CAVEMAN – Il gigante nascosto, il film di Tommaso Landucci dedicato all’artista toscano Filippo Dobrilla nelle sale italiane dal 17 Febbraio.

caveman il gigante nascosto dal 17 febbraio 2022 al Cinema

Il Trailer del film

In una grotta delle Alpi Apuane, 650 metri sottoterra, si trova l’opera d’arte più profonda al mondo. È un colosso di marmo, un gigante nudo addormentato nel cuore della terra, al quale lo scultore Filippo Dobrilla ha continuato a lavorare per più di 30 anni in assoluta solitudine nell’oscurità della caverna.
Ma cosa ha spinto l’artista a calarsi in uno degli abissi più profondi d’Europa per realizzare la sua opera più ambiziosa, ma inaccessibile agli occhi degli uomini?
È questa la domanda alla quale Caveman cerca una risposta, muovendosi fra le segrete passioni giovanili di Filippo, il suo desiderio di isolamento, la sua idea di un’arte pura, senza compromessi.
Immergersi nell’oscurità della grotta significava per lui rifugiarsi in un luogo dove sentirsi libero, protetto e distante dai pregiudizi e dai condizionamenti della società contemporanea. Ma l’inattesa scoperta di un tumore cambiò la sua vita in modo radicale. Ancora una volta, Filippo si trova a scivolare nell’oscurità, ma questa volta non c’è modo di tornare alla luce.
Diretto dal giovane e talentuoso regista toscano Tommaso Landucci, che dopo il Centro Sperimentale di Cinematografia ha lavorato al fianco di Claudio Giovannesi, Luca Guadagnigno e James Ivory.
Caveman – il gigante nascosto è prodotto da DocLab e Contrast Film e sarà nelle sale italiane da giovedì 17 febbraio.

Tommaso Landucci è un giovane regista toscano diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal 2012 al 2016 lavora come assistente alla regia per Claudio Giovannesi e Luca Guadagnino. In questa occasione incontra il regista premio Oscar James Ivory che diventa suo mentore ed Executive Producer del suo primo progetto di finzione, Premio Solinas 2021 per la migliore sceneggiatura, attualmente in produzione.

Filippo Dobrilla, speleologo, scultore ed artista eclettico, è scomparso il 21 Luglio 2019 all’età di 51 anni.
E’ stato un grande interprete della speleologia, ha svolto la parte più importante della sua attività speleologica nelle Alpi Apuane, senza disdegnare spedizioni all’estero. C’era dove c’era una nuova frontiera. Non ha scritto molto, ma ha esplorato, documentato, fotografato.
Il suo nome ricorre nei più profondi abissi delle Apuane, ha infatti esplorato il Corchia, l’Olivifer, il Saragato, i Draghi Volanti, il Roversi, ovunque serviva “un cambio di marcia e di visione”. L’ha fatto con un suo punto di vista e il suo particolare modo d’essere, contribuendo alla conoscenza geografica del carsismo di quella zona.
L’intervista a Filippo Dobrilla:

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