L’ ancoraggio TOP 13 della Raumer: una rivoluzione negli ancoraggi per la progressione speleologica

Per la prima volta è stato progettato un ancoraggio che esclude di norma l’uso di moschettoni o maglie rapide, con tutti i vantaggi che questo comporta nel peso, nell’ingombro e nei costi.
Essendo in acciao inox può essere utilizzato per armi fissi. Può essere messo in opera sia per trazioni a taglio, dove si ottengono le migliori prestazioni, che ad estrazione.
L’ampiezza dell’anello rende estremamente facile l’inserimento del nodo della corda e di moschettoni (per esempio quello della longe).
Il fatto che ci si possa allongiare direttamente sull’anello di ancoraggio (e non sul moschettone ad esso congiunto) fa guadagnare centimetri preziosi tanto in discesa come in risalita e permette, quindi, di fare le anse dei frazionamenti più corte di una ventina di centimetri.
L’apertura dell’anello è con una chiusura a vite che, da nuova, è molto facile da aprire e chiudere.
La resistenza alla rottura a trazione quasi-statica (trazione lenta 0,005 m/s), in ogni condizione, è abbondantemente sopra il Limite Inferiore di Resistenza (1100 kgp) richiesto per la sicurezza.
Infine, e questo è abbastanza sorprendente, il Top 13 ha anche una discreta capacità di assorbire l’energia collegata ad una eventuale caduta. Un solo problema: tasselli tipo Multimonti con gambo lungo sono difficili da inserire nel foro (diametro 8 mm). Oltre una certa lunghezza l’operazione diviene impossibile.

Su www.speleocrasc.it sono stati pubblicati i risultati dei test effettuati su questo innovativo strumento per la progressione in grotta.

Le prove sono state fatte nel laboratorio di Costacciaro dal Gruppo di Lavoro Materiali della Scuola Nazionale di Speleologia CAI e dai tecnici del CRASC.

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