Il GRAIM celebra il visionario imprenditore e patriota Silvestro Petrini, pioniere dell’estrazione del bitume e protagonista dello sviluppo industriale nelle Miniere della Maiella, tra memoria storica e valorizzazione culturale
Articolo di Oscar D’Angelo La Gazzetta di Chieti
In copertina una delle miniere di bitume della Maiella , foto di Upix
SILVESTRO PETRINI:
PATRIOTA, INDUSTRIALE, VISIONARIO.
OGGI, “TRIBUTO” DEL “GRAIM” [GRUPPO DI RICERCA DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE DELLA MAJELLA] AL CIMITERO MONUMENTALE DI SANT’ANNA PER L’ILLUSTRE CONCITTADINO.
Chieti, 18 maggio 2025 (o.d’a.)
Tre anni fa, il 18 luglio del 2021, eravamo rimasti a questa testimonianza
[Oscar D’Angelo, in ChietiToday]:
“Una semplice croce in pietra recante il numero 34485, fino ad oggi ignota e dimenticata. Sembra una piccola stella a margine del viale principale del cimitero monumentale di Chieti.
E’ la “stella” di Silvestro Petrini [Bisenti 31 DIC 1812 (ipotesi maggioritaria) – Chieti 25 GEN 1912], patriota e precursore, spesso incompreso, della rivoluzione industriale rappresentata dalla estrazione del bitume.
Un colosso, e non solo per la sua austera ed imponente figura, del nostro Risorgimento e del decollo economico del territorio.
Dopo 109 anni dalla sua scomparsa, il GRAIM [Gruppo di ricerca di archeologia industriale della Maiella], animato anche da soci dello Speleo Club Chieti, individua e restituisce alla memoria storica della comunità cittadina il luogo di tumulazione dell’illustre concittadino adottivo.
E così, la storia rende orgoglio ed onore a questo compassato signore d’altri tempi, un ultracentenario apparentemente istrionico per via della sua fluente barba, che percorse con i suoi fermenti liberali e la sua lungimiranza di imprenditore, titolare di numerosi brevetti, l’avvicendamento di due epoche: quella borbonica e quella dello Stato unitario.
A sottolinearne la sua attività politica, il suo amore per la nostra città, le sue brillanti intuizioni per l’estrazione e l’utilizzo di bitumi ed asfalti dalle viscere della fascia pedemontana del versante pescarese della Maiella, all’epoca in provincia di Chieti, una piccola e competente task force riunitasi in mattinata nel “camposanto” di Sant’Anna, all’altezza del campo 3s, dove è resistita per tanti anni quella piccola ed anonima croce.
Un progetto, quello del recupero della memoria storica di Silvestro Petrini, al quale stavano da tempo lavorando i soci del GRAIM, rappresentati da Dino Di Cecco, Antonella Salomone, Gabriele La Rovere, Pino Di Franco, Laura De Lellis ed Anna Paola Fasoli.
Ricordato da Enzo Bevilacqua, fra i fondatori dello Speleo Club Chieti, il compianto Ezio Burri, geografo e ricercatore, scomparso lo scorso 13 luglio. “Stiamo commemorando un grande personaggio”, dice il sindaco Diego Ferrara, “un uomo nel cui pensiero mi riconosco pienamente, è estremamente edificante per la comunità che rappresento aver ricordato i traguardi di libertà e di progresso sociale conseguiti da Silvestro Petrini e questo è anche un segno tangibile della vitalità dell’associazionismo teatino e dei tanti singoli cittadini e ricercatori che con la loro passione ogni giorno mi stupiscono”.
Ad introdurre i vari interventi, Antonella Salomone che ripercorre, con l’ausilio di contributi stampa di inizio novecento [“Lo Svegliarino” e “Giornale D’Italia”] fatti e vicende legati alla vita, serena ma sovente caratterizzata da incomprensioni, ed alla dipartita del patriota e capitano d’industria.
Come testimoniato Da Beniamino Costantini in un editoriale del 25 gennaio 1912, “l’uomo che visse cento anni fu lasciato da molte persone, egli ne lascia poche!”. Ed ancora: “Silvestro Petrini non visse per sé, non chiuse in un vellutato nido la sua fibra sfidatrice, fu lavoratore e soldato.
