Il modello Gravimoto e la sua proposta alternativa sulla genesi dei terremoti

Nell’immagine di copertina il Monte Vettore. E’ ben visibile la faglia che diede origine al terremoto del 2016

Il modello Gravimoto, proposto nel 2015, suggerisce che i terremoti in aree a estensione crostale, come l’Appennino centrale, siano causati da collassi gravitativi della crosta terrestre.

Secondo questa ipotesi, ogni terremoto servirebbe a colmare un vuoto formatosi in profondità durante il periodo intersismico, cioè tra due grandi eventi sismici sulla stessa faglia.

Il modello Gravimoto si pone come alternativa alla teoria classica dell’elastic rebound, secondo cui i terremoti sono generati dal rilascio di energia elastica accumulata nella crosta terrestre nel corso di lunghi periodi[1][2].

Analisi critica del modello Gravimoto: il ruolo delle forze elastiche nei terremoti dell’Appennino

Il nuovo studio, condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dallo United States Geological Survey (USGS) e dal Berkeley Seismology Lab, ha esaminato in modo rigoroso il modello Gravimoto.

La ricerca, pubblicata sul ‘Bulletin of the Seismological Society of America’ con il titolo “Do graviquakes exist?”, si è concentrata sulle faglie estensionali, analizzando dati sismologici, geodinamici e geodetici relativi alla sequenza sismica dell’Appennino centrale del 2016[1][2].

Gli autori hanno valutato la compatibilità tra le previsioni del modello Gravimoto e le osservazioni raccolte durante i terremoti recenti.

I risultati mostrano che i dati geodetici e i sismogrammi osservati non sono compatibili con un collasso gravitazionale co-sismico della crosta.

Al contrario, questi dati risultano coerenti con il modello classico della dislocazione elastica, in cui la rottura della faglia libera energia accumulata elasticamente[1][2].

Forze elastiche e modelli sismologici: conferme dalla sequenza sismica dell’Appennino centrale

L’analisi delle deformazioni crostali e dei sismogrammi della sequenza sismica del 2016 rafforza la validità della teoria classica.

Secondo i ricercatori, i modelli basati sulla meccanica dei continui e sulla propagazione delle onde sismiche permettono di riprodurre con precisione le osservazioni effettuate durante i terremoti.

Questi modelli consentono di calcolare spostamenti, deformazioni e stress associati alla rottura della faglia, generando sismogrammi sintetici realistici e interpretando in dettaglio i dati raccolti durante gli eventi sismici[1][2].

Importanza della validazione scientifica nei modelli dei terremoti

Lo studio sottolinea l’importanza di utilizzare teorie e modelli validati da osservazioni geofisiche indipendenti e convergenti nell’interpretazione dei fenomeni naturali.

La ricerca ricorda che la modellazione moderna dei terremoti si fonda sull’osservazione e sulla riproduzione dei dati reali, confermando il ruolo centrale delle forze elastiche nella genesi dei terremoti estensionali come quelli dell’Appennino centrale[1][2].

Conclusioni: il modello Gravimoto e la centralità delle forze elastiche nei terremoti

La nuova ricerca internazionale conclude che l’ipotesi di terremoti generati da collassi gravitativi, come previsto dal modello Gravimoto, non trova riscontri nei dati raccolti.

Le osservazioni supportano invece la teoria dell’elastic rebound per la genesi dei terremoti nelle faglie normali dell’Appennino. Le forze elastiche restano quindi il meccanismo principale alla base degli eventi sismici in queste aree, confermando la validità dei modelli classici nella comprensione dei processi sismici[1][2].

