Pradis (PN) – Gli speleologi friulani in 15 giorni esplorano 700 metri di nuove grandi gallerie: risalgono un arrivo nelle parti terminali della Fossa del Noglar e aprono la via verso zone ignote.

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A volte il sole splende anche sottoterra, anche oltre gli infiniti cunicoli della fossa del Noglar. Siamo nella zona di Pradis, nel Comune di Clauzetto.

Negli ultimi due weekend, speleologi di Sacile e Pordenone sono stati impegnati in una proficua esplorazione nelle parti più remote della grotta più estesa del Friuli occidentale, conosciuta da tempo come “Fossa del Noglar”, che nulla ha di difficile, se non i suoi lunghi cunicoli. Dopo una esplorazione approfondita in una zona lontana dall’ingresso, dove nessuno andava più dagli anni ’70, si è aperta una nuova grande via verso l’ignoto, con 700 metri di nuove gallerie misurate, e ancora tante possibili prosecuzioni.

Con un avanzamento lento e costante, gli esploratori hanno raggiunto le zona chiamata “Paura e Delirio a Clauzetto”, costituita da grandi gallerie appena scoperte. Oltre quel limite c’era l’ignoto, un mondo mai illuminato prima, da scoprire, misurare e raccontare. Sabato 30 Marzo, divisi in due squadre, hanno proseguito le esplorazioni della settimana precedente nella grande “galleria di Prad-assi” e nel “Salone della Pimpa”, appena scoperti.

La “galleria di Prad-assi”, così battezzata per la sua bellezza che ricorda le grotte di Frasassi, dopo un salto di una dozzina di metri, raggiunge un’altra bella galleria riccamente ricoperta di fantastici arabeschi calcarei, lunga circa 200 metri. Questa via purtroppo termina occlusa da una frana; In queste zone è evidente la vicinanza con l’esterno: foglie, resti ossei ed escrementi di animali. Tutto questo fa sognare gli speleologi sulla possibilità di trovare un nuovo ingresso, che renderebbe facilissima l’esplorazione di questi luoghi così remoti.

La seconda squadra invece ha raggiunto il sorprendente vuoto scoperto nella precedente punta esplorativa: il Salone della Pimpa.
Il salone si rivelerà di dimensioni ragguardevoli, più o meno 40 metri per 20. Qua, la via dell’acqua prosegue su una galleria inclinata di circa 10 metri di diametro che, dopo circa 60 metri, degrada in un laminatoio allagato.

Questo salone fa da collettore di 4 corsi d’acqua sotterranei, uno dei quali viene raggiunto grazie ad un acrobatico traverso.

Il fiume, con una portata di 2-3 litri d’acqua al secondo osservati in un periodo di secca, scorre in una grande galleria lunga circa 200 metri, con un diametro che varia dai 2 ai 4 metri. Tra piccoli laghetti e diramazioni tutte da verificare, le esplorazioni si sono fermate alla base di un piccolo salto da risalire.

“Lentamente, con costanza, riprendiamo la via dell’uscita. L’ultimo di noi sarà fuori verso le 23.30 di Sabato notte, ma non è buio, perché il sole sta splendendo negli occhi di Alvise e Matteo”. Racconta Filippo Felici carico di gioia.

Scheda catastale della grotta, prima delle nuove scoperte:
http://catastogrotte.fvg.it/515-Fossa_del_Noglar

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