Abbiamo chiesto il cane in prestito ma lo hanno già ingaggiato come istruttore

Sabato pomeriggio, sul Pian del Tivano, il segugio Mio, un Dachsbrache, si è allontanato dal gruppo di cacciatori con cui si trovava per inseguire un animale.

La sua scomparsa ha generato preoccupazione e ha richiesto l’intervento degli speleologi locali per rintracciarlo.

Dopo tre giorni di apprensione, Mio è stato finalmente ritrovato sano e salvo, ma la vera sorpresa è stata la scoperta di una grotta non accatastata, grazie alla determinazione del cane.

L’operazione di soccorso

Il gruppo di cacciatori ha seguito il segnale GPS del collare di Mio fino a una grotta dove il segnale si interrompeva.

Dopo aver sentito i suoi latrati per circa mezz’ora, il silenzio è calato e i cacciatori hanno deciso di chiamare i vigili del fuoco.

Il Nucleo Speleo Alpino Fluviale di Como e il gruppo Speleo della sezione di Erba sono intervenuti per esplorare la grotta e salvare il cane.

L’operazione si è svolta tra la vetta del Monte Torretta e la Valle Cassina, in una zona di difficile accesso e molto impervia.

La scoperta della grotta

Lo speleologo Alessandro Marieni ha raccontato: “La zona è molto impervia e senza sentieri, quindi abbiamo deciso di coinvolgere i soccorsi. Dopo aver raccolto le informazioni sulle grotte conosciute dell’area e analizzato i dati, ci siamo accorti che il luogo dove si era smarrito il cane non era censito. Ci siamo addentrati trovando una grotta finora inesplorata“.

Le difficoltà dell’esplorazione

Durante le operazioni, i soccorritori non hanno sentito ulteriori lamenti o latrati e non hanno trovato tracce dell’animale. “Abbiamo messo in sicurezza i massi instabili e perlustrato la grotta, che ha uno sviluppo attualmente percorribile di circa 20 metri. Del cane, però, non c’era traccia. Abbiamo ipotizzato che Mio, essendo di piccola taglia, potesse aver attraversato i pertugi tra i massi, trovando una via d’uscita impossibile per l’uomo“, ha spiegato Marieni.

Il ritorno di Mio

Le speranze di ritrovare Mio si affievolivano con il passare del tempo e il freddo.

Ieri, però, la bella notizia: Mio è vivo ed è tornato a casa. Ha resistito al gelo e ai predatori della zona, come lupi e altri animali selvatici. È stato ritrovato tra Barni e Magreglio, in buona salute, un po’ sporco di fango ma pronto a riabbracciare il suo padrone.

L’esplorazione speleologica

Grazie alla determinazione di Mio, è stata scoperta una grotta sconosciuta, non presente nel catasto speleologico della Regione Lombardia.

Domenica, il gruppo Speleo di Erba ha deciso di esplorarla ulteriormente per effettuare tutti i rilievi necessari e inserirla nel catasto delle grotte.

Un’interessante scoperta

La grotta si trova in una posizione molto interessante dal punto di vista geologico, in una zona speleologica di grande rilevanza.

Nonostante le difficoltà di accesso e ricognizione, la speranza è che questo sia l’ingresso di una grande grotta che potrebbe rappresentare una scoperta significativa per la comunità speleologica.

Esplorazione speleologica in Italia

L’Italia è nota per la ricchezza e la varietà delle sue grotte, che attirano speleologi da tutto il mondo.

Le grotte italiane offrono un’opportunità unica per studiare la geologia, la paleontologia e la biologia sotterranea.

L’esplorazione speleologica richiede competenze specifiche e attrezzature adeguate per garantire la sicurezza dei partecipanti e la preservazione dell’ambiente sotterraneo.

Le scoperte fatte durante queste esplorazioni possono contribuire alla conoscenza scientifica e alla conservazione del patrimonio naturale.

Per maggiori informazioni sull’esplorazione speleologica e sulle grotte in Italia, è possibile visitare il sito Scintilena, un punto di riferimento per gli appassionati di speleologia, che offre notizie, articoli e risorse utili per chi desidera approfondire questo affascinante settore.

Fonte: Repubblica https://milano.repubblica.it/cronaca/2025/01/16/news/segue_volpe_padrone_trova_gps_cane_scopre_grotta_como-423942955/