Pillole di Speleologia
Il titolo di questo articolo è quanto di più misterioso e oscuro possa riguardare la speleologia: Crediamo che alla base di tutto ci sia la voglia innata dell’uomo di scoprire. Il desiderio di avventura e la curiosità animano e agitano i sogni di generazioni di speleologi, insieme al gusto della scoperta sono sicuramente gli ingredienti che fanno muoverci in un ambiente spesso ostile, certo non comodo.
L’oscurità totale, la verticalità degli ambienti, il freddo, un tasso di umidità altissimo, l’acqua e il fango ne fanno degli ambienti difficili, eppure le grotte costituiscono un elemento naturale unico e da non sottovalutare.
La speleologia è alpinismo al contrario, dice qualcuno.
Anche l’alpinista esplica la sua disciplina apparentemente senza un fine preciso. Raggiungere la vetta è certamente un altissimo concetto, ma, a parte il panorama, la vetta non offre condizioni migliori di un qualsiasi altro posto sulla montagna. Certo la condizione di sentirsi più in alto di tutti gli altri è grandiosa, invece lo speleologo è sempre alla ricerca del punto più basso.
La speleologia comunque rappresenta forse l’ultimo ambiente inesplorato che comunque è alla portata dell’individuo, sia economica, sia fisica. Molti esploratori ci hanno fatto conoscere quasi tutti gli angoli del mondo e le zone inesplorate della superficie terrestre si limitano ormai a poche aree della foresta amazzonica e alle inospitali regioni polari. Gli altri elementi, acqua e cielo, richiedono un dispendio economico notevole.
I nuovi cartografi, gli esploratori dell’ignoto, se ne vanno sotto terra, ad inseguire segrete vie scavate dall’acqua, percorse da correnti d’aria misteriose, impalpabili, esplorano e riportano cartine con dedali e labirinti, vie nascoste e segrete; Compiono imprese a volte sovrumane, rese difficili dai lunghi tempi necessari per raggiungere grandi profondità.
La ricerca dell’ignoto, la scarica adrenalinica della discesa di pozzi profondissimi, il ricongiungimento con se stessi in luoghi magici, il desiderio di conoscenza e chissà quali altre molle ci spingono ad entrare in luoghi che molti rifuggono.