la notizia è circolata prima sulle mailing list speleo francesi, spagnole, uscita a Londra, fino a rimbalzare sulla lista speleo.it e adesso anche sui giornali nazionali.

Dunque, sembra che lo speleonauta ci riprova. E’ entrato ieri pomeriggio nella Grotta Fredda di Acquasanta (AP) portando con se 4 kg di miele, 2 kg di noci e 1,5 kg di cioccolato.

Probabilmente non è ancora convinto delle due esperienze precedenti; a Frasassi stette diversi mesi in compagnia di un team all’interno di Underlab, una serie di igloo collegati tra loro con stampati gli sponsor no-limits sulle pareti bianche dall’aspetto fantascentifico, poi fu la volta di una grotticella di Monte Nerone, sempre nelle Marche, dove Montalbini rimase da solo per più di un anno. In quell’occasione ci furono molte polemiche a riguardo, perchè alcuni affermarono, senza prove, che il nostro di tanto in tanto se ne uscisse dalla grotta per guardare il panorama, oppure che il portello sarebbe stato aperto, ma non ci furono mai vere e proprie prove per screditare Montalbini.

Questa volta non ci sarà lo stesso spiegamento di mezzi di Underlab, e dopo aver gestito un paio di rifugi tra Forca di Presta e Castelluccio eccolo di nuovo in perfetta solitudine, sparirà per i prossimi tre anni, anzi, a sparire sarà il mondo intorno a lui, perchè sarà seguito da equipe di medici che controlleranno dall’esterno il suo stato di salute e studieranno i disturbi del sonno, oltre ovviamente al cambiamento dei ritmi biologici in assenza della alternanza giorno-notte a cui siamo abitati. Questi studi vengono effettuati anche per capire il possibile comportamento umano durante lunghi viaggi spaziali. Non sappiamo se dopo tre anni incomincerà a perdere la pigmentazione, ma certamente potrà ambire all’inserimento nella categoria troglosseni o addirittura troglofili. Venerdì ho assistito ad una eccezionale lezione di biospeleologia dell’amico Vitaliano di Stroncone ed è sempre un piacere vedere come la biospeleologia sia applicabile nella vita reale. Il troglosseno è quell’animale che, a volte anche contro la propria volontà, passa dei periodi della sua vita in grotta, es. rospi, pesci trascinati dalle piene ecc. mentre i troglofili sono quelli che passano parte della vita anche in grotta; tra questi ci sono svariati animali, come pipistrelli, scorpioni, ragni, lumache, rane, rospi, mosche, zanzare… ma gli speleologi, per quanto preferiscono di gran lunga la grotta alla vita del cazzo che si fa sulla faccia della terra, non sono ammessi in questa classificazione. Probabilmente Montalbini potrebbe essere inquadrato invece in questa aggregazione, avendo passato grandi periodi ininterrotti in grotta, sopravivvendo e riuscendo anche a non impazzire completamente nella solitudine totale.

Questa volta il progetto si chiama “Timeless- Ultima Frontiera”. Montalbini avrà con se solo un computer con cui potrà comunicare con l’esterno, chissà se potrà leggere la scintilena? Noi lo salutiamo lo stesso, e gli diamo il nostro arrivederci al 2009… tanto per la pensione ci manca ancora parecchio.

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