Un’analisi taphonomica svela segreti nascosti nella Grotta della Bàsura di Toirano
La Grotta della Bàsura di Toirano e l’Ursus Spelaeus
La Grotta Bàsura di Toirano, situata nel nord-ovest dell’Italia, è diventata celebre nel 1950 per la scoperta di impronte umane preistoriche e di un impressionante deposito di ossa di Ursus spelaeus, noto come il “Cimitero degli Orsi”.
Recentemente, un nuovo progetto di ricerca ha portato a una rivalutazione delle collezioni e dei reperti di questa importante grotta, rivelando dettagli inediti sulla vita e la morte di questi antichi orsi delle caverne.
La Grotta Bàsura: Un Tesoro di Scoperte
La Grotta Bàsura, situata a Toirano, è stata oggetto di numerosi studi sin dalla sua scoperta.
Le impronte umane preistoriche e il deposito di ossa di Ursus spelaeus hanno attirato l’attenzione di ricercatori e visitatori da tutto il mondo.
Il nuovo progetto di ricerca ha coinvolto l’analisi taphonomica delle ossa, insieme a studi sedimentologici e micromorfologici, oltre a nuove datazioni al radiocarbonio per comprendere la natura e la cronologia del deposito.
Analisi Taphonomica: Un Viaggio nel Tempo
L’analisi taphonomica delle ossa ha permesso di quantificare gli elementi e di valutare lo stato di conservazione delle superfici ossee.
Questo studio ha rivelato l’origine dell’accumulo di ossa, la composizione dell’assemblaggio in termini di età e specie, e la rappresentazione delle diverse parti dei corpi.
La disposizione delle ossa, l’orientamento degli elementi scheletrici e i modelli di ossidazione indicano un’intensa rielaborazione dei sedimenti e delle ossa.
La Vita degli Orsi delle Caverne
Gli orsi delle caverne, noti scientificamente come Ursus spelaeus, erano diffusi in tutta Europa durante il Pleistocene superiore.
Questi grandi plantigradi, simili per dimensioni agli odierni Grizzly, avevano abitudini prevalentemente vegetariane, come rivelato dall’appiattimento dei loro molari.
Le grotte erano non solo rifugi per il letargo, ma anche luoghi di allevamento dei piccoli e di attività sociali.
La Fine di una Specie
L’Ursus spelaeus si estinse circa 12.000 anni fa, lasciando nelle grotte europee testimonianze della sua presenza.
Le cause dell’estinzione sono ancora oggetto di studio, ma si ritiene che la competizione con l’uomo per i rifugi sotterranei e la caccia durante il letargo abbiano giocato un ruolo significativo.
La Grotta Bàsura rappresenta uno dei siti più importanti per lo studio di questa specie, offrendo una finestra unica sulla vita degli orsi delle caverne prima della loro scomparsa.
Scoperte di Ursus Spelaeus dalla Montagnola Senese
Un’altra scoperta significativa riguarda i resti fossili di Ursus spelaeus trovati nella Grotta del Chiostraccio, nel comune di Monteriggioni, nella Montagnola senese.
Questi resti rappresentano l’ultimo esemplare di orso delle caverne mai trovato in Italia, datato tra 29.200 e 28.550 anni fa.
La scoperta, pubblicata sulla rivista “Quaternary Research”, ha coinvolto ricercatori delle Università di Siena e Firenze.
Le nuove ricerche sulla Grotta Bàsura e sulla Montagnola senese offrono preziose informazioni sulla vita e l’estinzione dell’Ursus spelaeus.
Questi studi non solo arricchiscono la nostra comprensione del passato, ma forniscono anche dati cruciali per future ricerche paleontologiche.
La Grotta Bàsura, con il suo “Cimitero degli Orsi”, continua a essere un sito di grande interesse scientifico e culturale, attirando studiosi e appassionati da tutto il mondo.
Approfondimento sull’Ursus Spelaeus
L’Ursus spelaeus, noto comunemente come orso delle caverne, è una specie estinta di orso che visse in Europa durante il Pleistocene superiore.
Questo grande plantigrado, simile per dimensioni agli odierni Grizzly, aveva abitudini prevalentemente vegetariane, come indicato dall’appiattimento dei suoi molari.
Le grotte erano non solo rifugi per il letargo, ma anche luoghi di allevamento dei piccoli e di attività sociali.
Le tracce lasciate dagli orsi delle caverne nelle grotte europee suggeriscono una frequentazione intensa e prolungata.
Le ossa ritrovate mostrano segni di malattie e consanguineità, indicando che la fedeltà al sito potrebbe aver contribuito all’indebolimento genetico della specie.
La competizione con l’uomo per i rifugi sotterranei e la caccia durante il letargo sono considerate tra le principali cause dell’estinzione dell’Ursus spelaeus.
In Italia, numerosi siti hanno restituito resti di orsi delle caverne, tra cui le grotte di Toirano in Liguria, le Conturines in Alto Adige, i Covoli di Velo in Veneto, la Grotta Pocala presso Trieste e la Tecchia di Equi in Toscana.
Questi siti rappresentano importanti testimonianze della presenza dell’Ursus spelaeus nel nostro paese e offrono preziose informazioni per lo studio della sua biologia e del suo comportamento.
La scoperta più recente riguarda i resti fossili trovati nella Grotta del Chiostraccio, nella Montagnola senese.
Questi resti, datati tra 29.200 e 28.550 anni fa, rappresentano l’ultimo esemplare di orso delle caverne mai trovato in Italia.
Lo studio di questi resti ha fornito nuovi dati per comprendere le cause e i meccanismi che hanno portato all’estinzione degli orsi delle caverne, arricchendo ulteriormente la nostra conoscenza di questa affascinante specie preistorica¹²³.
Fonte della notizia e link alla ricerca: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jqs.3417
Leggi anche:
(1) L’ultimo Ursus Spelaeus viene da Siena – Scintilena. https://www.scintilena.com/lultimo-ursus-spelaeus-viene-da-siena-nuova-scoperta-sulla-montagnola-senese/11/11/.
(2) L’orso delle caverne – Pillola settimanale di Marco Bani. https://www.scintilena.com/lorso-delle-caverne-pillola-settimanale-di-marco-bani/01/18/.
(3) Scoperta archeologica sensazionale nell’Altopiano di Cariadeghe …. https://www.scintilena.com/scoperta-archeologica-sensazionale-nellaltopiano-di-cariadeghe-ritrovati-resti-umani-preistorici/05/24/.