1974-2014
QUARANTA ANNI DI ATTIVIA’ DEL GRUPPO SPELEOLOGICO STRONCONE

In una domenica di austerity del 3 marzo del 1974, alcuni giovani disgraziati ventenni, fondarono il GRUPPO SPELEOLOGICO STRONCONE.
Da allora sono passati 40 anni e due sono rimaste le cose inalterate nel tempo: la scelta di far viaggiare a targhe alterne i veicoli per abbattere l’inquinamento atmosferico, in pratica è cosa nota che la scelta non risolve il problema e, il sodalizio.
Sulla scia dell’entusiasmo, allora non ci ponemmo la domanda di quanto sarebbe durato perché la risposta era dentro di noi: finchè saremmo vivi, ci rispondemmo!
Nell’arco di questo lungo periodo, centinaia di giovani e adulti, hanno frequentato la nostra sede, alcuni mossi dalla curiosità, altri perché attratti dal mondo sotterraneo, altri ancora perché non sapevano cosa fare reduci da precedenti esperienze modaiole sportive. Molti di loro sono usciti dalla finestra alle prime difficoltà, altri vi hanno trascorso un breve periodo, un manipolo di intrepidi è rimasto fino ad oggi.

Purtroppo la vita non è solo divertimento, ci sono gli impegni famigliari, gli allontanamenti dovuti per questioni di lavoro, la stanchezza fisica che debilita il corpo, ecc.. Tutti però con la loro presenza, hanno contribuito a posare delle pietre miliare lungo questo faticoso cammino e se oggi siamo ancora qua, dobbiamo ringraziare anche loro.
Questo lasso di tempo, ci ha visto penetrare in complessi ipogei veramenti importanti come: il complesso del monte Corchia, un insieme di gallerie, saloni, laghi e pozzi per una profondità di 1000 metri e con uno sviluppo di oltre 50 chilometri. Fu il primo in Italia; Sempre in terra nostra, l’importante grotta di monte Cucco e del Chiocchio, in Umbria, La Grava di Campolato in Puglia, Le grotte laviche originate da vecchie eruzioni dell’Etna come, la Grotta dei Tre Livelli e quella di Santa Lucia; Le due grotte di ghiaccio austriache, la Mammuth Höle, dagli spazi giganteschi e la Eishöle, ricca di stupende concrezioni a forma di clava; L’impegnativa Lamprechtsofen Höle, un altro difficile meno 1000, sempre in Austria; Nella Slovenia si è scesi nell’ampia grotta di San Canziano, dove il fiume Timavo viene inghiottito per riapparire, dopo circa 40 chilometri di perscorso sotterraneo, nei pressi del golfo di Trieste;
La Francia ci ha fatto entrare nella preistoria aprendoci la Grotta di Niux, ricca di stupende scene con animali protagonisti, quella del Mas D’Azil e quella della Medouse, situate in prossimità dei Pirenei o nella grotta di Aggletek, nella ex Cecoslovacchia.

Per un’attività così vasta e per stare in contatto con gli altri gruppi speleo italiani e stranieri, bisogna anche essere iscritti ad un organismo nazionale come la Società Speleologica Italiana, nel nostro caso o al C.A.I..

Uscendo da sottoterra viene naturale calpestare le cime delle montagne. Eccoci allora sul Gran Sasso, sui monti Velino ed Amaro, sui versanti della Maiella, del monte Bianco, sulle Pale di San Martino, sulla Marmolada ed altri ancora. Abbiamo osato spingerci timidamente sulla catena himalayana, versante nepalese e in due anni successivi, sono stati raggiunti i campi base dell’Annapurna e dell’Everest.
Esperienze indimenticabili e difficili da descrivere per grandiosità dei paesaggi, per la tranquillità delle persone, per la religiosità che trasuda da ogni essere animato e non, per la bellezza dei picchi innevati scintillanti sotto i raggi del sole mattutino che però potrebbero nascondere pericoli anche mortali, come le belle donne. Tutto è solenne, maestoso e imprevedibile.
I trekkings importanti non finiscono qui, c’è da menzionare il G. R. 20 in Corsica e gli oltre 200 chilometri perscorsi lungo il Camino di Santiago de Campostela in Spagna e quelli effettuati sui versanti etnei mentre il vulcano eruttava, tanto per citarne alcuni.

Chi fa speleologia attulmente si dedica anche al torrentismo, hanno molte cose in comune le due discipline ed eccoci allora partecipare ad una spedizione italiana, per volare sull’Ile de la Reunion e calarci lungo le sue splendide forre ricche di vertiginose cascate alte anche 300 metri. Oppure bagnarci nei nostri italici torrenti, per poi affrontare quelli più impegnativi della Svizzera, della Grecia, dell’isole delle Baleari ed ancora farci trascinare a valle dalle vorticose acque dei fiumi che scendono dalla catena dell’Himalaya, sempre in Nèpal.
Non a caso, a Stroncone è collocata la sede principale dell’Associazione Italiana Canyonig e organizzato, qualche anno fa, il primo raduno di torrentismo dell’Italia centrale.

Nel campo della speleologia urbana, creò molto interesse tra la popolazione ternana, il nostro ritrovamento dei cunicoli sotterranei che si diramano sotto l’abbazia di San Valentino.

Ma le soddisfazioni maggiori, vengono dal ritrovamento di nuove cavità. In questo, noi siamo stati fortunati perché ne abbiamo scoperte una cinquantina, di cui 20 solo nel comune di Guardea.
Quest’ultime sono delle spaccature diaclasiche larghe mediamente 40 centimetri delle quali un paio sprofondano per circa 90 metri, guadagnando centimetro su centimetro, incuneandoci a forza e incastrandoci tra le due pareti, trattenendo il fiato, oltre che per l’esiguità della frattura, anche per il continuo ripetersi di crolli.