I funerali di questo virtuoso vegliardo che i buoni chietini erano abituati a guardare come il loro nume tutelare, e che rappresentava la gloria vivente del più fulgido patriottismo, sono oggi riusciti solenni ed imponenti nella loro grande semplicità”. Da ricerche effettuate presso l’Archivio di Stato di Chieti, l’amministrazione comunale del tempo riservò all’uomo, che con Silvio Spaventa sfidò Ferdinando II di Borbone nei moti del 1848 ricavandone una condanna a dieci anni di reclusione per attività sovversiva, un “funerale con carro funebre di prima classe”, con pedissequa tumulazione in “fossa vergine”, il tutto con una copertura “di Lire 52 da trarsi dal fondo spese impreviste bilancio 1912”. Altrettanto monumentale l’impegno del Petrini a livello imprenditoriale. L’excursus, narrato da di Dino Di Cecco, parte dal 1840, anno dei primi riconoscimenti più che altro ultranazionali alle tecniche estrattive, per proseguire con l’esposizione di Firenze del 1861, quella di Parigi del 1867 ed approdare così al 1873, anno di fondazione a Londra della “Anglo-Italian Mineral Oils e Bitume Company”. Nel mezzo tanto scetticismo addirittura sfociato nella malcelata ostilità da parte della chiesa locale che considerava “demoniaca” quella “pece nera”, parente povera del petrolio, ma abbastanza preziosa da essere stata addirittura impiegata dagli antichi egizi, per l’imbalsamazione, e romani, che lo commerciavano nei traffici con l’oriente grazie all’imbarcadero di Scafa sul fiume Pescara. A partire dalla seconda metà dell’800, quella pece nera concorse a rivoluzionare i sistemi di trasporto grazie alle vie asfaltate [la prima in assoluto fu una strada di Napoli]. Dalle iniziali 4.000 tonnellate si passa a 200.000 tonnellate annue di bitume estratte. I Comuni di Roccamorice, Lettomanoppello, Manoppello, San Valentino, Abbateggio devono molto a Petrini. Grazie a lui si realizzano miniere e siti estrattivi, asserviti da un micro quanto capillare sistema di comunicazione comprendente anche una piccola ferrovia. La cui attività durerà fino all’immediato dopoguerra. Prima dell’abbandono. Anche se le multinazionali interessate continuano a detenere le royalties minerarie. In controtendenza, per un parziale recupero in chiave turistica dei luoghi del bitume, la recente iniziativa “I sentieri dei minatori”, organizzata dal Comune di Lettomanoppello, rappresentato alla commemorazione di Silvestro Petrini dall’assessore alla cultura Arianna Barbetta. Appassionata la disamina di Alessandro D’Ascanio, sindaco di Roccamorice e studioso del Risorgimento: “Silvestro Petrini era sia un capace imprenditore, molto addentro la circolazione dei grandi capitali al servizio dell’industria, sia un patriota vero, rischiò la vita per la libertà, è bene essere chiari in un periodo di rigurgiti neoborbonici assolutamente ingiustificati”. “Dobbiamo poter scavare in questo personaggio”, afferma Silvano Agostini, geologo ed ex funzionario della Soprintendenza archeologica, “egli ha saputo coniugare i valori della libertà, della solidarietà sociale e dell’industrializzazione sostenibile, la sua opera ci tornerà utile allorquando, a breve, saremo chiamati ad individuare modelli alternativi di sviluppo”. Paolo Miscia, della sezione teatina del FAI [Fondo Ambiente Italiano] e Laura De Lellis, responsabile del catalogo della Soprintendenza, prendono spunto dal rinvenimento della tumulazione di Silvestro Petrini per annunziare una iniziativa congiunta sulla schedatura delle cappelle gentilizie e sui principali monumenti funerari presenti nel cimitero di Chieti. Francesco Giannini, presidente ARCA [Associazione Regionale Cave Abuzzo], sollecita l’amministrazione comunale a restaurare la lapide posta sulla facciata della casa del rione Civitella in cui si spense il Petrini. Gianfranco Di Luca, storico locale, rende merito al GRAIM di aver riportato nella memoria collettiva la figura di Silvestro Petrini. Infine, Lella Giovine della quale Silvestro Petrini è il trisnonno, tratteggia gli aspetti personali del suo illustre antenato. Una ricostruzione della vita tumultuosa, ma nello stesso tempo sobria ed improntata “al dovere”, di un grande talento, come riportato da Gianni Poccia, coniuge di Lella Giovine, nel suo “[Silvestro Petrini] Un Patriota Dimenticato -storia di una vita spericolata- “.
