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IL CORSO DEL 2002

 

 

XVIII° Corso di 1° Livello

di introduzione alla

Speleologia

 

a cura del Gruppo Speleologico UTEC NARNI

 

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attenzione, il contatto prolungato con l'UTEC ti trasforma....

Queste foto sono state scattate dopo l'uscita dal Chiocchio; questa è la famiglia allargata, con allievi, istruttori e aiutoistruttori, questi siamo noi!

 

L'UTEC è uno stile di vita che ti si attacca addosso, e tra una cazzata e l'altra ti accorgi che è parte integrante del tuo modo di agire e di pensare.

Basta condividere una grotta con amici, e tutto non sarà più come prima...

L'uscita al Chiocchio

Non si finisce mai di imparare nella vita, e soprattutto si impara con l'esperienza, perciò partiamo da una vecchia lezione: Mai andare alla Grotta di Pietrasecca se mette tempo brutto, e dopo essere rimasti dentro otto ore in più alcuni anni fa, adesso basta una nuvoletta per farci cambiare grotta.

Da molti anni sono all'UTEC e comunque ogni volta che vado in grotta c'è da imparare qualcosa:

Non andate in grotta in 22, non è un numero particolarmente sfigato, ma 22 persone dentro una grotta possono sembrare un pò troppe, specialmente se uno che stà in fondo dalla mattina si infreddolisce troppo e decide di andarsene prima che tutti gli altri scendano. Un altra cosa che ho imparato è il nodo "a virola di lampadina". Pensavo che per armare o comunque per fissare in qualche modo le corde bastasse conoscere il bolino (Gassa di Bolina) il nodo conijo (Nodo delle Guide con Frizione) l'otto (Nodo Savoia) l'inglese e qualche variante, invece, grazie alla arguzia di un nostro socio che è aggiornatissimo su tutto, ho visto per la prima volta anche il nodo "a virola di lampadina". Esso praticamente alla vista è un incrocio tra una molla e una coda di porco, probabilmente non tiene molto, visto che era fatto alle estremità dei corrimano, e se volete perdere tempo a disarmare è proprio l'asso di coppe quando lo devi sciogliere, però sinceramente è molto bello da vedere.

Questa uscita è stata particolarmente istruttiva anche per quanto riguarda il telo termico: Un telo termico comprato usato dodici anni fa, pergiunta anche fino, ormai può andare bene più che altro per farci le stelle filanti sull'albero di Natale, ma con un pò di pazienza può essere sfatto giù e tiene caldo lo stesso. Usando il telo termico bisogna fare attenzione a due o tre cose: Bisogna tenere il casco con l'acetilene accesa in mezzo ai piedi, e questo, lo sapevo, non bisogna scorreggiare sotto il telo termico, e soprattutto bisogna fare molta attenzione a Insensilla, che per confermare il soprannome, prima si è infilata sotto il telo con il casco in testa e l'acetilene acceso, facendo un bel buco sul telo, e poi, molto più pericolosa, si è infilata sotto con l'acetilene spenta e ancora il casco in testa, roba da saltare per aria... CASELLANTEEE!! SENTI CHE BOTTAAA!!!

Ho imparato anche che all'uscita se hai sete devi bere l'acqua, e non la prima bottiglia di distillato che ti passano nel bel mezzo di una notte buia e tempestosa, sennò per la sete te ne bevi mezza prima di capie che sei ubriaco...