Tutto questo però richiede impegno, allenamento, ricerca ed utilizzo di materiali sempre più tecnici e sicuri, dispendio di energie, tempo e soldi che, a lungo andare, potrebbero creare delle difficoltà oggettive, per cui qualche socio si vede costretto a ridurre o lasciare l’attività pratica in modo definitivo.
Il nostro gruppo non percepisce fondi dai vari Enti locali o Regionale, tutto è basato sull’autofinanziamento.

Per far fronte alla mancanza di anime, tipica di tutte le associazioni speleo e non, la nostra attenzione è da sempre, rivolta alle scuole elementari medie e superiori, organizzando proiezioni, incontri, escursioni di varia natura, corsi sezionali di primo livello d’introduzione alla speleologia ed altro ancora.
Si cerca, in qualche modo, di far nascere in loro il rispetto, l’interesse e la salvaguardia del poliedrico mondo in cui si vive. La Terra è unica e l’uomo, nonostante l’alto grado tecnologico raggiunto, non è ancora in grado di realizzarne un’altra simile.
Non sappiamo se questo lavoro un giorno darà dei frutti, facendoli confluire nella nostra associazione o far nascere in loro il germe del rispetto altrui, ma anche se un solo ragazzo busserà un giorno alla nostra porta, avremmo la certezza che il lavoro fatto non è stato del tutto vano.

La speleologia non è solo sport, in essa confluiscono varie discipline scientifiche e tutti possono trovare il loro campo di interesse. Parlo di chimici, fisici geologi, biologi, fotografi, medici, ecc. Tant’è vero che durante le varie uscite effettuate in questi decenni, sono stati raccolti vari reperti, classificati da docenti di varie università, per mezzo dei quali sono allestite mostre, anche a Milano e poi realizzati più volte modesti musei che, puntualmente, abbiamo dovuto disfare per motivi di affitto. Adesso questo sogno forse si trasformerà in qualcosa di più concreto ed importante per il nostro territorio.

Nei Paesi dell’est, alcune grotte vengono usate per la speleoterapia, grazie al particolare microclima che si è creato nelle loro parti interne, ed è indicato per curare malattie dell’apparato respiratorio.

Se dovessi rispondere alla domanda: come avete fatto ad sopravvivere fino ad oggi, in un piccolo paese povero di anime e con uno sport così particolare, darei la seguente risposta. Ritengo citare due fattori che abbiamo subito fatti nostri e prioritari:
Il primo è da ritenere i componenti tutti uguali, anche e soprattutto dal punto di vista sociale.
E’ ovvio che ci sono all’interno persone dotate fisicamente in modo diverso, ma in una esplorazione ipogea, tutti sono importanti, tutti devono raggiungere lo stesso standard tecnico e fidarsi fra loro. Ci si muove in vuoti che penetrano nella montagna, sepolti da tonnellate di roccia e il pericolo è sempre in agguato. Sapere che si ha vicino un compagno pronto a darti in aiuto, fosse anche solo psicologico in caso di incidente, è molto importante. L’obiettivo da raggiungere in una profonda grotta lo si ottiene grazie anche a quelli che si fermeranno lungo il percorso, che hanno contribuito a portare i materiali necessari per armare i passaggi più difficili, grazie ai quali gli altri avranno la possibilità di proseguire verso il fondo, altrimenti sarebbe stato impossibile.
Il secondo motivo è dato che all’interno della sede non si fa politica.
Ognuno di noi, giustamente ha le proprie ideologie, ma esse vengono gettate nel cassonetto posto davanti alla porta della sede al momento di entrare e riprese quando si chiude la porta per andarsene. La scelta ci ha dato nel tempo ragione, vedendo il disfacimento che hanno sùbito altri clubs locali allorquando si sono insinuate nel loro interno correnti politiche, che ne hanno stravolto il fine principale e soprattutto il gusto di stare insieme.

Vedendo i ricchi programmi portati a termine negli ultimi cinque anni, compreso quello appena trascorso, ritengo che il gruppo si è fortemente potenziato, grazie a nuove forze coadiuvate da quelle più datate, che hanno messo a disposizione di tutti le rispettive esperienze tecnico-scientifiche.
Il 2014 è un anno importante perché si festeggiano i 40 anni del Gruppo Speleologico Stroncone.

Nel nuovo programma di attività annuale, in parte aperto a tutti, è inserito il XII Corso di Speleologia che avrà inizio il 28 gennaio, ha l’intento di coinvolgere sia la popolazione che gli alunni delle scuole stronconesi e ternane.
L’incontro programmato dal 23 al 25 maggio rivolto a tutte le associazioni speleologiche regionali avente come tema: realtà e prosettive dell’esplorazione speleologica in Umbria, oltre a cercare di fare il punto su questo argomento si propone lo scopo di riallacciare i rapporti intergruppi, di riavvicinare le diverse reltà locali per istaurare future fattive collaborazioni che li vedano impegnati a mettere insieme le rispettive risorse umane e tecniche, col fine di svolgere al meglio lo stesso lavoro, sia in fase esplorativa che di ricerca.
La sede del G.S.S. è sotto la p.zza delle Libertà e le riunioni si tengono il martedì e il venerdì dalle ore 21,15, nelle quali tutti gli interessati potranno farci visita per avere chiarimenti o per richiedere il programma uscite per l’anno in corso. Le stesse cose potranno essere richiste scivendo alla seguente posta elettronica: speleostroncone@libero.it

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