La Grotta dell'INpero misura ora 2.2 Km di sviluppo, ma il rilievo è fermo davanti ad una galleria che permette di accedere ad un labirinto che si estende sotto una zona del tutto nuova della collina.
Nel settembre 2012 avevamo dato notizia su queste pagine delle esplorazioni nelle cavità paleocarsiche delle colline veronesi ed in particolare della “Grotta dell’INpero”. 

L’interesse per queste cavità è sia esplorativo – dato che è stato stimato che il reticolo carsico potrebbe estendersi per 20 chilometri – che scientifico. I sedimenti presenti contengono infatti informazioni sulla genesi delle colline veronesi nell’arco temporale che attraversa tutto l’Eocene e l’Oligocene e ad oggi non sono ancora stati studiati con la dovuta attenzione. Si tratta dunque di speleologia nell’accezione più rigorosa del termine.

Gli studi sono continuati per tutto il 2013 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna. La “Grotta dell’INpero” – già seconda per sviluppo nel veronese alla data della nota precedente – sembra non fermarsi mai. Un paio di settimane fa un passaggio che avevamo trascurato ci ha permesso di accedere ad un nuovo labirinto di gallerie che puntano verso una zona del tutto nuova della collina. 

La foto mostra i tre disgraziati dopo l’ultima punta di rilievo in gallerie dove solo molto raramente ci si può alzare in piedi e per la maggior parte del tempo si procede carponi o si striscia in fessure.  

Lo sviluppo attuale della grotta è di circa 2.2 Km.

Roberto Chignola
Unione Speleologica Veronese

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