di Adalberto D’Andrea, Giuseppe Muscio e Umberto Sello – Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Fra i carsi tropicali di maggiore fama speleologica vi sono certamente quelli cinesi e quelli cubani. Noto per la sua bellezza ma non molto per gli aspetti speleologici è quello dell’area di Ha Long Bay, nel Vietnam settentrionale.
A quest’area il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano si è interessato nel 2005 quando ha intrapreso una spedizione ad Ha Long Bay in cooperazione con il Research Institute of Geology and Mineral Resources (RIGMR) del Ministry of Natural Resources and Environment (MONRE) di Hanoi, e in particolare il prof. Tran Tan Van, e del Parco Unesco di Ha Long Bay. A queste collaborazioni va poi aggiunta la cortesia della nostra Ambasciata in Vietnam il cui aiuto è stato fondamentale per la buona riuscita della spedizione.
La bellezza della zona, l’interesse delle cavità esplorate e la possibilità di integrare i dati raccolti, hanno spinto il Circolo a ritornare in Vietnam nell’autunno del 2007, grazie anche ad un finanziamento della Fondazione CRUP di Udine, e valendoci della collaborazione delle stesse istituzioni Alla spedizione hanno preso parte Giuseppe Muscio, Umberto Sello, Adalberto D’Andrea, Pietro Donatis, Emanuele Degano, Marco Piva e Claudio Tessitori.

Il 18 ottobre arriviamo ad Hanoi e la giornata del 19 ottobre è dedicata agli incontri di rito con il prof. Tran Tan Van e con l’Ambasciata italiana. Il 20 ottobre si giunge ad Ha Long e dal 21 al 25 ottobre svolgiamo al nostra attività esplorativa.
Vengono esplorate, topografate e documentate una decina di cavità, le più rilevanti sono
HANG HòN MAY con uno sviluppo complessivo 105 m ed un dislivello positivo di 12 m.
Questa cavità si apre al livello del mare con un ampio ingresso. Cui segue un’ampia caverna in salita e che si sviluppa su più livelli.
DONG TAM CUNG, è una grotta lunga un centinaio di metri e profonda 12. L’ingresso è costituito da un’ampia caverna; sulla sinistra si prosegue in discesa attraverso alcune belle concrezioni. Proseguendo verso Est (che rappresenta la direzione principale della cavità) si giunge ad un pianoro orlato da una serie di colonne. Fra queste si apre un pertugio che conduce ad un saltino di 5 m, superato il quale si raggiunge un’ampia sala (circa 12×7 m) caratterizzata dalla presenza ai lati di enorme successioni di concrezioni ed al centro di un grande lago La grotta si sviluppa ancora verso Est con un breve meandro che porta ad un ulteriore saltino, superato il quale si raggiunge una sala di circa 16×8 m
HANG DOI (Bat Cave, Grotta dei pipistrelli). L’imbocco è a circa 20 m slm con una ampia apertura che da accesso ad una caverna di circa 15×15 m con, al centro un vasto sprofondo. Una galleria in direzione Nordovest conduce ad un pozzo di 8 m che termina in una sala superata la quale si giunge al salone finale. Lo sviluppo complessivo è di circa 130 m.
CAP LA è la più interessante fra le cavità esplorate. Si tratta di un cavernone riccamente concrezionato di circa 50×50 m, sotto il quale si sviluppa un’altra caverna, ancora più vasta (circa 100×100 m), suddivisa in un intrico di gallerie e salette dall’abbondante concrezionamento che ha costruito una seri di “muri”.Sono stati inoltre raccolti campioni di depositi di grotta per essere sottoposti ad analisi.

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