Nuove esplorazioni speleosubacque di Gigi Casati e del suo team nei sifoni del Désespoir (Canton Vaud – Svizzera)
Il mese di agosto 2025 aveva fatto sperare in una prosecuzione delle esplorazioni a Vallorbe, nel Canton Vaud, in Svizzera.
Tuttavia, le condizioni meteo instabili e problemi tecnici hanno costretto più volte a rimandare.
Dopo un primo tentativo interrotto per la rottura di una valvola del rebreather e dopo i temporali di inizio settembre che hanno innalzato i livelli dell’acqua di oltre 16 metri, è arrivato l’appuntamento decisivo : il 22 settembre.
L’avvicinamento al Désespoir
Raggiungere il primo sifone è ora – scrive Gigi Casati– molto più agevole rispetto al passato: un’ora di marcia, laddove un tempo si arrampicava tra pareti e fangaie. Alla piattaforma del Désespoir le condizioni si presentano simili a quelle del passato agosto: acqua più alta di circa un metro e ossigeno oltre il primo sifone al 16,5%.
La progressione nei sifoni iniziali non è priva di difficoltà: tra il secondo e il terzo, la corrente è talmente forte da costringere a risalire su corda fissa e a superare blocchi fuori dall’acqua per poter continuare. Dopo sei ore di sforzi, il team raggiunge il sesto sifone.

L’immersione decisiva
Qui Gigi Casati si prepara per l’immersione, utilizzando due bombole da 12 l e una da 7 l, un mini scooter subacqueo SUEX e soprattutto uno svolgisagola con cavo in acciaio inguainato, progettato per resistere alle future piene.
La visibilità è buona, circa tre metri. L’esplorazione procede oltre il limite raggiunto due anni prima (185 m dall’ingresso del sesto sifone). Il nuovo cavo porta a ulteriori 40 metri di avanzamento, e con il secondo svolgisagola la galleria continua a scendere fino a -54 m di profondità, per poi risalire leggermente.
Dopo 28 minuti di progressione, Casati decide di fermarsi: la stanchezza e il freddo, aggravati dal sottomuta leggero e dall’acqua a 10 °C, impongono prudenza.
E la prudenza viaggia di pari passi con l’intelligenza.
Il ritorno e il bilancio
Il rientro è favorito dalla corrente, ma non è privo di imprevisti: una caduta provoca la rottura dello scooter, fortunatamente senza serie conseguenze.
Dopo 14 ore di sforzi, con carichi tra 15 e 25 kg a testa, “si rientra” all’esterno.
I dati dell’esplorazione a Vallorbe
- Dall’ingresso al Désespoir: 1152 m
- S1 Désespoir: 193 m, -57 m
- S2 Siphon de l’Obstination: 40 m, -6 m
- S3 Siphon BCDEF: 70 m, -10 m
- S4: 30 m, -2 m
- S5: 100 m, -14 m
- S6: 360 m, -54 m
In totale, tra gallerie asciutte e allagate, si raggiungono circa 2780 m dall’ingresso.
La stima rimane prudenziale, in attesa delle topografie precise dei tratti aerei oltre il quarto sifone.
Una tappa importante
Nonostante le difficoltà, l’esplorazione ha segnato un nuovo passo avanti nella conoscenza del complesso sotterraneo di Vallorbe.
Casati e il suo team hanno spinto oltre il limite conosciuto, aprendo la strada a future immersioni in un sifone che continua a rivelarsi sorprendente.

Alcuni dei protagonisti
- Luigi “Gigi” Casati
Speleosub italiano di fama internazionale, da decenni impegnato in esplorazioni in ambienti estremi. La sua esperienza spazia dai grandi sifoni alpini alle immersioni profonde in grotte sommerse in vari continenti. A Vallorbe ha condotto l’immersione decisiva nel sesto sifone, spingendo l’esplorazione oltre i limiti conosciuti. - Patrick Deriaz
Speleosub svizzero, profondo conoscitore delle cavità del Giura vodese. Ha condiviso con Casati la lunga progressione attraverso i sifoni di Vallorbe, occupandosi della logistica, del trasporto materiali e della sicurezza durante il rientro.
Fonte notizie e foto: pagina facebook Prometeo Ricerche – 22 settembre 2025