Il Rifugio oggi - Massimo Fiamberti (Gruppo Speleologico Lunense)Il Rifugio oggi - Massimo Fiamberti (Gruppo Speleologico Lunense)

Diamo una mano a salvare il Rifugio CAI “G. Del Freo” nel cuore delle Apuane

Sulle Alpi Apuane non c’è mai pace.

In questi giorni sul sito del CAI Viareggio è uscito un articolo che annuncia il rischio di chiusura del Rifugio CAI “G. Del Freo”.

Il Rifugio “G. Del Freo – Pietrapana”, di proprietà della sezione di Viareggio del Club Alpino Italiano, sorge alla Foce di Mosceta a 1180 metri nelle spettacolari Alpi Apuane. La posizione del rifugio alla Foce di Mosceta offre una vista mozzafiato sulla Pania della Croce e lo rende uno dei più frequentati della zona.

Attira migliaia di escursionisti ogni anno, grazie alla sua bellezza naturale e alla sua importanza sia turistica che alpinistica.

“Fiaccola di ghiaccio” – M. Abisso

Inoltre, il rifugio è base logistica per il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino è equipaggiato con una piazzola per l’atterraggio degli elicotteri.

Fino al 2023 era servito da una teleferica di servizio per il trasporto dei generi essenziali.

Da oltre un anno la teleferica è fuori uso: i Rifugisti e un gruppo di volontari della Sezione CAI portano in spalla i rifornimenti per garantire la sopravvivenza del Rifugio.

La difficoltà con gli approvvigionamenti (viveri ed altro materiale che consente l’attività del rifugio) si avverte, e i lavori per il ripristino si sono dimostrati più complicati del previsto, per quanto la Sezione si sia attivata per ottenere in tempi brevi i pareri tecnici necessari per i lavori.

Occorrono più di 60.000 Euro per riparare e certificare la teleferica – scrive il CAI Viareggio -, così da assicurare il futuro funzionamento in sicurezza del rifugio.

Senza questo intervento, il Rifugio è destinato alla chiusura.

Sarebbe una terribile perdita per chi frequenta le Apuane, che sia escursionista, speleologo o semplice frequentatore occasionale.

Per contribuire a preservare questo storico rifugio è stata lanciata una raccolta fondi sulla piattaforma web GoFoundMe raggiungibile all’indirizzo https://gofund.me/b53bbc9f, dove chi lo desidera può contribuire mediante PayPal, Carta di Credito/Debito e Google Pay  è possibile:

In alternativa, il CAI Viareggio propone una visita alla propria sede, in via San Martino 190 (martedì, giovedì e venerdì dalle h 16.30 alle h 18.30 – sabato dalle h. 16.30 alle h 17.30) o un bonifico sull’IBAN IT63P0872624800000000100095 con causale “Donazione Teleferica Rifugio CAI”

Ogni donazione, grande o piccola, fa la differenza!

LA STORIA

La storia del Del Freo parte dal 1937, quando Cesare Gaddi, Presidente del CAI di Viareggio, inizia a pensare alla costruzione di un rifugio nella bellissima Foce di Mosceta, ai piedi della Pania. Il progetto prende vita nel 1948 quando il nuovo Presidente, il Professor Del Freo, caldeggia la costruzione di un “rifugio-alberghetto… per farne una stazione climatica invernale con tanto di campetto di sci per principianti”.

Si organizza una raccolta fondi, e del 1949 è l’accordo tra il CAI di Viareggio e il Comunello di Levigliani: il primo si occupa delle spese di costruzione dell’edificio, il secondo mette a disposizione terreno e manodopera (resa da una ditta edile e da cavatori).

Il 1950 l’inaugurazione: una cucina, un dormitorio per le donne, uno per gli uomini, un piccolo locale per il custode, servizi igienici con acqua potabile.

Le intemperie dell’inverno creano considerevoli danni al nuovo edificio che subito necessita di ristrutturazioni e spazio. Il materiale edile arriva fino al Monte Corchia attraverso la teleferica, ma è portato in parte a spalla dai cavatori della zona.

Nel 1952 il Del Freo diventa campo base per il soccorso alpino, a supporto degli interventi necessari sulle Apuane.

Nel 1956 arriva l’illuminazione a gas di petrolio liquefatto, nel 1958 una linea telefonica.

VITA DA RIFUGIO

Chi vuole dormire nel rifugio deve avere il sacco a pelo e la federa per il cuscino, o almeno un sacco letto.

Prima il solo collegamento con il mondo era il Gazzettino Toscano su Radio 1, poi è arrivato il telefono. Poi i telefonini.

Per scaldarsi di usa la legna: prima la spesa arriva a destinazione dopo un viaggio: ora che la teleferica è rotta, la legna è locale, ma il resto si porta a spalla.

La luce è data dal gruppo elettrogeno alimentato a gasolio o benzina.

Vivere e frequentare un rifugio di montagna aiuta ad avere più cura delle cose e a ridare valore alle comodità quotidiane.

C’è silenzio, un silenzio totale, quali rumoroso

Marina Abisso

SC Ribaldone – GS Lunense

RACCOLTA FONDI: piattaforma web GoFoundMe https://gofund.me/b53bbc9f

Fonti:

https://www.caiviareggio.it/notizie-16-12-24/salviamo-il-rifugio-cai-g-del-freo-nel-cuore-delle-apuane

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