Un gruppo di speleologi integruppi da Lazio e Marche esplora una cavità che promette nuovi collegamenti

Nei Monti Lepini sta prendendo forma una nuova grotta profonda dedicata a Vittorio Vecchi

Un forte flusso d’aria e ambienti attivi alimentano le ipotesi di collegamenti in profondità

articolo di Gruppo Lothar

Si chiama Abisso Lothar ed è una grotta in corso di esplorazione sui Monti Lepini, nel Lazio.

In realtà, la parte iniziale è nota da tempo con il nome di Grotta della Faina, trovata ad inizio anni ’90 e caratterizzata da una serie di piccoli pozzi e micidiali strettoie. 

Dalla Grotta della Faina all’Abisso Lothar: la svolta dopo cinque anni di lavori

Dal 2019 la cavità è stata oggetto di una lunga campagna di disostruzione durata 5 anni, durante la quale sono stati allargati circa 80 m di tratti impercorribili: ad alimentare la speranza degli speleologi, come sempre, una forte corrente d’aria.

Quest’anno finalmente la perseveranza ha pagato e la piccola grotta si è trasformata in abisso.

Per questo motivo il gruppo che ha condotto e conduce le esplorazioni, composto da 18 persone integruppi (soprattutto da Lazio e Marche) ha deciso di dargli il nome Lothar in ricordo dell’amico e grande esploratore Vittorio Vecchi, scomparso nel 1985.

Pozzi, saloni e meandri bagnati: Lothar cresce e attende il rilievo previsto in autunno

Una serie di pozzi inframezzati da due grandi saloni, ma anche da meandri molto stretti (tipici dei Monti Lepini) conduce per ora a poco meno di 400 m di profondità. 

Per la sua posizione, Lothar potrebbe confluire nell’Occhio della Farfalla, una grande grotta che si sviluppa più in basso, oppure collegarsi a breve con l’Abisso Consolini.

Ma anche, come sperano gli esploratori, scendere per suo conto con un potenziale di profondità interessante per l’area.

La presenza di molta acqua nelle parti profonde rende Lothar percorribile solo in stagioni non piovose.

Le esplorazioni sono in corso e per l’autunno è previsto un aggiornamento importante con la pubblicazione del rilievo.