Uno studio internazionale rivela che le aree protette di superficie non coprono adeguatamente la biodiversità sotterranea in Pirenei e Alpi
- Lo studio analizza se le aree protette europee (come Natura 2000) proteggono anche la biodiversità che vive sotto terra, in grotte e ambienti sotterranei, nei Pirenei e nelle Alpi.
- Gli autori hanno usato dati su due gruppi di animali che vivono nel sottosuolo: coleotteri nei Pirenei e ragni nelle Alpi. Hanno individuato le zone più importanti per queste specie.
- Risultato principale: molte di queste zone non sono coperte dalle aree protette. Oltre il 70% delle aree prioritarie nei Pirenei e oltre il 90% nelle Alpi restano fuori. Anche molte specie non sono protette (40% nei Pirenei, 22% nelle Alpi).
- Il motivo è che le aree protette sono pensate soprattutto per habitat e specie di superficie, senza criteri specifici per l’ambiente sotterraneo.
- Lo studio propone di includere la biodiversità sotterranea nelle politiche europee (Strategia UE per la Biodiversità 2030), con piani e monitoraggi dedicati per grotte, acque sotterranee e specie ipogee.
Introduzione alla biodiversità sotterranea in Europa
La biodiversità sotterranea si riferisce agli ecosistemi nascosti sotto il suolo, abitati da organismi altamente specializzati.
Questi habitat, che includono grotte, fessure rocciose e falde acquifere, ospitano insetti e ragni endemici.
Il tema della biodiversità sotterranea appare sempre più rilevante, perché queste specie svolgono ruoli fondamentali nei servizi ecosistemici, come il filtraggio delle acque e il ciclo dei gas serra.
Lo studio pubblicato su Insect Conservation and Diversity sottolinea come le attuali aree protette di superficie, quali Natura 2000 e Emerald, non garantiscano una tutela efficace per queste comunità biologiche.
Metodologia di valutazione delle aree protette nella conservazione della biodiversità sotterranea
Il team ha analizzato due grandi hotspot di biodiversità sotterranea: i Pirenei, con l’ordine Leiodidae di coleotteri, e le Alpi, focalizzandosi sui ragni ipogei.
Utilizzando database completi per ciascun gruppo tassonomico, sono state individuate le aree prioritarie in base alla ricchezza di specie e alla rarità geografica.
Successivamente, è stato valutato il grado di sovrapposizione fra queste aree prioritarie e le aree protette esistenti, incluse nei network Natura 2000 e Emerald.
Risultati: lacune di copertura delle aree protette per la biodiversità sotterranea
I risultati indicano che più del 70% delle aree prioritarie nei Pirenei non ricade all’interno delle aree protette e oltre il 90% per le Alpi.
Il 40% delle specie di coleotteri pirenaici e il 22% delle specie di ragni alpini rimangono totalmente escluse dalla rete di conservazione vigente.
Questi dati mettono in evidenza come la biodiversità sotterranea resti marginale nei piani di gestione delle aree protette di superficie.
Brevi frammenti di grotta o sistemi idrici sotterranei spesso non sono presi in considerazione nei criteri di designazione.
Implicazioni per la conservazione nella Strategia Europea 2030
La Strategia per la Biodiversità 2030 dell’Unione Europea punta a destinare il 30% dei territori a aree tutelate, ma lo studio evidenzia una falla metodologica.
La protezione si basa su habitat di superficie e non integra indicatori specifici per la biodiversità sotterranea. Le proposte emergono in due direzioni:
- Integrare criteri scientifici ipogei nelle valutazioni di impatto ambientale.
- Sviluppare piani di gestione specifici per grotte e falde, con monitoraggi dedicati.
Conclusioni e spunti per future politiche sulla biodiversità sotterranea
Lo studio di Colado et al. offre un quadro chiaro sull’inadeguatezza delle aree protette attuali.
La biodiversità sotterranea richiede politiche mirate e azioni di protezione a livello europeo.
Un approccio che includa la delineazione di corridoi ecologici sotterranei e la creazione di siti tutelati specifici potrebbe incrementare la rappresentatività delle specie ipogee.
Solo così si potrà garantire una copertura omogenea e una gestione efficace di questi ambienti, riconoscendone il valore complessivo per il benessere delle comunità umane e degli ecosistemi.
Glossario sulla biodiversità sotterranea e le aree protette
Biodiversità sotterranea
Insieme di specie e comunità che vivono in ambienti sotto la superficie terrestre, come grotte, fessure, falde acquifere e sistemi carsici. Include organismi altamente specializzati e spesso endemici.
