testo e foto di Serena & Pino, della Biblioteca della Commissione Grotte Eugenio Boegan

Il “Catalogo delle cavità carsiche della Venezia Giulia” tra esplorazione speleologica e strategie del Regio Esercito

Grotte, mappe e segreti militari

Sulla pagina Facebook della Speleoteca della Società Speleologica Italiana – SSI ETS, il catalogo condiviso delle biblioteche speleologiche italiane, è comparso un post accattivante, recante testo e foto di Serena & Pino, della Biblioteca della Commissione Grotte Eugenio Boegan: cattura l’attenzione per la sua valenza storica ed evocativa: riporta alla luce un documento raro e significativo per la storia della speleologia italiana.

Tra le pieghe della storia speleologica italiana si nasconde infatti un documento raro e affascinante: il “Catalogo delle cavità carsiche della Venezia Giulia”, pubblicato a Firenze nel 1926 dall’Istituto Geografico Militare. Nato in un contesto geopolitico teso, tra il Regno d’Italia e il Regno di Jugoslavia, il Catalogo rappresenta un connubio straordinario tra scienza, esplorazione e interesse militare.

Nei decenni Venti e Trenta del Novecento, i gruppi speleologici attivi nella Venezia Giulia ricevevano il supporto tecnico-logistico del Regio Esercito, grazie all’intervento del colonnello Italo Gariboldi, figura chiave della Commissione Confini Italo-SHS e membro della Società Alpina delle Giulie. Gariboldi, amico e collaboratore di Eugenio Boegan, era interessato al possibile utilizzo strategico delle cavità naturali carsiche, in una regione di confine delicata e militarmente sensibile.

In cambio dell’appoggio istituzionale, gli speleologi condividevano informazioni dettagliate sulle grotte esplorate e si impegnavano a segnalare nuove scoperte. Questa collaborazione portò alla redazione del Catalogo, un documento allora classificato come “riservato”, pubblicato in sole 1.100 copie numerate, e destinato all’uso esclusivo degli ambienti militari.

Il Catalogo si compone di 117 pagine descrittive e 62 tavole con rilievi tecnici, e censisce 2.600 grotte della Venezia Giulia, dalla VG 1 (Pozzo del Cibic) alla VG 2600 (Pozzo Stenovizza). Ogni cavità è riportata con il numero di catasto, la posizione e, dove disponibili, ulteriori dati tecnici. Manca invece l’aspetto più narrativo e scientifico che caratterizzava opere parallele come il “Duemila Grotte”, redatte nello stesso periodo.

Un ulteriore tassello di valore è dato dalla presenza, nei fondi della Commissione Grotte “Eugenio Boegan”, di due copie delle bozze di stampa del Catalogo, annotate e corrette a mano da Boegan stesso: testimonianze dirette del processo di compilazione e del rigore scientifico con cui veniva trattata ogni singola cavità.

Oggi il Catalogo rappresenta non solo un documento storico di grande interesse, ma anche un simbolo della simbiosi tra esplorazione del sottosuolo e geopolitica del territorio, in un’epoca in cui ogni grotta poteva diventare un elemento strategico nella difesa nazionale.

fonti:

pagina Facebook Speleoteca SSI ETS

sito Speleoteca https://speleoteca.biblioteche.it

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