XVIII°
Corso di 1° Livello di
introduzione alla Speleologia a
cura del Gruppo Speleologico UTEC NARNI per
il programma del corso clicca
qui
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Come
procede...
Continua
la conversione... attenzione,
il contatto prolungato con l'UTEC ti trasforma.... Queste
foto sono state scattate dopo l'uscita dal Chiocchio; questa è la
famiglia allargata, con allievi, istruttori e aiutoistruttori, questi
siamo noi! L'UTEC
è uno stile di vita che ti si attacca addosso, e tra una cazzata e
l'altra ti accorgi che è parte integrante del tuo modo di agire e di
pensare. Basta
condividere una grotta con amici, e tutto non sarà più come prima... |
L'uscita al
Chiocchio
Non
si finisce mai di imparare nella vita, e soprattutto si impara con
l'esperienza, perciò partiamo da una vecchia lezione: Mai andare alla
Grotta di Pietrasecca se mette tempo brutto, e dopo essere rimasti
dentro otto ore in più alcuni anni fa, adesso basta una nuvoletta per
farci cambiare grotta.
Da
molti anni sono all'UTEC e comunque ogni volta che vado in grotta c'è
da imparare qualcosa:
Non
andate in grotta in 22, non è un numero particolarmente sfigato, ma 22
persone dentro una grotta possono sembrare un pò troppe, specialmente
se uno che stà in fondo dalla mattina si infreddolisce troppo e decide
di andarsene prima che tutti gli altri scendano.
Un altra cosa che ho
imparato è il nodo "a virola di lampadina". Pensavo che per
armare o comunque per fissare in qualche modo le corde bastasse
conoscere il bolino (Gassa di Bolina) il nodo conijo (Nodo delle Guide
con Frizione) l'otto (Nodo Savoia) l'inglese e qualche variante, invece,
grazie alla arguzia di un nostro socio che è aggiornatissimo su tutto,
ho visto per la prima volta anche il nodo "a virola di
lampadina". Esso praticamente alla vista è un incrocio tra una
molla e una coda di porco, probabilmente non tiene molto, visto che era
fatto alle estremità dei corrimano, e se volete perdere tempo a
disarmare è proprio l'asso di coppe quando lo devi sciogliere, però
sinceramente è molto bello da vedere.
Questa
uscita è stata particolarmente istruttiva anche per quanto riguarda il
telo termico: Un telo termico comprato usato dodici anni fa, pergiunta
anche fino, ormai può andare bene più che altro per farci le stelle
filanti sull'albero di Natale, ma con un pò di pazienza può essere
sfatto giù e tiene caldo lo stesso. Usando il telo termico bisogna fare
attenzione a due o tre cose: Bisogna tenere il casco con l'acetilene
accesa in mezzo ai piedi, e questo, lo sapevo, non bisogna scorreggiare
sotto il telo termico, e soprattutto bisogna fare molta attenzione a
Insensilla, che per confermare il soprannome, prima si è infilata sotto
il telo con il casco in testa e l'acetilene acceso, facendo un bel buco
sul telo, e poi, molto più pericolosa, si è infilata sotto con
l'acetilene spenta e ancora il casco in testa, roba da saltare per
aria... CASELLANTEEE!! SENTI CHE BOTTAAA!!!
Ho
imparato anche che all'uscita se hai sete devi bere l'acqua, e non la
prima bottiglia di distillato che ti passano nel bel mezzo di una notte
buia e tempestosa, sennò per la sete te ne bevi mezza prima di capie
che sei ubriaco...
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