Luigi Casati, speleologo italiano che inizia l’attività subacquea nel 1978, racconta l’evoluzione della sua attività in un interessante articolo sul sito della FIAS. Al suo attivo numerose esplorazioni in cavità ipogee di tutto il mondo e diversi record di profondità e/o di lunghezza dell’esplorazione.

“Ho iniziato nel 1985 a immergermi in grotta quando lo scambio d’informazioni sull’evoluzione di tecniche e materiali non era facilmente fruibile. In Italia, in grotta, si andava in acqua con gli stessi materiali che più o meno si utilizzavano in acque libere e quelle Immersioni erano considerate, non a torto da un subacqueo di acque libere, come immersioni da pazzi. Nel 1986 il mio incontro fortuito con lo svizzero Jean Jacques Bolanz, fortissimo speleosub svizzero, mi apre la porta della conoscenza alle più evolute tecniche utilizzate in Francia, Inghilterra e Svizzera perché è in questi paesi che si stavano evolvendo le tecniche e materiali d’immersione nelle grotte ancora attuali, poi copiate e utilizzate anche nella subacquea tecnica.

In quegli anni la comunicazione più veloce era il telefono che, per le telefonate internazionali, aveva costi elevati…..”

L’articolo completo al seguente link www.fias.it

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