?Oggi, 18 maggio 2025, gran parte dei protagonisti
[con la toccante eccezione di Francesco Giannini al quale inviamo un commosso abbraccio, riposa in pace Francesco, ovunque tu sia ?]
di quel primo omaggio al patriota, industriale, inventore e visionario
SILVESTRO PETRINI,
si sono ritrovati, attorno agli impagabili soci del GRAIM, una vita da “talpe della memoria” la loro, immersi menti e corpi nelle cavità della Maiella per raccontare vicende di archeologia industriale, processi sociali ed antropologici, sviluppo e poi anche la curva calante delle politiche estrattive.
?Soprattutto, lo diciamo con un pizzico di voluta e solenne retorica, esempi virtuosi di limpide virtù. Quelle che Silvestro Petrini pennellò nell’essere insieme espressione di libertà risorgimentali, amor di Patria, intuizioni industriali nella estrazione e commercializzazione del bitume. Potremmo dire che, grazie a Petrini, l’Abruzzo, e non solo, iniziò ad essere “piacevolmente” percorribile in tutti i sensi, dunque anche sotto l’aspetto letterario e poetico. Poiché la statura del personaggio Petrini acquista, nella celebrazione del GRAIM, dimensione olistica divenendo maggiore della somma delle singole sue parti.
?Le novità di questo secondo Tributo ad uno degli “scrittori” plastici del nostro Risorgimento [insieme ai vari Silvio Spaventa, Donato Cocco, Gianvincenzo Pellicciotti ed altri patrioti teatini] e di un modello di sviluppo sostenibile del Territorio, risiedono nella finalmente sciolta vexata quaestio in ordine al locus del dies natalis di Silvestro Petrini.
?Il servizio giornalistico di quel 18 luglio 2021 riportava l’allocazione a Bisenti [TE] della nascita di Silvestro Petrini, poiché questa era l’allora “tesi maggioritaria”. In una riedizione del prezioso volumetto di memorie scritto da Nicola Petrini, nipote di Silvestro, titolato “Memorie politiche di un vecchio Patriota” [Manoppello, Tipografia Moderna Vincenzo Marcantonio, 1911], si attesta infatti la tesi dell’operoso centro del teramano quale luogo di nascita di Silvestro Petrini.
E proprio sfogliando il libro,
*Luciano Gubiotti ci offre interessanti spunti non solo statistici:
“La parola Patriota e derivati è scritta 23 volte, la parola Patria 6, Italia è citata 18 volte, 10 la parola Libertà e il collegato termine Liberali 13, per Miniere 2 citazioni, in 9 passi sono impiegati Rivoluzione, Insurrezione, Risorgimento”.
LA SVOLTA.
Dopo 3 anni e 10 mesi di ricerche documentali, e verifiche sui libri dello stato civile dell’Archivio comunale di Bisenti e presso la Curia di Pescara, la prova madre è arrivata dai registri di battesimo della Chiesa Cattedrale di San Giustino. Laddove, il centro Studi del GRAIM ha rinvenuto fra le evidenze del 2 gennaio 1812, dunque dopo 1 giorno dalla nascita, l’atto di battesimo di Silvestro Petrini, figlio di Carlo e di Rosalba Pompizzi.
Per gli effetti consacrandosi la data ed il luogo di nascita di
*Silvestro Petrini
nella seguente declinazione:
*1 gennaio 1812, Chieti.
Ed allora, da oggi, 18 maggio 2025, quella nuda ed ermetica croce in pietra n°34485,
con la posa e scopritura del riconoscimento lapideo, opera dello scultore pescarese
*Stefano Faccini,
non sarà più sola.
Per Silvestro Petrini termina così un lungo periodo di limbo anagrafico grazie al GRAIM ed anche alla Città di Chieti.
“È con emozione ed orgoglio”, dice il Sindaco di Chieti
*Pietro Diego Ferrara,
“ritrovarmi in questo luogo sacro, una vera Città che va molto oltre gli abitanti dell’attuale Chieti, per rendere omaggio al concittadino Silvestro Petrini, ringrazio gli amici del GRAIM, penso che il 5° Museo teatino, così mi sento di definire il Cimitero Monumentale, attraverso le testimonianze offerte dai grandi nomi che qui riposano, sia un libro aperto sulla nostra Storia”. Poi una proposta: “il Comune è disponibile per un protocollo d’intesa con lo stesso GRAIM, ed altre Sigle che ne abbiano capacità ed interesse, per fare rete in merito a percorsi guidati fra la memoria della nostra gente”.
