Il Gruppo Grotte e Forre CAI Teramo racconta le recenti scoperte sul Gran Sasso
Le montagne abruzzesi e il loro potenziale speleologico
L’Abruzzo, con i suoi massicci montuosi e altipiani carsici, offre un contesto favorevole alla speleologia. Pur non avendo il numero di grotte censite di altre regioni italiane, come il Friuli Venezia Giulia o la Toscana, il territorio si distingue per la presenza di cavità di rilevante interesse scientifico e naturalistico. Il Gran Sasso e la Majella, grazie alle loro formazioni calcaree, ospitano fenomeni carsici di grande valore, tra cui la Grotta del Cervo e le Grotte di Stiffe, queste ultime accessibili anche ai visitatori.
Dal 1975, il Gruppo Grotte e Forre CAI Teramo si occupa dell’esplorazione, dello studio e della tutela delle grotte abruzzesi. Fondato da Andrea Degli Esposti, Gaetano Di Blasio, Pasquale Di Marcantonio e Gabriele Narasi, il gruppo ha condotto numerose indagini speleologiche, contribuendo alla conoscenza del sottosuolo regionale.
Esplorazione di una nuova grotta sul Gran Sasso
Tra le attività più recenti, il Gruppo Grotte e Forre ha documentato l’esplorazione di una nuova cavità nel comune di Isola del Gran Sasso. L’intervento, svolto tra il 27 e il 28 luglio scorso, ha coinvolto una decina di speleologi che hanno allestito un campo esplorativo per studiare la morfologia del sito.
«Abbiamo chiamato questo nuovo ambiente sotterraneo Grotta del Capo» spiega Aurelio Ferreo, responsabile del gruppo. «L’ingresso è costituito da un pozzo verticale di 24 metri, che conduce a una sala sub-orizzontale ricca di speleotemi, tra cui stalattiti e stalagmiti. Siamo in attesa di inserire la grotta nel catasto regionale».
L’esplorazione di nuove cavità non si limita alla sola scoperta geografica, ma rappresenta un’opportunità per acquisire dati scientifici utili allo studio del carsismo, della geologia e della biodiversità sotterranea.
Tutela e divulgazione: l’impegno del Gruppo Grotte e Forre
Oltre alle attività esplorative, il Gruppo Grotte e Forre CAI Teramo è attivo nella divulgazione e nella sensibilizzazione ambientale. Tra le iniziative, organizza corsi di speleologia, escursioni e attività didattiche rivolte sia agli appassionati che alle scuole.
«Le grotte sono ecosistemi fragili che custodiscono informazioni preziose sul passato geologico e climatico» aggiunge Ferreo. «Far comprendere il loro valore è essenziale per proteggerle e preservarle».
Nel 2025, il gruppo celebrerà il suo cinquantesimo anniversario con una serie di eventi dedicati alla speleologia e alla ricerca scientifica. L’obiettivo è promuovere la conoscenza del patrimonio ipogeo abruzzese e incoraggiare un approccio responsabile alla frequentazione delle grotte.
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