Le ceneri dell'incendio su Atene In evidenza con la foto dal satellite (AFP) i roghi in Grecia Diamo voce alla nostra cara amica Dimitra che dalla Grecia ci commenta in questo modo i disastri incendiari di agosto:
“qui brucia tutto e’ qualcosa di veramente triste. noi piu’ fortunati abbiamo la cenere da per tutto… altri hanno solo ceneri”. Alle porte di Atene (nord), l’incendio di monte Pendeli ha gettato nel panico le periferie di Kifissia, Melissia e Vrilissia dove le popolazioni si sono messe sui loro tetti per bagnarli con l’acqua mentre la cenere del rogo è arrivata fino alla periferia sud di Atene.
Le notizie di oggi 30 agosto riportano di come gli incendi in tutta la Grecia comincino ad essere “sotto controllo”. Ci sono stati 64 morti, qualcuno ancora non identificato e comunque momentaneamente sono 30 i roghi ancora attivi: nel Peloponneso nelle foreste di Eleia e vicino al villaggio di Seta sull’isola di Evia. Ora come sempre è il momento delle polemiche. Del perché dei ritardi, delle motivazioni dei roghi legate a speculazioni edilizie a causa anche dell’inesistenza di un catasto e quindi della difficoltà a gestire i vincoli. Athens News ad esempio di come siano 22 le cooperative interessate allo sfruttamento dell’area del monte Pendeli quell’area che però era piena di una lussureggiante foresta di pini.
I danni per la Grecia sono stimati in 5 BILLIONI di euro. Le fiamme hanno distrutto 4.5 milioni di olivi e sono morte 60 mila fra pecore e capre. 10 milioni gli euro già stanziati per le persone danneggiate dagli incendi, 20.000 sono infatti gli sfollati.
Per ora l’unico risultato è che il Primo Ministro Karamanlis avrebbe anticipato di sei mesi le elezioni nazionali dalla scadenza quadriennale naturale. Papandreou il leader socialista all’opposizione ha dichiarato di come tutti “siano umiliati dall’inabilità del governo di salvare le vite dei nostri cittadini”. Ci vorranno decine d’anni per riportare l’ambiente allo stato precedente mentre molti degli olivi secolari della zona sono stati terribilmente distrutti. Il danno oltre che ambientale è storico è economico. Un incendio non dovrebbe essere considerato un danno solamente patrimoniale ma per me come un crimine contro l’umanità perché l’incendiario colpisce non solo il costo di un albero, ma il suo valore morale e quel gesto impoverisce non solo quella zona ma tutta la sua nazione che ne subisce i costi in vite umane e in ricostruzione.
Qualche articolo
Oikotimes.com
BigNewsNetwork.com
GreekNews
GoGreece.com
Einnews.com
AthensNewsAgency
The Columbian
Kathimerini

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