Uno dei grandi della Fisica italiana, è stato anche uno dei grandi della sua Speleologia. Beppo Occhialini, che col suo contributo alla scoperta del pione diede inizio alla Fisica delle Particelle Elementari e che poi fu uno dei fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea, è stato anche uno degli iniziatori delle grandi esplorazioni speleologiche, prima nelle Alpi Apuane e poi nei Pirenei, ottenendo quelli che allora erano i massimi risultati esplorativi al mondo. Il 10 giugno, verrà posta una targa al Corchia (Alpi Apuane) per commemorarlo.

La speleologia non è professione, ma passione. Ogni speleologo fa altro per vivere, e quindi quello degli esploratori delle grotte è un mondo in cui lavorano fianco a fianco le più diverse attività: giornalaio e medico, contadino e studente, ingegnere e casalinga… O fisico.
Domenica 10 Giugno alle ore 10.30, all’ingresso turistico dell’Antro del Corchia (Levigliani, Parco delle Alpi Apuane) avrà luogo une breve cerimonia per lo scoprimento di una targa marmorea a ricordo del grande speleologo Giuseppe P.S. Occhialini, da sempre noto come “Beppo” nel mondo scientifico.
Nato nel 1907, Occhialini nella sua vita professionale fu un grandissimo fisico. Essenzialmente a lui si deve, nel 1947, la scoperta del pione, una particella elementare d’importanza enorme e la cui scoperta fu un momento fondamentale nella storia della Fisica. Il premio Nobel, allora e ora, si prende per molto meno: lui non l’ottenne per motivi geo-politici particolarmente acuti in quegli anni dato che l’Italia, potenza sconfitta, rischiava di averne il monopolio perché era stata leader in quelle ricerche nucleari che solo pochi anni prima erano giudicate una perdita di tempo dai fisici degli altri stati. Ma non erano un perdita di tempo, si era poi scoperto…
Negli anni seguenti contribuì alla rinascita delle ricerche fisiche in Italia e poi si dedicò alla nascente fisica spaziale, contribuendo in modo decisivo alla fondazione dell’European Space Agency e continuando ricerche nel campo dell’astronomia Gamma sino alla sua morte, avvenuta nel 1993.
La figura di Beppo fisico è stata analizzata e pubblicizzata negli ultimi anni con varie iniziative e riconoscimenti, non ultima la costituzione della Fondazione Occhialini a Fossombrone, sua città natale. Ma quasi del tutto ignota, anche fra gli addetti, è invece l’attività di Beppo come speleologo, che può essere valutata della stessa grandezza di quella che ha svolto come fisico.
Negli anni ’30, come membro del Gruppo Speleologico del CAI di Firenze, all’epoca uno dei più attivi a livello mondiale, partecipò alla prima esplorazione dell’Abisso Revel nelle Alpi Apuane, che con i 316 metri, discesi con scalette, fu per circa vent’anni la più profonda verticale al mondo. Nel 1934 partecipò all’esplorazione di parte del gigantesco complesso sotterraneo del Monte Corchia, raggiungendovi la profondità di 450 m, che era la maggiore a quei tempi, come fu scoperto a posteriori in quanto ad altre cavità erano state erroneamente attribuite profondità maggiori.
Nell’estate del 1950 Occhialini scoprì, con Georges Lépineux, l’ingresso del Gouffre de la Pierre Saint Martin, nei Pirenei, a cavallo del confine franco-spagnolo. Le prime esplorazioni, avvenute nel 1951 e 1952, furono realizzate da spedizioni internazionali, cui partecipò anche lo scopritore Beppo, unico italiano. La cavità era straordinaria: sia il pozzo d’accesso “Lépineux” (329 m) che l’intera cavità divennero primati mondiali e tali rimasero fino al 1979. Quelle prime esplorazioni ebbero ampio risalto mediatico a livello internazionale, ma ciò nonostante la figura di Beppo speleologo rimase in pratica sconosciuta alla speleologia italiana.
Lo scoprimento della lapide vuole essere un primo passo per ricordare Occhialini come uno dei grandi della speleologia in Italia.
Dopo la posa della targa seguirà alle 11.30 una visita alla parte turistica dell’Antro del Corchia per i partecipanti. Ai margini di questa il Prof. Giovanni Badino, notissimo speleologo e scienziato in piena attività, provvederà con alcuni volontari alla posa di un’ altra targa per ricordare Giulio Racah, in un recesso dell’Antro del Corchia percorribile solo a persone esperte. Questa ulteriore iniziativa deriva proprio dal desiderio di Beppo speleologo che voleva ricordare il Racah speleologo, anche lui figura trainante del gruppo fiorentino negli anni ‘30, e anche lui in seguito ben noto come fisico (il Dipartimento di Fisica di Gerusalemme è intitolato a lui) ma ignorato nella sua attività in grotta.
Seguirà un pranzo presso il Ristorante Vallechiara di Levigliani e quindi un Seminario del Prof. Giovanni Badino: “Il lato nascosto del mondo sotterraneo”.
L’ evento è stato organizzato da un Comitato costituito dai Prof. Giovanni Badino, Tullio Bressani, Arrigo Cigna e Francesco De Sio e dalla Fondazione Occhialini (Prof. Antonio Zoccoli).

Per maggiori informazioni:
Prof. Tullio Bressani
Tullio.Bressani@to.infn.it
338.5069546

Prof. Giovanni Badino
badino@to.infn.it
328.2153718

Cooperativa Sviluppo e Futuro Levigliani
0584.778405
info@antrocorchia.it

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