Risuona in risposta ai terremoti locali
Potrebbe essere la chiave per arrivare alle cause dei sollevamenti dei Campi Flegrei
Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications Earth & Environment ha rivelato l’esistenza di una frattura inclinata piena di gas, situata a circa 3,6 km di profondità sotto la caldera dei Campi Flegrei, che risuona in risposta ai terremoti locali.
La scoperta fornisce un tassello chiave per comprendere i processi che stanno guidando l’attuale sollevamento del suolo e il crescente numero di terremoti nell’area.
Lo studio, dal titolo “Coupled earthquakes and resonance processes during the uplift of Campi Flegrei caldera” (2025), ha analizzato segnali sismici di tipo Very Long Period (VLP), che indicano la presenza di una struttura profonda capace di risuonare come una cavità. Tuttavia, non si tratta di una cavità vuota, bensì di una frattura inclinata piena di gas, attiva da almeno 7 anni, che agisce da condotto naturale tra la sorgente magmatica in degassamento e le fumarole di superficie, come quelle della Solfatara.
Un sistema profondo interconnesso
Il modello proposto dai ricercatori suggerisce che i terremoti superficiali (di tipo vulcano-tettonico) possano innescare la risonanza della frattura piena di gas. Questa struttura inclinata collegherebbe:
- una sorgente di inflazione (dove il magma degassa),
- con la superficie, attraverso un sistema risonante di tipo condotto,
- culminando nelle fumarole attive, come quelle del maar Solfatara.
“The VLP source is located at a depth of ~3.6 km between the proposed inflation source and the Solfatara maar, a massive volcanic degassing centre with increasing CO? flux.”
“La sorgente dei segnali VLP è localizzata a una profondità di circa 3,6 km, tra la sorgente di inflazione proposta e il maar Solfatara, un esteso centro vulcanico di degassamento con flusso crescente di CO?.”
Il tutto avviene in un contesto di intensa attività idrotermale e geotermica, in un’area altamente popolata e monitorata con attenzione.
Fonte:
Ricerca pubblicata su Communications Earth & Environment, Nature Portfolio (2025):
https://www.nature.com/articles/s43247-025-02604-7
Spiegato in modo semplice, cosa vuol dire tutto questo?
Immagina che sotto ai Campi Flegrei ci sia un lungo tubo inclinato, pieno di gas, che parte da una zona profonda dove c’è del magma che “spinge” verso l’alto.
Questo tubo non è vuoto come una grotta, ma pieno di gas caldo che sale. Ogni volta che c’è un piccolo terremoto, questo tubo vibra come una canna d’organo: i ricercatori hanno “avvertito” queste vibrazioni e le hanno studiate per capire cosa c’è sotto.

Hanno così scoperto che questa frattura è attiva da anni e collega in modo diretto il magma con le fumarole in superficie, contribuendo sia al sollevamento del suolo che alla crisi sismica in atto.
L’argomento è già stato preso in carico e ben descritto dall’agenzia ANSA e da numerose testate nazionali e locali, di cui molte del settore.
Interessante, tra gli altri, questo articolo di UNIPINews https://www.unipi.it/news/scoperta-una-cavita-nascosta-sotto-i-campi-flegrei-nuova-luce-sulla-dinamica-dei-flussi-magmatici-e-sulla-gestione-dei-rischi/