La notizia è che il ramo del travaglio,scoperto recentemente dall’esploratore Filippo Felici con l’aiuto di alcuni ragazzi del Gruppo Speleologico Sacile, del G.S.CAI Vittorio Veneto e dell’Unione Speleologica Pordenonese; continua inaspettatamente… Dopo 600 metri di nuovi meandri e sale ,lo fa forse in una direzione ancor più sorprendente…
Le parole di Filippo:
ahimè, la Genziana, come l’omonimo liquore, ti logora il fegato. Vuoi tornarci, prenderla, scoprirla, accarezzarla, denudarla ed esplorarla. Anche questa notte si è concessa e forse ha svelato finalmente il suo io. L’avevo chiamata “la bella addormentata” durante l’ultima presentazione speleo che avevo realizzato, e ci avevo azzeccato. Mi si era già concessa durante l’esplorazione del ramo degli Omini Verdi, alcuni anni or sono… poi si era tirata indietro quando i miei interessi si stavano spostando altrove, come un’amante gelosa indispettita dalle trascuratezze della sua metà. Dopo aver ricominciato a concederle un po’ di tempo… ora si sta svegliando di nuovo. Il Ramo Travaglio, dalla risalita “Eralì” ora misura più di 600 metri ma ha interrogativi e prosecuzioni sparse ovunque: un meandro discendente, grossi camini da vedere, attivi e fossili da inseguire, imprecazioni, con la consapevolezza che l’acqua di quella porzione di Cansiglio non può essere solo quella lì…
Questa notte ci siamo finalmente resi conto in cosa abbiamo messo piede!
To be continued…

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