La Delibera 847 del 14/10/2013, di attuazione dei D.Lgs. 152/2006 e 30/2009, modifica e integra la 100/2010

La Delibera 847 del 14 ottobre 2013 apporta modifiche alle reti di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, mentre rimangono invariati i criteri per le acque marine.

La precedente Delibera 937/2012 aveva identificato e caratterizzato 66 corpi idrici interni sotterranei (GW) e 851 corpi idrici interni superficiali (RW = fiumi e LW = laghi e invasi).
Nell’ambito dei corsi d’acqua si distinguono in Toscana le tipologie dei fiumi, torrenti e canali così rappresentati:

35 % corsi d’acqua con un bacino idrografico di superficie inferiore a 15 kmq,
29 % corsi d’acqua cosiddetti “ effimero “ o “temporanei” con acqua in alveo per meno di 8 mesi l’anno,
19 % sono canali artificiali.
Considerato il numero consistente di corpi idrici, viene sottoposta a monitoraggio solo una parte, significativa e rappresentativa, del totale dei corsi d’acqua tipizzati.

Sono state aggiornate le reti di monitoraggio qualitativo e quantitativo dei corpi idrici superficiali interni della Toscana; la rete qualitativa è di competenza di ARPAT, quella quantitativa di competenza regionale, Settore Servizio Idrologico regionale (SIRT). In allegato B della Delibera in questione vengono dettagliatamente elencate le stazioni di monitoraggio qualitativo e quantitativo, i raggruppamenti e le aree di monitoraggio bacino per bacino.

Salvo limitate eccezioni, in genere riconducibili a singoli corsi d’acqua, i RMOP (Raggruppamenti Monitoraggio Operativo) sono definiti all’interno dei sottobacini di monitoraggio, tenendo conto di caratteristiche ambientali simili, che hanno maggiore influenza sulla qualità dei corpi idrici nelle idroecoregioni (zone che presentano al loro interno una limitata variabilità per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche), insieme a caratteristiche idrogeomorfologiche, regime pluviometrico e idrologico, uso del suolo, biomi (sistemi ambientali complessi, costituiti da un insieme di ecosistemi) caratterizzanti e prevalenti.
L’asta principale (ramo senza affluenti) dei fiumi più importanti è stata considerata come un’area di monitoraggio a sé stante, rispetto alle altre individuate nel bacino.
Sono state individuate anche Aree per il Monitoraggio di Sorveglianza (AMOS) identificando all’interno di esse il corpo idrico su cui porre la stazione di monitoraggio. Nell’identificazione dei corsi d’acqua da includere in una AMOS i criteri prevalenti sono stati l’appartenenza ad una stessa linea di flusso idrico, risalendo il reticolo idrografico verso monte a partire dalla stazione di monitoraggio, e l’appartenenza allo stesso tipo.

La definizione delle procedure e dei criteri di esecuzione del monitoraggio dello stato di qualità dei corpi idrici interni superficiali, specificata nell’allegato D, trova applicazione, in particolare, per le attività di:
a) esecuzione dei programmi di monitoraggio operativo e di sorveglianza dei corpi idrici per la determinazione degli stati di qualità degli stessi,
b) verifica periodica dell’analisi delle pressioni e degli impatti,
c) gestione dei flussi di dati derivanti dal monitoraggio.

delibera fiumi foto mappaNello stesso allegato sono specificati i compiti di ARPAT in materia e le modalità di esecuzione. L’Agenzia svolge attività di monitoraggio qualitativo e il Settore Servizio Idrologico Regionale (SIRT) mette a sua disposizione i dati risultanti dall’attività dal monitoraggio quantitativo.
ARPAT, nell’ambito del SIRA, rende disponibili i dati in modo tale da permettere una lettura congiunta del quadro quali-quantitativo integralmente rispondente alle specifiche tecniche descritte nel D.Lgs 152/2006.

Ancora, nella Delibera si dispone che ARPAT metta a disposizione della Regione Toscana entro il 30 aprile di ogni anno un resoconto comprendente, tra l’altro, una relazione tecnica e lo stato di qualità chimico, ecologico, ambientale, dei corpi idrici monitorati, elaborato da ARPAT e individuato come classe e/o punteggio. Entro il 30 settembre di ogni anno deve essere invece presentato il programma annuale di monitoraggio per l’anno successivo.

Come accennato in precedenza, per quanto riguarda i corpi idrici marino costieri/acque marino costiere della Toscana continuano ad applicarsi le disposizioni, ad essi riferite, della Delibera di Giunta n. 100/2010.

maggiori info su:
www.arpat.toscana.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *