande valore, ma sono anche una fonte cruciale di acqua potabile per la regione¹.

La costruzione della linea ferroviaria potrebbe danneggiare irreparabilmente queste grotte, compromettendo la qualità dell’acqua e mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico per le comunità locali¹.

Rischi per la Sicurezza dell’Acqua

La sicurezza dell’acqua potabile è una delle principali preoccupazioni legate al progetto del Treno Maya.

Le grotte sommerse e gli acquiferi della penisola dello Yucatán sono estremamente sensibili alle attività di costruzione e sviluppo¹.

Qualsiasi danno alle grotte potrebbe portare alla contaminazione delle riserve d’acqua, con gravi conseguenze per la salute pubblica e l’ambiente¹.

Reazioni della Comunità Scientifica

La comunità scientifica ha espresso forti preoccupazioni riguardo al progetto del Treno Maya.

Geologi e speleologi hanno avvertito che la costruzione della linea ferroviaria potrebbe causare danni irreversibili al sistema di grotte e agli acquiferi¹.

Gli esperti hanno sottolineato l’importanza di condurre studi approfonditi sull’impatto ambientale prima di procedere con il progetto¹.

Il progetto del Treno Maya rappresenta una sfida complessa che richiede un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione del patrimonio naturale e culturale.

Mentre il treno potrebbe portare benefici significativi alla regione in termini di turismo e sviluppo economico, è fondamentale considerare e mitigare i potenziali impatti negativi sulle grotte sommerse e sugli acquiferi dello Yucatán¹.

La protezione di questi preziosi ecosistemi è essenziale per garantire la sostenibilità a lungo termine della regione.