Il GS Bergamasco le Nottole ha chiuso il 2004 con un bilancio estremamente positivo, suggellato dal raggiungimento dei -640 metri nell’Abisso dei due Increduli e con un consuntivo di ben 200 (!) schede di uscita, comprendenti
attività in ambiente di vario genere (ricerche esterne, uscite in grotta e cavità artificiali, visite guidate etc.).

Gli ultimi mesi di attività sono stati prevalentemente dedicati ad una cavità esplorata quasi 10 anni fa e rimasta a lungo nel cassetto.
Si tratta della Lacca della Seggiovia, un -30 situato lungo il versante sud del M. Arera (Prealpi Orobiche), in posizione abbastanza centrale rispetto agli abissi prinicipali dell’area (F. Zappa-Dolce Vita-Due Increduli-Muradei).
Una finestra ventosa lungo il pozzo d’ingresso ha da sempre stuzzicato la nostra curiosità per via del notevole flusso d’aria che la attraversa, per cui sporadicamente si sono susseguiti tentativi di disostruzione del successivo cunicolo.
La cosa curiosa è in tale opera eravamo stati preceduti (con ben altri mezzi a disposizione) dai minatori che a fine ‘800 hanno traforato in lungo e largo questa montagna e che hanno anche parzialmente adattato il pozzo iniziale a camino d’aerazione di una sottostante miniera (Cantieri Pozzo Stefano).
Solo che, per quanto riguarda il cunicolo, loro hanno dato forfait dopo i primi 4-5 candelotti, mentre noi (pur con i modesti strumenti di cui disponiamo) abbiamo continuato ad insistere, fino a raggiungere una discreta sequenza di pozzetti e condotte, via via sempre meno disagevoli.
Dopo mesi di avanzamenti guadagnati comunque a fatica, finalmente ieri siamo riusciti a penetrare in ambienti decisamente più gratificanti, con arrivi dall’alto, sale di discrete dimensioni e una sequenza di pozzi scesi
parzialmente per esaurimento corde. Tutto ciò porta, vista l’esperienza maturata con le grotte dei dintorni, a ritenere di aver raggiunto l’asse principale della cavità, sperando che questo significhi l’accantonamento, almeno temporaneo, delle disostruzioni.
Attualmente la Lacca della Seggiovia è esplorata fino a circa -75, cui bisognerà aggiungere il pozzo non sceso, la cui profondità non è ben valutabile per la morfologia a gradoni. L’aria mantiene portate significative e presenta caratteristiche da ingresso meteobasso, come fanno diversi altri abissi della zona. D’altronde l’ingresso, posto a circa 1350 m slm, si trova ben 1160 metri sotto la cima della montagna.

Notizia di Giorgio Pannuzzo
GSB le Nottole

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