CHI LA DURA LA VINCE – di Fabio Bollini

Ora lo possiamo dire .. è stato scoperto un MOSTRO!
Gallerie enormi con dune di sabbia bianchissima alte metri, tre pozzi di circa 100 metri, e un ciclopico salone che neanche la Scurion riesce ad illuminare ..

Abisso dei Giganti - le dune
Dune di Sabbia all'Abisso dei Giganti

La location è il Pian del Tivano, la grotta é l’Abisso dei Giganti.

Nelle ultime due settimane siamo stati impegnati in sei lunghissime e avvincenti giornate esplorative.

Ma andiamo per ordine: nel primo weekend abbiamo portato a termine due risalite (una veramente terrificante) verificato una terza, e provato a by-passare il sifone di -270. Ma niente, ogni volta la grotta sembrava respingerci ..

Ci rimaneva solamente l’ultima carta da giocarci, l’ultima spiaggia, una galleria con aria, piena di sabbia di riempimento in cui iniziare uno scavo, ma non potevamo immaginare quanto sarebbe durato…

E così, quasi alla fine del terzo giorno di permanenza sotterranea, armati soltanto di una piccola paletta da giardinaggio, proviamo a verificare anche quest’ultima via.
Ma contro ogni aspettativa, dopo appena un’ora di lavoro, passiamo!

Dopo cinquanta metri però, é un’altra strettoia a bloccare il passaggio.
Ancora un ora di smazzettamenti vari e riusciamo ad avere la meglio sul restringimento ..

Oltre, la galleria proseguiva ampia e in leggera salita, proprio come mi aspettavo, e dopo un lungo passaggio fra altissime pareti ci affacciamo su un’incredibile vuoto.

Non ci potevamo credere…

La voglia di scenderlo ovviamente era tantissima, ma oltre a non aver più batterie al trapano, c’era anche il pensiero di poterlo scende assieme agli altri ragazzi.

Così tutto viene rimandato di una settimana.

Tornati nuovamente alla grotta, troviamo subito Cesare e Paolo che, con un giorno di anticipo, si erano portati avanti con i lavori, disarmando i rami che chiudevano, allargando la strettoia, e sistemando anche una seconda tenda al campo “LE DUNE”.

Di lì a poco infatti sarebbero arrivati anche Pier e Serena a darci supporto con altro materiale…

Iniziamo così subito la lunga discesa nel maestoso ambiente.
Il pozzo a differenza degli altri ha una roccia molto compatta. Scivolo via armando su un larghissimo specchio di faglia, forse uno dei più grandi che abbia mai visto, quasi 50 metri.

La cosa esaltante inoltre, è che scendendo, un po’ per la distanza e un po’ per la vaporizzazione, guardandomi attorno non riuscivo a percepire gli esatti confini di quello spazio.

Armo infine anche l’ultimo tiro, nel vuoto, una magnifica campata di circa 40 metri, e atterro su un’enorme salone.

Ovviamente sono subito tentato di infilarmi in qualche galleria, ma decido di aspettare gli altri, che a turno scendono meravigliati…

Ci dividiamo e dopo una veloce perlustrazione, Paolo rinviene un altro pozzo da 40 m.
Gli cedo volentieri la palla, o meglio il trapano, e anche se ormai abbiamo le placchette contate, dopo pochi minuti siamo in fondo alla verticale.

Un’ora più tardi arrivano anche gli altri, e insieme valutiamo ogni possibile prosecuzione.

Sviluppi esplorativi?

Difficile dirlo, l’ambiente è così grande che avrà bisogno di più tempo per essere studiato con attenzione, e capire bene dove concentrare le forze.

Una cosa è certa però, questa grotta sta rivoluzionando le esplorazioni da queste parti, un po’ per le dimensioni e un po’ per le sue strane forme. In pratica stiamo trovando (come dice Pier) i pozzi della Grigna nella roccia marcia del Tivano.

Vorrei approfittare per ringraziare ancora una volta il presidente Angelo Zardoni, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile, e poi ancora Pamela Romano, Pierluigi Gandola, Serena Riganonti, Cesare Maspes, Paolo Ramò, Teo Brex, Emanuele Citterio, Mirco Capelli, Giusi Troiani, Maurizio Zagaglia, Francesco Invernizzi, Alberto Rinaldi, Giuliano Cella e Stefano Bellomo.

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