Riprendono le ricerche nel massiccio della Pietra Sant’Angelo per approfondire la conoscenza di frequentazioni umane in età del Bronzo e verificare connessioni con insediamenti pre-protostorici

Riprendono gli scavi archeologici nella Grotta del Conoide

A partire dal 5 maggio 2025 prenderanno il via nuove attività di ricerca archeologica sulla Pietra Sant’Angelo, un rilievo dell’alta valle del Torrente Raganello situato nel territorio di San Lorenzo Bellizzi (Calabria).

L’area, conosciuta per i suoi fenomeni carsici e la ricchezza di testimonianze preistoriche, sarà al centro di una nuova campagna di scavo che si concentrerà principalmente nella Grotta del Conoide, una cavità di modesta estensione ma significativa per la presenza di materiali archeologici riferibili all’età del Bronzo.

Dettagli delle scoperte: materiali dell’età del Bronzo nella Grotta del Conoide

La Grotta del Conoide, già oggetto di precedenti interventi, ha restituito nei livelli più superficiali della stratigrafia reperti databili all’età del Bronzo, fra cui spicca un vasetto poppatoio riconducibile alla tarda età del Bronzo.

La nuova campagna di scavi, prevista in più fasi fino all’autunno, mira ad approfondire l’indagine su tre fronti distinti:

Esplorazione del deposito sedimentario presente all’interno della cavità per comprendere meglio la successione stratigrafica e la presenza di eventuali altri manufatti o strutture; Verifica di possibili relazioni tra la grotta e un vicino insediamento all’aperto riconducibile alla fase pre-protostorica, la cui esistenza è stata ipotizzata in base a precedenti ricognizioni; Ricognizione di superficie per individuare ulteriori aree di interesse archeologico, sia in superficie che in ambiente sotterraneo.

Contesto geografico e archeologico della Pietra Sant’Angelo

Il massiccio della Pietra Sant’Angelo, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, rappresenta un territorio di rilevante interesse speleo-archeologico.

La zona, caratterizzata da una complessa morfologia carsica, ospita diverse cavità naturali che nel tempo hanno offerto riparo e spazio di vita a popolazioni preistoriche.

La presenza della Grotta del Conoide in questo contesto suggerisce un sistema insediativo articolato, dove cavità e aree all’aperto potevano convivere come parte di un unico complesso abitativo.

La combinazione di dati provenienti da ambienti epigei e ipogei potrebbe contribuire alla definizione di nuovi scenari sulle modalità di insediamento umano nel versante ionico della Calabria durante la preistoria.

Implicazioni per la ricerca speleo-archeologica nel Sud Italia

Le attività di scavo si svolgono in regime di concessione ministeriale, sotto la direzione scientifica congiunta della Prof.ssa Antonella Minelli (Università degli Studi del Molise) e del Dr. Felice Larocca (Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”), che da anni conducono indagini nell’area.

Il progetto gode del sostegno del Comune di San Lorenzo Bellizzi, che ha confermato la propria disponibilità a supportare le attività di ricerca anche per il 2025.

L’insieme dei dati attesi dalla nuova campagna potrà fornire elementi utili per comprendere meglio le dinamiche insediative preistoriche nell’area del Raganello, integrando la ricerca archeologica con l’esplorazione speleologica.

L’interazione tra ambienti ipogei e dati archeologici rappresenta una delle linee di indagine più promettenti per il futuro degli studi speleo-archeologici nel Mezzogiorno.

Le indagini nella Grotta del Conoide si configurano quindi come parte di un più ampio quadro di ricerche tese alla valorizzazione del patrimonio archeologico sotterraneo della Calabria, in dialogo con il territorio e le sue comunità.

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