Ricchi, dotti e pieni di emozioni gli interventi degli ospiti che spaziano dalla Storia Patria alle considerazioni antropologiche di archeologia industriale.
“Gli ipogei”, spiega
*Andrea Scatolini,
Presidente di “Scintilena”, “si studiano attraverso le percezioni sensoriali, nelle miniere c’è anche la dimensione dei sentimenti”. E forse, in questa massima, c’è la sintesi più calzante dell’universo Petrini.
Patrocinio istituzionale:
*Comune di Chieti [col Sindaco Diego Ferrara];
Patrocinio culturale:
FAI, col Delegato cittadino
*Paolo Miscia;
ACHILLIANI, col Presidente
*Oscar D’Angelo [ed una delegazione composta da Ugo Iezzi, Elisabetta Grilli, Floriano Garofalo].
La Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara ha concesso al GRAIM l’uso del logo istituzionale sulla base di un “Accordo di cooperazione”. In rappresentanza dell’Ente di Tutela i funzionari *Isabella Pierigè e
*Mariantonia Crudo.
Ospiti.
*Antonio Blasioli, in rappresentanza di REGIONE ABRUZZO, Vicepresidente del Consiglio Regionale [ha promosso la Legge regionale per la valorizzazione delle miniere dismesse, varata pochi anni fa].
*Alessandro D’Ascanio, Sindaco di Roccamorice e rappresentante, per l’Evento, dell’Ente Parco Nazionale della Maiella [componente del CdA].
*Antonio D’Angelo, Sindaco di San Valentino in Abruzzo Citeriore.
*Arianna Barbetta, delegata per il Comune di Lettomanoppello al turismo ed alla valorizzazione delle miniere.
*Mariano Spera, delegato per il Comune di Bolognano.
*Silvano Agostini, Componente del CAAM – Centro di Archeometria e Microanalisi dell’Università; membro del Comitato Tecnico Scientifico Geoparco Unesco; già Direttore del Servizio Geologico della allora Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Abruzzo.
*Andrea Scatolini, di Narni, Presidente di Scintilena, Notiziario di Speleologia e del sottosuolo.
*Lorenzo Colantonio, già Vice Capo Redattore de “il Centro – Quotidiano dell’Abruzzo”.
*Doriano Donatangelo, già Responsabile Territoriale per l’Agenzia del Demanio e
*Maurizio Cimini,
già Funzionario dell’ Ufficio Risorse Estrattive del Territorio della Regione Abruzzo
[si sono occupati del rilascio della prima autorizzazione, ad esplorare i siti del comprensorio minerario della Maiella, che poi ha permesso al GRAIM la divulgazione dei risultati ricognitivo-scentifici].
*Roberto Iezzi, già Responsabile dell’ Ufficio Turismo della Regione Abruzzo.
*Teresio Cocco, imprenditore, scrittore
*Ugo Iezzi, giornalista, scrittore
*Gerardo Di Cola, editore.
*Maurizio Festa, Responsabile del Servizio Tecnico del Cimitero Monumentale di Chieti.
Discendenti di Silvestro Petrini presenti:
*Carmela Giovine, di Roma, residente a Manoppello, frazione di Santa Maria Arabona;
*Flavio Petrini, di Ancona;
*Mirka Petrini, di Lido di Fermo;
*Massimo De Nardis, di Pescara.
?GRAIM, soci presenti
*Antonella Salomone,
*Laura De Lellis,
*Annapaola Fasoli,
*Gabriele La Rovere
*Luciano Gubiotti,
*Dino Di Cecco,
*Alessandro Di Cicco,
*Matteo D’Alessandro,
*Aurelio D’Urbano,
*Pino Di Franco,
*Mariano Spera.
L’intervento ufficiale del GRAIM sul tema
“SILVESTRO PETRINI ed il GRAIM” è stato curato da
*Luciano Gubiotti.
Una emozionata ed instancabile
*Antonella Salomone
ha letto “I buchi neri”, di Vincenzo Di Paolo, per gentile concessione dell’archivio di famiglia di Paolo Bottarel.
Ha presentato un monumentale,
per passione e competenza,
*Gabriele La Rovere.
[articolo autorizzato alla ripubblicazione dall’autore Oscar D’Angelo giornalista de LA GAZZETTA DI CHIETI
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