Le Grotte Partigiane!

Di

Gen 20, 2013

Sono ormai passati ventisette anni da quando, ragazzino, m’infilavo all’interno di queste grotte scavate nel tufo dalla resistenza partigiana. Le stesse furono realizzate con l’obiettivo di nascondere munizioni e persone durante i rastrellamenti dell’esercito nazista. Al tempo l’entrata, nascosta dalla fitta boscaglia, era accessibile con poco sforzo. Ora dopo vari crolli, è divenuta alquanto disagevole.
Ingresso delle grotte.

La resistenza, sulle colline Torinesi, nacque dopo l’armistizio con gli alleati dell’8 settembre 1943 annunciato alla radio dal generale Badoglio, in seguito agli sbarchi alleati. Dapprima era costituita solo da piccoli gruppi di appartenenti ai partiti da sempre contro il regime fascista.
Le loro azioni erano dirette dai CLN (comitati di liberazione nazionale), che nacquero subito dopo l’armistizio dell’8 Settembre.
Alcune stanze all'interno
Nel Giugno 1944 il comando militare dei reparti fu affidato al generale dell’esercito Raffaele Cadorna, a Ferruccio Parri, appartenente al partito d’azione e a Luigi Longo, del partito comunista. Questi, durante tutto il corso dell’anno 1944, raggrupparono e riorganizzarono le file partigiane alle dipendenze di un “Comando corpo volontari della libertà”.
Ma torniamo al nostro sito. Giunti in posizione sotto un leggero nevischio e muniti di pale iniziamo, Giorgio ed io, la disostruzione dell’ingresso per accedere all’interno. Le leggende raccontate dai vecchi del paese, come spesso accade, narrano d’infiniti labirinti e cittadelle sotterranee costruite per nascondere armi e tesori sequestrati ai nazisti. Di armi sembra effettivamente ne abbiano trovate ma di tesori….
Pilastri a sostegno della volta.
Una volta forzato l’accesso ci troviamo di fronte un corridoio illuminato dalle nostre potenti luci Styled che, progettate per un utilizzo professionale subacqueo, si comportano egregiamente anche in superficie. Le pareti, di tufo, presentano molte nicchie utilizzate con molta probabilità per le luci. Le gallerie sono saltuariamente interrotte da alcune stanzette caratterizzate da colonne studiate per sorreggere la volta. Alcuni sedili e nicchie compaiono lungo il percorso, utilizzate forse come dispense?.
Corridoi
Dopo un’approfondita ricerca riusciamo a individuare un corridoio ormai ostruito. Lo stesso, a detta dei vecchi della zona, sembra prosegua per alcune centinaia di metri all’interno della montagna per collegare altre entrate. Iniziamo un paziente lavoro di disostruzione ma, la presenza di alcune salamandre in letargo ci fanno desistere. Non vogliamo disturbare oltre questi animaletti. Torneremo in primavera per cercare di disostruire il collegamento, le aspettative sono alte.
Caratteristico portale.
Una salamandra disturbata

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *