Durante un primo sopralluogo in immersione, Nadia Bocchi ha percorso una prima volta ciò che è stato esplorato (ma non pubblicato) fino al limite ultimo, cioè l’inizio di un sesto sifone.
Fatte le dovute ricerche sulle precedenti esplorazioni che risultano abbandonate da anni, ne rieseguiamo la topografia dall’ingresso, più tutto il percorso sommerso.
Con l’assistenza in acqua di Luca Pedrali, Nadia ha rieffettuato la sagolatura dei sifoni conosciuti: il quarto risulta di circa 36 metri, a cui fa seguito un tratto aereo di 60 metri. Il successivo quinto sifone misura 35 metri, poi 10 metri in aerea e finalmente il sesto sifone, esplorato in passato per circa 30 metri. I sifoni precedenti non superano i 4 metri di profondità.
Nadia, decisa a portare avanti questa ricerca, a questo punto prosegue l’esplorazione per ulteriori 50 metri con una profondità massima di 10 metri, trovandosi in una galleria enorme che si allarga a dismisura (10×5 nel punto più largo) e che continua ancora con un inizio di risalita (80 metri sifone, ferma a -8 m).
Ovviamente al loro ritorno (due ore e mezza dopo), il festino è stato generale: una grande gioia ridare vita a una cavità considerata “storica” nel panorama bresciano, e soprattutto al complesso carsico ancora nascosto di cui è la bocca da dove ne fuoriescono le acque.
Come sempre un plausone agli explospeleosub, ma anche ai volenterosi che ultimamente portano saccate di bombole dovunque sia necessario.
Oltre a Nadia, Luca e Ivano (il loro cane), c’erano Fabio Gatti, Laura Rescali, Giuliano “Conte” Mazzotti e Max Pozzo.
Terremo informati, come sempre.
Max Pozzo
Progetto Sebino
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