All’attività dello Speleoclub Orvieto si deve l’esplorazione di un pozzo ubicato nel settore residenziale (figg. 1: pozzo A; 3), che ha consentito di individuare il sistema di rifornimento idrico riferibile alla seconda fase del complesso (fig. 4).

 

Esso era costituito da due pozzi gemelli (A-B, prof. ca. m 8; diam. m 1,10), uno solo dei quali utilizzato (A), distanti ca. m 10, collegati sul fondo da una cisterna voltata (figg. 5-6) e alimentati da un cunicolo di adduzione che, ancora in corso di indagine per individuare la fonte di approvvigionamento dell’acqua, si apre a circa metà altezza del pozzo utilizzato (figg. 7-8).

Delimitato da un muro in opera cementizia (sp. m 0,60), internamente rivestito da malta idraulica (sp. cm 5), il grande bacino circolare (diam. est. m 19 ca., diam. int. m 17 ca.) (fig. 9), ha una profondità di m 2,80 ca.; il fondo è costituito da una piattaforma di malta idraulica (sp. oltre cm 20); un cordolo di malta perfettamente conservato protegge il punto di giunzione tra il piano pavimentale e l’alzato.

Tutte le foto e l’articolo completo è visibile sul sito della soprintendenza

http://www.archeologia.beniculturali.it/index.php?it/142/scavi/scaviarcheologici_4e048966cfa3a/122

 

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