Foto: ©Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese (per gentile concessione).Foto: ©Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese (per gentile concessione).

Un libro di storia inciso sulla pietra e nascosto dai ghiacci per millenni

LE INCISIONI RUPESTRI PIÙ ALTE D’EUROPA: UNA SCOPERTA STRAORDINARIA IN LOMBARDIA

Un libro di storia inciso sulla pietra e nascosto dai ghiacci per millenni

Il ritiro dei ghiacciai svela tesori nascosti delle epoche passate.

Ai piedi del ghiacciaio del Pizzo Tresero, nel Parco Nazionale dello Stelvio, sono state scoperte le incisioni rupestri più alte d’Europa, situate a un’altitudine di 3.000 metri. Databili alla Media età del Bronzo (tra 3.600 e 3.200 anni fa), e incisioni su roccia (meglio definite “petroglifi”, da petro– e gr. ????? «incidere») sono la testimonianza maggiormente rappresentativa della presenza umana in alta quota durante periodi remoti.

UNA SCOPERTA NATA PER CASO E GIA’ PRESENTATA UFFICIALMENTE

L’avventura scientifica ha avuto inizio nell’estate del 2017, quando l’escursionista comasco Tommaso Malinverno ha segnalato alla Soprintendenza alcuni segni incisi su una roccia nei pressi del ghiacciaio. Successive analisi hanno confermato la natura antropica di queste incisioni ed hanno avviato la ricerca archeologica sulle “terre alte lombarde”.

Punta Segna e Pizzo Tresero – Foto: ©Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese (per gentile concessione)

La scoperta e gli studi sono stati presentati a metà novembre in via ufficiale a Palazzo Lombardia, sede istituzionale della Giunta regionale, dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dall’assessore regionale a Enti locali e Montagna e da Franco Claretti, direttore del Parco dello Stelvio, in presenza dell’Università di Bergamo, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese;

Studiosi ed istituzioni hanno dimostrato nell’esposizione tutto il loro entusiasmo: da Fontana, che ha definito i petroglifi un ritrovamento di “straordinaria importanza scientifica e storica”, all’assessore alla Cultura, che ne ha evidenziato il valore nel potenziare l’attrattività culturale delle montagne lombarde.

Oltre a celebrare il passato, la ricerca sulle incisioni apre nuove prospettive per il futuro della ricerca archeologica: il Parco Nazionale dello Stelvio non solo preserva un patrimonio naturale eccezionale, ma si conferma anche un laboratorio vivente per indagini archeologiche e storiche di grande respiro.

LE INCISIONI E IL LORO CONTESTO STORICO

I petroglifi sono stati ritrovati su rocce lisciate dall’azione glaciale, in una posizione protetta lungo il margine occidentale del bacino del ghiacciaio. Le tecniche utilizzate e la varietà di segni incisi suggeriscono che siano opera di mani diverse, realizzate in momenti distinti. Si ipotizza che in origine il complesso figurativo fosse più vasto, e che l’erosione glaciale ne abbia cancellato una parte.

Foto: ©Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese (per gentile concessione)

Le incisioni si inseriscono in una rete più ampia di arte rupestre alpina, collegandosi ai siti UNESCO della Valle Camonica e della Valtellina, come la Rupe Magna di Grosio e le statue-stele di Teglio. La scoperta fa eco ai grandi santuari rupestri come quello del Monte Bego, nelle Alpi Marittime.

UN TERRITORIO FREQUENTATO DA MILLENNI

Oltre al valore estetico e simbolico che rivestono, le incisioni confermano che l’area del Gavia è stato un punto di riferimento per le comunità umane fin dalla preistoria. Studi condotti dal 2022 in siti vicini, come la Malga dell’Alpe, la Grotta Cameraccia e il Lago Nero, hanno rivelato tracce di bivacchi e postazioni di caccia risalenti a oltre 10.000 anni fa, attribuite ai cacciatori mesolitici.

“L’alta montagna – ha detto l’archeologo Stefano Rossi dela Soprintendenza – non è una conquista recente. Le numerose testimonianze, dall’Uomo del Similaun a oggi, dimostrano una lunga frequentazione umana, iniziata dopo l’ultima glaciazione.”

PARCO DELLO STELVIO: FINESTRA SUL PASSATO E ATTRAZIONE PER IL FUTURO

Tra storia e biodiversità, componenti ambientali e valenze paesaggistiche il Parco dello Stelvio si conferma un “libro a cielo aperto”. Le scoperte recenti, dai petroglifi del Tresero al fossile paleozoico dell’Orobie Valtellinesi, dimostrano il ruolo cruciale dell’area nel ricostruire l’interazione millenaria tra uomo e ambiente.

Anche il Direttore Franco Claretti ha individuato le potenzialità della scoperta per il Parco: “testimonianze, per ora solo sfumate ma di grandissimo interesse e fascino, che ne fanno un territorio vissuto da millenni”. I petroglifi del Tresero sono solo uno dei tanti filoni di indagine storica su cui si sta lavorando, con partner istituzionali. “Qui uomo e natura interagiscono e si plasmano l’un l’altro da sempre: l’idea della coesistenza affiora dalla storia profonda”.

Le incisioni rupestri del Pizzo Tresero non solo arricchiscono il patrimonio culturale della Lombardia, ma rappresentano un invito a esplorare e preservare le terre alte. La loro eccezionale posizione e la storia che raccontano rendono queste montagne un luogo di interesse per studiosi, turisti e appassionati della natura.

La Lombardia si conferma come un luogo dove passato e presente si intrecciano, offrendo nuove chiavi per leggere la storia dell’uomo e della sua relazione con l’ambiente.

Un libro di storia inciso sulla pietra e nascosto dai ghiacci per millenni, che ora si può iniziare a leggere.

Fonti:

Storie ed Archeostorie – Notiziario di archeologia, storia e arte https://storiearcheostorie.com/2024/11/18/straordinaria-scoperta-in-valtellina-a-valfurva-sondrio-il-ghiacciaio-in-ritirata-rivela-le-incisioni-rupestri-piu-alte-deuropa/

Il Dolomiti L’Altra Montagna https://www.ildolomiti.it/altra-montagna/storia/2024/il-ghiacciaio-si-ritira-ed-emergono-le-incisioni-rupestri-pi%C3%B9-alte-deuropa-leccezionale-scoperta-sopra-il-passo-gavia

Lombardia Notizie online – notiziario della Regione Lombardia https://www.lombardianotizie.online/lombardia-incisioni-rupestri-piu-alte-europa/

NB: le foto relative alle incisioni e ai contesti paesaggistici delle scoperte sono pubblicate in quanto specificato che sono concesse gratuitamente dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese

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