Intervento dei genieri alpini dell’Esercito per la rimozione e la bonifica
Il ritrovamento dell’ordigno in grotta
Un ordigno bellico del peso di 45 chilogrammi è stato rinvenuto all’interno di una grotta situata nel territorio di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani.
Il ritrovamento è stato effettuato da un gruppo di speleologi che stava conducendo un’esplorazione nella zona carsica di Visicari, a circa 300 metri di quota.
L’ordigno si trovava a una profondità di circa 30 metri di profondità dal piano di campagna, in un ambiente caratterizzato da morfologie complesse e difficoltà di accesso.
A seguito della segnalazione, la prefettura di Trapani ha attivato il protocollo per la gestione di residuati bellici, coinvolgendo l’Esercito Italiano per la valutazione del rischio e l’eventuale bonifica dell’area.
L’intervento dei genieri alpini
L’operazione di rimozione è stata affidata agli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini della Brigata Julia, specializzati in operazioni di bonifica di ordigni inesplosi.
Data la complessità del contesto in cui era localizzato il residuato bellico, si è reso necessario il supporto del Nucleo Speleo Alpino Fluviale (SAF) dei Vigili del Fuoco per consentire l’accesso in sicurezza alla grotta e il recupero dell’ordigno.
Il trasporto del personale e delle attrezzature è stato effettuato mediante un elicottero dell’Aviazione dell’Esercito, che ha facilitato il raggiungimento della zona di intervento e ha supportato le operazioni logistiche.
Rimozione e distruzione dell’ordigno
Gli artificieri, dopo un’accurata ispezione dell’ordigno, hanno stabilito che il residuato bellico poteva essere rimosso in sicurezza per un successivo brillamento controllato.
L’operazione di estrazione è stata condotta con tecniche di movimentazione specifiche per contesti speleologici, minimizzando il rischio di instabilità strutturale della grotta.
Una volta recuperato, l’ordigno è stato trasportato in una cava individuata come idonea per la distruzione in sicurezza.
Il brillamento è avvenuto sotto il coordinamento dell’Esercito Italiano, in conformità con le procedure previste per la neutralizzazione di residuati bellici.
Coordinamento e gestione dell’emergenza
L’intera operazione è stata condotta sotto la supervisione della prefettura di Trapani, che ha garantito il coordinamento tra le diverse istituzioni coinvolte, assicurando il rispetto delle misure di sicurezza per il personale e per l’area circostante.
L’intervento ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le autorità civili e le forze specializzate dell’Esercito, nonché il ruolo fondamentale degli speleologi nel monitoraggio del territorio carsico, dove la presenza di residuati bellici rappresenta ancora un rischio in alcune aree dell’Italia.