Ecosistemi sotterranei
Ambienti naturali privi di luce solare diretta, caratterizzati da condizioni stabili (temperatura, umidità) e risorse limitate. Supportano catene trofiche particolari e specie adattate alla scarsità di nutrienti.
Aree protette
Zone designate per conservare la natura e la biodiversità. In Europa includono reti come Natura 2000 ed Emerald. Spesso progettate sulla base di habitat e specie di superficie.
Rete Natura 2000
Sistema europeo di aree protette istituito per tutelare habitat e specie di interesse comunitario, ai sensi delle Direttive Habitat e Uccelli. Non sempre considera specificità sotterranee.
Rete Emerald
Rete di aree protette del Consiglio d’Europa, simile a Natura 2000, applicata nei Paesi non appartenenti all’UE. Mira alla conservazione di habitat e specie prioritarie.
Hotspot di biodiversità sotterranea
Aree geografiche con elevata concentrazione di specie sotterranee endemiche o rare. Nell’articolo: Pirenei e Alpi.
Aree prioritarie
Porzioni di territorio identificate come cruciali per la conservazione, sulla base di criteri come ricchezza di specie e rarità geografica. Servono a guidare la pianificazione di tutela.
Rappresentatività (di rete protetta)
Capacità di una rete di aree protette di includere efficacemente specie, habitat e processi ecologici rilevanti, evitando lacune di copertura.
Copertura
Quota di aree o specie effettivamente incluse all’interno dei confini delle aree protette. Una bassa copertura indica possibili fallimenti di tutela.
Ricchezza di specie
Numero totale di specie presenti in una determinata area. Spesso usata per individuare aree prioritarie di conservazione.
Rarità geografica
Misura di quanto sia limitata la distribuzione di una specie. Specie con areale ristretto sono più vulnerabili e richiedono maggiore attenzione conservazionistica.
Endemismo
Condizione di specie presenti esclusivamente in un’area limitata, ad esempio un massiccio carsico o una singola grotta. Gli endemismi sotterranei sono particolarmente sensibili alle alterazioni.
Taxa/tassonomia
Raggruppamenti biologici (ad es. specie, generi, famiglie) e disciplina che li classifica. Nell’articolo: coleotteri leiodidi nei Pirenei e ragni ipogei nelle Alpi.
Leiodidi
Famiglia di coleotteri che include molte specie adattate alla vita sotterranea, alcune endemiche dei Pirenei.
Ragni ipogei
Specie di ragni adattate a vivere in ambienti sotterranei, spesso con riduzione della pigmentazione e degli occhi. Nell’articolo, focalizzati sull’area alpina.
Adattamenti troglobi
Caratteri tipici degli organismi che vivono stabilmente in grotta (troglobi), come depigmentazione, riduzione degli occhi, arti allungati e metabolismo lento.
Servizi ecosistemici sotterranei
Benefici forniti dagli ecosistemi sotterranei: regolazione della qualità delle acque, stoccaggio e filtrazione, cicli biogeochimici (incluso consumo di gas serra), supporto a specie come i chirotteri.
Strategia UE per la Biodiversità 2030
Cornice politica dell’Unione Europea che punta, tra l’altro, a proteggere il 30% di terre e mari. Lo studio segnala la necessità d’integrare esplicitamente la dimensione sotterranea.
Valutazione di impatto ambientale (VIA)
Procedura che analizza gli effetti ambientali di piani o progetti. L’inclusione di criteri specifici per ambienti sotterranei può migliorare la tutela delle specie ipogee.
Rete carsica/massiccio carsico
Sistema di rocce solubili (come calcari) con grotte, doline e falde. Spesso ospita alta biodiversità sotterranea con specie a distribuzione molto ristretta.
Lacuna di conservazione
Mancanza di aree protette in territori critici per specie o habitat. Nel contesto sotterraneo, indica aree prioritarie non coperte dalle reti esistenti.
Monitoraggio biologico sotterraneo
Raccolta sistematica di dati su specie e habitat ipogei per valutare lo stato di conservazione e l’efficacia delle misure di tutela.
Corridoi ecologici sotterranei
Connessioni tra habitat sotterranei che favoriscono dispersione e flusso genetico delle specie ipogee. Possono ridurre frammentazione e rischio di estinzione locale.
Conservazione basata sull’area
Approccio che tutela la biodiversità attraverso la designazione di aree protette. Efficace se rappresenta tutte le componenti, incluse quelle sotterranee.
Copernican gap sotterraneo (concetto)
Idea informale che richiama la sottostima sistematica del contributo degli ecosistemi sotterranei nelle strategie di conservazione. Evidenzia la necessità di un cambio di paradigma.
Fonte: https://resjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/icad.12666