Una scoperta rivoluzionaria rivela la straordinaria resilienza della vita microbica nelle profondità marine

Nel 2020, un team internazionale di scienziati ha riportato una scoperta sorprendente: microrganismi intrappolati in sedimenti oceanici da oltre 100 milioni di anni sono stati “risvegliati” e hanno ripreso le loro attività vitali.

Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, offre nuove prospettive sulla capacità di sopravvivenza della vita in condizioni estreme e sulle potenziali implicazioni per la ricerca di vita extraterrestre.

Il Contesto della Scoperta

I sedimenti marini si accumulano lentamente nel corso di milioni di anni, incorporando materiali organici e inorganici.

Nelle regioni più remote degli oceani, come la piana abissale del vortice del Sud del Pacifico, questi sedimenti possono raggiungere età geologiche significative.

In queste zone, la disponibilità di nutrienti è estremamente bassa, creando un ambiente ostile per la vita.

Nonostante ciò, i ricercatori hanno ipotizzato che forme di vita microbica potessero persistere in uno stato dormiente all’interno di questi antichi depositi.

La Spedizione e il Recupero dei Campioni

Nel 2010, a bordo della nave da ricerca JOIDES Resolution, gli scienziati hanno perforato il fondale oceanico a circa 6.000 metri di profondità nella piana abissale del vortice del Sud del Pacifico.

Hanno estratto campioni di sedimenti risalenti a periodi compresi tra 4,3 e 101,5 milioni di anni fa.

Questi campioni sono stati analizzati per determinare la presenza di ossigeno e di eventuali microrganismi viventi.

Sorprendentemente, è emerso che la maggior parte dei microrganismi presenti, nonostante l’età dei sedimenti e le condizioni ambientali estreme, erano ancora vivi. 

Il “Risveglio” dei Microrganismi

Per testare la vitalità di questi microrganismi, i ricercatori li hanno incubati in laboratorio, fornendo loro nutrienti adeguati.

I risultati sono stati sorprendenti: i microrganismi hanno ripreso le loro funzioni vitali, alimentandosi e moltiplicandosi.

In particolare, il numero di microbi è aumentato di quattro volte in 68 giorni, dimostrando una notevole capacità di ripresa dopo un periodo di quiescenza così prolungato. 

Implicazioni della Scoperta

Questa scoperta ha diverse implicazioni significative:

Limiti della Vita Terrestre: La capacità di questi microrganismi di sopravvivere per periodi così estesi in condizioni estreme sfida le attuali conoscenze sui limiti della vita sulla Terra. Indica che la vita può persistere in stati dormienti per tempi geologici, riattivandosi quando le condizioni diventano favorevoli.

Ricerca di Vita Extraterrestre: Le condizioni estreme dei sedimenti oceanici profondi sono analoghe a quelle che potrebbero esistere su altri corpi celesti, come Marte o le lune ghiacciate di Giove e Saturno. La capacità di microrganismi terrestri di sopravvivere in tali ambienti suggerisce che forme di vita simili potrebbero esistere altrove nel sistema solare.

Biotecnologie e Medicina: Studiare questi microrganismi estremofili potrebbe portare a nuove scoperte in campo biotecnologico e medico. Le loro strategie di sopravvivenza potrebbero ispirare lo sviluppo di nuovi farmaci o processi industriali.

Sfide e Prospettive Future

Nonostante l’entusiasmo suscitato da questa scoperta, permangono diverse domande aperte. Ad esempio, i meccanismi molecolari che permettono a questi microrganismi di sopravvivere per periodi così prolungati in uno stato dormiente non sono ancora completamente compresi.

Inoltre, resta da chiarire come riescano a mantenere l’integrità del loro DNA e delle loro strutture cellulari in assenza quasi totale di nutrienti.

Le future ricerche si concentreranno sull’analisi genetica e biochimica di questi microrganismi per svelare i segreti della loro longevità. Inoltre, esplorazioni simili in altre regioni oceaniche e in diversi contesti geologici potrebbero rivelare ulteriori sorprese sulla resilienza della vita microbica.

Conclusioni

La scoperta di microrganismi che possono “risvegliarsi” dopo oltre 100 milioni di anni sepolti nei sedimenti oceanici profondi rappresenta una pietra miliare nella microbiologia e nelle scienze della Terra.

Essa amplia la nostra comprensione dei limiti della vita e apre nuove strade per la ricerca scientifica, dall’astrobiologia alle applicazioni biotecnologiche. Come spesso accade, l’esplorazione degli ambienti più remoti e inospitali del nostro pianeta ci offre preziose intuizioni sulle potenzialità e sulla tenacia della vita stessa.

Fonti:

1. “Dopo 100 milioni di anni, i batteri del mare si risvegliano”

• Pubblicato da IBSAFoundation

• Link: IBSA Foundation

2. “Deep-Sea Microbes: Life in Isolation for 100 Million Years”

• Descrizione della scoperta pubblicata in Nature Communications

• Link: Nature Communications

3. “Scientists revive 100-million-year-old deep-sea microbes”

• Notizia riportata dalla Live Science

• Link: Live Science