La convenzione, che è stata firmata il 23 gennaio 2015 e avrà una durata di 5 anni, prevede la collaborazione del SASU per gli interventi di soccorso in ambienti impervi e ostili compresi nel territorio regionale o, quando richiesto e necessario, in quello di regioni confinanti sulla base di opportuni protocolli operativi concordati con le strutture competenti e in appoggio agli equipaggi sanitari.
La Regione Umbria si impegna a sostenere anche dal punto di vista finanziario (il fabbisogno complessivo annuale è stato individuato in 150 mila euro) l’attività del Soccorso alpino e speleologico Umbro del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS), sulla base del presupposto che il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino rientra, ai sensi della Legge 225/92, tra le componenti operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile, svolgendo, anche sotto tale profilo, attività di previsione, prevenzione, soccorso e superamento delle prime fasi di emergenza. Di conseguenza, senza alcun onere, sarà consentito ai soci del “SASU” l’accesso e l’uso dei supporti tecnici orto-cartografici della Regione, così come base dati, elaborazioni e consulenze regionali.
Il SASU si impegna a diffondere come numero unico di chiamata il 118 su tutto il territorio di competenza della Regione Umbria e la Regione diffonderà con idonee iniziative l’attività del Soccorso alpino.
Per tutte le operazioni il “SASU” mette a disposizione della “C.O.118” il proprio personale opportunamente addestrato e certificato, per il quale è previsto un periodo di formazione obbligatoria. In particolare, ciò vale per le missioni di elisoccorso, riservate solo a casi di emergenza sanitaria con pericolo di vita e su decisione del medico del 118. Tutte le operazioni sono rese dal “SASU” senza richiedere nessun onere agli assistiti e a favore di tutti i cittadini italiani e stranieri presenti sul territorio regionale.

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