Due strutture più profonde del Grand Canyon scavate in meno di 10 minuti da detriti rocciosi ad alta velocità
Introduzione
Una ricerca pubblicata il 4 febbraio 2025 sulla rivista Nature Communications ha rivelato che due canyon lunari, profondi oltre il Grand Canyon, si sono formati in meno di dieci minuti.
Lo studio, condotto da un team internazionale coordinato dal geologo David Kring del Lunar and Planetary Institute, ha analizzato le dinamiche di formazione di Vallis Schrödinger e Vallis Planck, due valli situate nel bacino Schrödinger, vicino al polo sud lunare.
I dati suggeriscono che queste strutture furono scavate da flussi di detriti rocciosi viaggianti a velocità superiori a quelle di un proiettile.
Contesto Geologico dei Canyon Lunari
Le due valli, situate sul lato nascosto della Luna, fanno parte di una serie di strutture radiali originate dal bacino Schrödinger, un cratere da impatto di 320 chilometri di diametro formatosi circa 3,81 miliardi di anni fa.
Questo bacino si trova a sua volta all’interno del più antico e vasto bacino Polo Sud-Aitken, un’area di 2.400 chilometri di diametro risalente a 4,2-4,3 miliardi di anni fa.
Vallis Schrödinger si estende per 270 chilometri con una profondità di 2,7 chilometri, mentre Vallis Planck raggiunge i 280 chilometri di lunghezza e 3,5 chilometri di profondità.
In confronto, il Grand Canyon misura 446 chilometri in lunghezza e una profondità massima di 1,9 chilometri.
Meccanismo di Formazione: Energia e Velocità
Utilizzando immagini ad alta risoluzione del Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA, i ricercatori hanno ricostruito la traiettoria e la velocità dei detriti espulsi durante l’impatto che generò il bacino Schrödinger.
I calcoli indicano che i materiali rocciosi furono proiettati a velocità comprese tra 3.420 e 4.600 km/h, superando di gran lunga la velocità di un proiettile da 9 mm (circa 2.200 km/h).
L’energia rilasciata durante l’evento è stata stimata in oltre 130 volte quella dell’intero arsenale nucleare globale attuale.
Tale potenza ha permesso ai detriti di erodere il suolo lunare in tempi brevissimi, modellando i canyon in meno di dieci minuti.
Confronto con i Processi Geologici Terrestri
A differenza del Grand Canyon, scavato dal fiume Colorado in milioni di anni, le valli lunari sono il risultato di processi catastrofici e istantanei. «I canyon lunari si sono formati per l’impatto di flussi rocciosi ad altissima energia, mentre quelli terrestri derivano dall’erosione idrica graduale», ha spiegato Kring.
La differenza risiede non solo nei tempi, ma anche nella natura dei meccanismi: l’assenza di atmosfera e acqua sulla Luna ha favorito la conservazione di strutture create da eventi violenti.
Implicazioni per le Missioni Lunari Future
La distribuzione irregolare dei detriti attorno al bacino Schrödinger offre opportunità per l’esplorazione robotica e umana.
Nelle aree vicine al bacino Polo Sud-Aitken, infatti, lo strato di materiale espulso è più sottile, rendendo accessibili rocce risalenti alle prime fasi della storia lunare.
Campionare questi materiali potrebbe fornire informazioni cruciali sull’evoluzione del Sistema Solare e sulla formazione della Luna.
«Gli astronauti che visiteranno queste regioni avranno accesso a campioni geologici unici, risalenti a oltre 4 miliardi di anni fa», ha aggiunto Kring.
Metodologia della Ricerca
Il team ha utilizzato dati topografici e fotogrammetrici del LRO per generare mappe dettagliate della superficie lunare.
Modelli computerizzati hanno simulato la dinamica dell’impatto, calcolando la distribuzione spaziale dei detriti e la loro capacità erosiva.
L’analisi si è concentrata sulla correlazione tra l’orientamento delle valli e la direzione dei flussi di materiale, confermando che l’origine dei canyon è direttamente legata all’evento che formò il bacino Schrödinger.
Prospettive per la Scienza Planetaria
La scoperta sottolinea l’importanza degli impatti meteoritici nel modellare i corpi celesti privi di atmosfera.
Studi simili potrebbero essere applicati ad altri mondi, come Mercurio o asteroidi, dove processi analoghi hanno lasciato tracce nella morfologia superficiale. Inoltre, la comprensione di questi meccanismi aiuta a valutare i rischi associati a impatti futuri sulla Terra.
Conclusioni
La formazione rapida di Vallis Schrödinger e Vallis Planck rappresenta un esempio estremo di come forze cosmiche possano scolpire paesaggi in tempi geologici insignificanti.
Questa ricerca non solo amplia le conoscenze sulla geologia lunare, ma fornisce anche un quadro di riferimento per future missioni esplorative, aprendo la strada a nuove scoperte sulla storia del nostro satellite naturale.
Immagine in evidenza: Vista obliqua dei canyon Vallis Schrödinger e Vallis Planck, generata dai dati del Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA. Crediti: NASA/SVS/Ernie T. Wright
Didascalia aggiuntiva: Confronto tra le dimensioni del Grand Canyon (Bright Angel Trail) e Vallis Planck. I colori indicano intervalli di elevazione di 500 metri. Crediti: NASA/SVS/Ernie T. Wright
L’articolo originale è disponibile su Nature Communications con il titolo “Ultra-rapid formation of lunar canyons by impact-triggered debris flows”.