di Andrea Benassi
E’ rientrata all’inizio di settembre la spedizione speleologica nell’isola di Seram (Molucche meridionali, Indonesia).
La spedizione, organizzata dalla Società Speleologica Saknussem e dal Gruppo Speleologico di Sacile, che ha visto la partecipazione di tre speleologi: Andrea Benassi (SSS) Fabio Piccin (GSS) e Ivan Vicenzi_Pacu (GSS), aveva come obbiettivo l’esplorazione dell’area di West Seram precedentente identificata nella spedizione del 2012 (cfr. Speleologia n°67 Cercando grotte all’ombra del Nunusaku).

Questa zona totalmente inesplorata dal punto di vista speleologico, è caratterizzata da una serie di enormi trafori percorsi da fiumi di grande portata.


Il fiume Sapalewa, il più grande di quelli identificati ha quindi rappresentato il primo obbiettivo. Proprio la portata d’acqua, sebbene inferiore a quella vista nel 2012 (oltre 50 metri cubi al secondo) e stimata in circa 10-12 metri cubi, ha rappresentato la principale sfida tecnica alle esplorazioni.
Più che nuotare si è trattato infatti di attrezzare lunghe tirolesi e traversi acquatici per riuscire a percorrere le enormi gallerie alte in media 80-100 metri con punti di oltre 140, ma quasi sempre sprovviste di ogni spiaggia o sponda. Non senza una punta di buona fortuna, dopo due settimane di esplorazione il sistema del Sapalewa ha ora sette ingressi per circa quattro chilometri su un dislivello di circa 200 metri.
Gli ambienti sempre enormi e acquatici tra rapide e cascate mostrano i segni di piene ben più imponenti a cui non sarebbe piacevole essere presenti! Sempre nella zona è stato esplorato un altro chilometro di grandi gallerie fossili che rappresentano parti e monconi dell’antico corso del fiume.
Nonostante il poco tempo a disposizione dopo l’area del Sapalewa presso Hatu Toi Siwa, le esplorazioni sono quindi proseguite in una zona di calcari corallini lungo la costa nord dell’isola e quindi sul fiume Hanoea, un altro dei sette grandi trafori ancora da inesplorati.
Qui una lunga arrampicata in forra ha permesso di raggiungere l’enorme portale alto oltre ottanta metri di Gua Hanoea dove è stato percorso un altro mezzo chilometro con le stesse misure fermandosi su galleria per mancanza di tempo. Le potenzialità di West Seram sono lontane dell’essere esaurite, ed è già prevista una ulteriore spedizione, da organizzare speriamo anche con gli amici indonesiani dei gruppi speleologici di Yogia e Sulawesi.
La zona vista la grandiosità dei fenomeni carsici presenti si presta inoltre ad essere censita come patrimonio geologico dell’indonesia anche in vista di un eventuale candidatura come geoheritage e geopark. In questa prospettiva è stato avviata una collaborazione con il ministero competente.

Per ulteriori informazioni e storie dalle Molucche…
http://casolaspeleo.blogspot.it

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