Dopo una lunga serie di ricognizioni,
sono state individuate ed esplorate alcune nuove forre calabre.
Sono situate tutte nei dintorni di San Donato di Ninea (CS), sui monti
dell’Orsomarso e all’interno del Parco del Pollino.
Non e’ stata ancora scoperta la Big One ma si tratta comunque di un
interessante contributo al catasto nazionale.
Molte tra quelle esplorate sono incentrate sul Vallone di Valle Scura,
gia’ riportato nel catasto AIC ad opera di M. Angileri, con il quale
anni fa “passeggiammo” da quelle parti.
In realta’ l’intera area “nasconde” svariati Km di percorsi,
tra vallone e fossi affluenti, anche se i tratti degni di una ripetizione
sono pochi.
Segue l’elenco dei fossi esplorati ed una breve scheda per ciascuno:
1) Fosso Mezzafiumina (o Schiena delle Monache Dx)
[expl. Catalano, La Gioia, Lentini, Meleleo, Rossi]
Dislivello: 230m – Sviluppo: 1.500m
Salti attrezzati: 6 – Vmax: 13m
Portata: iniziale 100l/s
Note: (confluisce nel Vallone di Valle Scura, al termine di questo).
Tutti i salti nella parte finale. In tarda mattinata
(previsioni meteo splendide e sole sulla testa) si e’ scatenato un
temporale a monte con conseguente aumento della portata, in circa 30
secondi, ad oltre 500 l/s. Ci ha beccati proprio nella parte terminale e
su un salto, durante la discesa. Nulla di preoccupante ma fortunatamente
era stato attrezzato molto fuori cascata e corredato da un deviatore.
Prima dell’ultimo salto, S13 con roccia marcia, abbiamo avuto la
sorpresa di trovare una galleria (200m! in riva Sx) che partiva proprio
dal greto, tagliava la montagna e sbucava nella parte terminale
del vallone (che e’ un fosso gemello). Problema: se il nostro
ruscelletto era diventato un torrente in piena, il vallone, con portata in
partenza di circa 250l/s, era ormai un fiume in piena. Abbiamo
preferito stringere i tempi defilandoci in riva Sx proprio dal Vallone
e rimandare l’attrezzamento dell’ultimo salto ad altra occasione.
Sorpresa nella sorpresa: alla prima galleria ne seguiva un’altra, nel
Vallone e sempre in riva Sx, lunga oltre 1Km e di cui non si vedeva la
fine!!!
– tornati il WE successivo nella parte terminale e attrezzato fuori cascata
l’ultimo salto/tobogone. 2 fix per mancorrente + traverso su due
clessidre + chiodo da fessura di calata. Roccia schifosissima.
2) Fosso di Santa Rosalia
[expl. La Gioia, Lentini, Meleleo, Rossi]
Dislivello: 116m – Sviluppo: 1.000m
Salti attrezzati: 3 – Vmax: 5m
Portata: iniziale 100l/s.
Note: breve ma divertente forretta a sud dell’abitato di San Donato.
Classica discesa-riempitivo prima di ripartire.
Purtroppo, come sempre accade in questi casi, la vicinanza
dell’abitato comporta una immissione soprattutto di spazzatura nel
tratto a monte.
La prima parte ha richiesto l’ausilio di qualche “machetata” per aprire
un varco lungo il greto. La seconda parte e’ divertente, inforrata,
ombrosa e con le pareti verdissime e spesso interamente ricoperte di
muschio. Un vero gioiellino. Tuttavia se ne sconsiglia la discesa per la
sospetta presenza di immissioni anche di liquami e per la prima parte
indecorosa a causa dei rifiuti. Un vero peccato.
Il tutto e’ stato comunicato alla locale stazione della Forestale che,
temo, abbia gia’ archiviato la relazione in un cassetto.
3) Fosso delle Scagliette (o Fosso di Lanzo 1)
A) Parte ALTA
[expl. La Gioia, Pagliara, Meleleo, Rossi]
Dislivello: 350m – Sviluppo: 1.000m
Salti attrezzati: 3 – Vmax: 12m
Portata iniziale: 70l/s
Note: ramo affluente del Vallone di Valle Scura.
Numerosi piccoli salti, molti disarrampicabili, alcuni aggirabili.
Un’utilissima palestra per allenamento in disarrampicata.
Cautela agli inesperti, se e’ presente scorrimento.
… (continua)…
Notizia di Stefano Rossi