Nuova specie di pipistrello africano identificata tra i vicoli di Lampedusa

Un recente studio pubblicato su “Mammalian Biology” ha documentato la presenza del miniottero del Maghreb (Miniopterus maghrebensis) tra i vicoli di Lampedusa.

Si tratta della prima segnalazione di questa specie africana in Europa, un risultato che amplia i confini conosciuti della sua distribuzione e apre nuove prospettive per la ricerca sulla biodiversità insulare mediterranea.

Il miniottero del Maghreb: una scoperta che cambia la mappa dei pipistrelli europei

Il miniottero del Maghreb, fino a oggi noto solo in Marocco, Algeria e Tunisia, è stato identificato grazie a un’indagine condotta da un team di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e del Centro nazionale per la Biodiversità.

Lampedusa, situata tra Africa ed Europa, si conferma così un laboratorio naturale per lo studio delle dinamiche biogeografiche e della chirotterofauna mediterranea.

Metodologie di ricerca: monitoraggio acustico e genetica del guano per identificare il pipistrello africano

Gli scienziati hanno utilizzato tecniche non invasive, tra cui il monitoraggio acustico automatico e l’analisi genetica di campioni di guano, raccolti in rifugi naturali e artificiali come bunker della Seconda guerra mondiale.

Grazie a queste metodologie, è stato possibile confermare la presenza del pipistrello africano sull’isola e documentare almeno altre sette specie di pipistrelli, tra cui l’orecchione di Gaisler e il ferro di cavallo di Mehely.

Implicazioni per la conservazione: il pipistrello africano e le misure di tutela europee

L’inclusione del miniottero del Maghreb tra le specie europee comporta l’estensione delle misure di tutela previste dal Bat Agreement, trattato internazionale per la protezione dei chirotteri e dei loro habitat.

Il riconoscimento ufficiale di questa specie porterebbe a 56 il numero di pipistrelli protetti dall’accordo in Europa, rafforzando l’attenzione sulla conservazione della biodiversità insulare.

Biodiversità genetica e isolamento delle popolazioni di pipistrelli nelle isole minori

Le analisi genetiche hanno rivelato la presenza di aplotipi mitocondriali endemici per alcune specie di pipistrelli di Lampedusa, suggerendo un isolamento genetico rispetto ad altre popolazioni mediterranee.

Questi dati sottolineano il valore delle piccole isole come scrigni di diversità genetica e la necessità di una particolare attenzione conservazionistica per le loro popolazioni di pipistrelli.

Minacce e prospettive future per il pipistrello africano e la fauna di Lampedusa

Le isole minori, come Lampedusa, ospitano ecosistemi fragili, vulnerabili a perturbazioni ambientali e climatiche.

La scarsità di risorse idriche e l’aumento della pressione antropica rappresentano fattori critici per la sopravvivenza dei pipistrelli, tra cui il pipistrello africano.

Lo studio evidenzia quanto siano ancora frammentarie le conoscenze sulla distribuzione della chirotterofauna europea e invita a intensificare le ricerche sulle isole minori del Mediterraneo, veri laboratori naturali per la biodiversità.

Conclusione: la scoperta del pipistrello africano e il ruolo delle isole nella ricerca sulla biodiversità

La segnalazione del miniottero del Maghreb a Lampedusa rappresenta un passo importante per la conoscenza della fauna europea e per la tutela delle specie insulari.

Il pipistrello africano, ora documentato anche in Europa, diventa simbolo della complessità e della ricchezza della biodiversità mediterranea, sottolineando l’urgenza di proteggere questi habitat unici e poco conosciuti.
[7] Un pipistrello africano tra i vicoli di Lampedusa – CNR https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/13587
[10] Un pipistrello africano tra i vicoli di Lampedusa: scoperta nuova specie per l’Europa https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/13587/un-pipistrello-africano-tra-i-vicoli-di-lampedusa-scoperta-nuova-specie-per-l-europa