Fonti
[1] TERREMOTI | Un nuovo studio offre la rilettura di un modello che … https://www.ingv.it/stampa-e-urp/stampa/comunicati-stampa/5767-terremoti-un-nuovo-studio-offre-la-rilettura-di-un-modello-che-esclude-il-ruolo-delle-forze-elastiche-negli-eventi-sismici-dell-appennino
[2] [INGV Comunicato stampa] TERREMOTI | Un nuovo studio offre la … https://agenparl.eu/2025/06/09/ingv-comunicato-stampa-terremoti-un-nuovo-studio-offre-la-rilettura-di-un-modello-che-esclude-il-ruolo-delle-forze-elastiche-negli-eventi-sismici-dellappennino/

Glossario dei termini tecnici sull’origine dei terremoti secondo il modello Gravimoto

1. Estensione crostale
Allungamento della crosta terrestre dovuto a forze tettoniche che causano la separazione delle rocce.
Esempio: L’Appennino centrale è una zona caratterizzata da estensione crostale.

2. Faglia normale (o faglia estensionale)
Tipo di faglia in cui il blocco superiore scivola verso il basso rispetto a quello inferiore, tipica delle aree in estensione.
Esempio: I terremoti dell’Appennino centrale avvengono su faglie normali.

3. Collasso gravitativo
Cedimento improvviso di una porzione di crosta terrestre dovuto alla forza di gravità, ipotizzato dal modello Gravimoto come causa dei terremoti.
Esempio: Secondo il modello Gravimoto, il terremoto sarebbe causato da un collasso gravitativo della crosta.

4. Dislocazione elastica
Rottura della crosta terrestre con rilascio di energia accumulata elasticamente, secondo la teoria classica dei terremoti.
Esempio: Il modello classico spiega i terremoti come il risultato di una dislocazione elastica.

5. Periodo intersismico
Intervallo di tempo tra due grandi terremoti sulla stessa faglia.
Esempio: Durante il periodo intersismico si accumula energia nella crosta.

6. Sismogramma
Registrazione grafica delle onde sismiche generate da un terremoto.
Esempio: I sismogrammi della sequenza del 2016 sono stati analizzati per testare il modello Gravimoto.

7. Modello dell’elastic rebound
Teoria secondo cui i terremoti sono causati dal rilascio improvviso di energia elastica accumulata nelle rocce.
Esempio: Il modello dell’elastic rebound è stato teorizzato dopo il terremoto di San Francisco del 1906.

8. Deformazione crostale
Modifica della forma della crosta terrestre dovuta a forze tettoniche o sismiche.
Esempio: Le deformazioni crostali osservate dopo un terremoto aiutano a capire il meccanismo di rottura.

9. Geodinamica
Branca della geofisica che studia i movimenti e le deformazioni della Terra.
Esempio: L’evidenza geodinamica è stata utilizzata per valutare il modello Gravimoto.

10. Sismologia
Scienza che studia i terremoti e la propagazione delle onde sismiche.
Esempio: La sismologia utilizza i dati dei sismogrammi per modellare i terremoti.

11. Meccanica dei continui
Teoria fisica che descrive il comportamento dei materiali come se fossero continui, senza considerare la struttura atomica.
Esempio: I modelli sismici si basano sulla meccanica dei continui per simulare la rottura delle faglie.

12. Sismogrammi sintetici
Simulazioni al computer delle onde sismiche attese in base a un determinato modello di rottura.
Esempio: I sismogrammi sintetici sono confrontati con quelli reali per validare i modelli.

13. Modello Gravimoto
Ipotesi che propone il collasso gravitativo come meccanismo principale dei terremoti in aree estensionali.
Esempio: Il modello Gravimoto è stato testato sugli eventi sismici dell’Appennino centrale.

14. Rottura sismica
Processo di frattura della crosta terrestre che genera un terremoto.
Esempio: La rottura sismica può essere studiata tramite i sismogrammi.

15. Dati geodetici
Misurazioni precise dei movimenti della superficie terrestre, utili per studiare le deformazioni crostali.
Esempio: I dati geodetici mostrano gli spostamenti del suolo dopo un terremoto.


Questi termini aiutano a comprendere i concetti chiave della ricerca sui terremoti e il dibattito tra il modello Gravimoto e la teoria classica delle forze elastiche.