Pubblicato su “Il Giorno” di Sondrio del 12/01/2009, segnalato dalla Rassegna Stampa del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico
VALTELLINA CRONACA pag. 22
BILANCIO 2008
— CAIOLO — SONO STATI 330 gli interventi nel 2008 per 2500 giornate/uomo. Il Soccorso alpino della VII° Zona Valtellina e Valchiavenna si avvale di 360 volontari al 31 dicembre scorso, dei quali oltre 60 tecnici di soccorso, 20 di ricerca, 11 elisoccorritori, 4 istruttori nazionali, 5 istruttori regionali, 20 unità cinofile di ricerca in valanga di cui 14 operative, oltre a 16 unità cinofile di ricerca in superficie, di cui 12 operative. Buona parte degli elisoccorritori sono anche istruttori. Gli interventi sono ormai normalmente condotti con un sistema di scambio di personale tra le stazioni più vicine sia a livello provinciale che extra provinciale. Quest’anno in particolare c’è stato un intenso scambio tra Aprica e Edolo, ma anche di Sondrio con le Orobie bergamasche. Dal 1954 ad oggi il Soccorso alpino ha fatto molta strada e si è affermato sempre più come interlocutore del Servizio di urgenza ed emergenza. INIZIALMENTE nacque da un dislocamento di uomini del Club Alpino Italiano nelle aree più a rischio delle Dolomiti e del Monte Bianco, ma in seguito si caratterizzò sempre più su scala regionale. La VII° delegazione, allora guidata da Dante Vitalini di Valfurva, divenne pertanto la più importante in Lombardia con 350-380 volontari su 1.000 a livello regionale e con quasi la metà degli interventi annuali nella sola provincia di Sondrio. Una tappa fondamentale fu rappresentata dall’utilizzo dell’elicottore che iniziò negli anni ‘70 con il riconoscimento dell’elisoccorso nel 1982 da parte del Pirellone che decretò un contributo annuale alle cinque delegazioni regionali. Nel ’96 venne infine istituzionalizzato il rapporto tra Cnsas e l’assessorato regionale alla Sanità per il collegamento con le centrali operative del 118. P.D.