Sono numerose e talvolta piuttosto ravvicinate tra loro le vestigia di epoca etrusca e di epoca romana visibili sulla superficie in tutta la zona della Macchia del Comune di Bracciano. Da ciò si deduce l’interesse archeologico del settore che andrebbe valutato anche in funzione dell’importanza e dell’interesse archeologico, storico e paesaggistico dell’intera area circostante.
In questo contesto ricco di testimonianze dell’antichità, vengono messe in evidenza le opere di drenaggio e di raccolta delle acque realizzate verosimilmente in epoca etrusca, durante la quale si suppone esistessero piccoli insediamenti familiari con prevalente vocazione agro-pastorale sottoposti al controllo di una delle principali città etrusche.
A poca distanza da Grotta Camina-Palo bucato troviamo anche opere di regimazione dei corsi d’acqua: il Fosso Fonte dei Santi confluisce nel Fosso di Cupinaio mediante un’opera artificiale, ossia un cunicolo scavato nel banco tufaceo diviso in due da un ambiente circolare oggi a cielo aperto, forse un pozzo. È lungo 13.00 m circa, l’altezza e la larghezza variano da 3.00 m a 2.00 m. Il tratto settentrionale ha sezione circolare, il tratto meridionale ogivale. Il passaggio dell’acqua, un tempo abbondante, ha eroso fortemente le pareti interne. Si tratterebbe di un’opera di regimazione realizzata probabilmente per deviare il flusso di un torrente. A poca distanza, a ridosso delle pareti del Fosso di Cupinaio, si notano i resti di due piloni di sostegno di un ponte in blocchi regolari squadrati messo in opera, probabilmente, in epoca etrusca.
Un altro esempio di opera di deviazione e sbocco artificiale di un corso d’acqua a Bracciano, realizzato in antichità, lo troviamo nella frazione di Castel Giuliano nel Fosso della Caldara. In un articolo pubblicato negli anni Ottanta intitolato “Le introvabili tombe dei re”, Emilio Radice ci descrive questo interessante e misterioso luogo nascosto nella boscaglia insieme ad altre vestigia del passato. Il ponte è ricavato dal banco roccioso e una spalla è costruita in opera quadrata. Anch’esso deve essere stato realizzato in epoca etrusca, ma al momento risulta difficile un preciso inquadramento cronologico.
Il cunicolo del Fosso Fonte dei Santi è stato rilevato da chi scrive con la collaborazione di Tullio Dobosz e registrato nel Castasto Nazionale delle Cavità Artificiali.
Elena Felluca