Pubblicato il video che riporta una sintesi dei risultati ottenuti dal “Progetto Monteprato”, piccolo paese che si trova in Comune di Nimis (UD) nelle Prealpi Giulie. Il progetto è stato sviluppato prendendo in esame sia gli aspetti geologici e geomorfologici della “Grotta di Monteprato” sia gli aspetti geologici della zona attorno alla cavità, con un risultato completo e molto dettagliato.


Il video riporta, in sintesi, i risultati ottenuti dal “Progetto Monteprato”, un piccolo paese che si trova in Comune di Nimis (UD) nelle Prealpi Giulie. Il cuore delle ricerche è stata proprio la “Grotta di Monteprato”, visitata fino dal 1885 e molto nota, non solo agli speleologi, ma anche agli abitanti del luogo.

Secondo gli speleologi che hanno portato avanti il progetto, quando si scopre una grotta, essa non dovrebbe mai essere esaminata da sola, ma inserita in un contesto più ampio, prendendo in esame tutto quello che si trova “sopra” e “attorno”. Secondo quest’ottica, il primo passo della ricerca ha preso in esame gli aspetti geologici della zona, con la realizzazione di una dettagliata carta geologica.
In questo settore vi è l’incontro tra il Flysch del Grivò, di età Paleogenica e le formazioni calcaree del Cretacico. La situazione, però, è complicata da diverse faglie e sovrascorrimenti, anzi, uno di essi passa proprio in prossimità della Grotta.

Sulla scorta di questi dati, le ricerche si sono concentrate sugli aspetti geologici e geomorfologici della cavità, che ha un andamento ascendente con un dislivello positivo di 47 metri e uno sviluppo di 158 e pare si sia formata Dal contatto tra un grosso banco carbonatico e i litotipi marnoso arenacei.

Sempre dentro la grotta, nell’arco di due anni, sono state monitorizzate le caratteristiche chimiche delle acque di una piccola sorgente e di tre vaschette. Tutte sono risultate leggermente incrostanti, con pH normalmente compreso tra 8,3 e 8,6, conducibilità elettrica tra 260 e 300 ?S/cm e durezza carbonatica KH tra 6,0 e 8,0 °D.
Il ricambio dell’aria, invece, avviene prevalentemente nel periodo estivo, quando l’aria calda entra dalla parte alta dell’ingresso, risale lungo la volta delle caverne, poi si raffredda, scende al suolo e fa un percorso inverso, fino a uscire dalla parte bassa dell’imboccatura. Nei tratti più interni, le temperature, rilevate sia in estate sia in inverno, sono risultate comprese tra 11,1 e 12,4 gradi.

E’ stato preso in esame pure l’aspetto mineralogico, determinando inizialmente la composizione dei limi e delle argille tramite la diffrattometria a raggi X. In seguito sono state trovate delle piccole incrostazioni di idrossiapatite (un fosfato di calcio), dovute all’attività biologica dei pipistrelli ed è stata determinata la composizione delle “vermicolazioni argillose”.

Il Progetto ha infine preso in considerazione anche altri aspetti. In particolare sono state descritte e spesso visitate anche le grotte circostanti. Una di queste si apre proprio tra le case del paese. Per questo motivo è stato rifatto un rilievo topografico accurato, stabilendo la sua profondità in 83 metri.

Il libro Che racconta questo studio, è inoltre corredato da altri articoli che riguardano la storia di questa frazione e della sua Grotta, le leggende e i suggestivi aspetti naturalistici del luogo, tra cui le caratteristiche botaniche, ecologiche e storiche di un tratto del vicino Rio Montana.

Si tratta dunque di una pubblicazione che non si rivolge solo agli speleologi ma anche alla gente del luogo e alle Pubbliche Amministrazioni, che potranno disporre di un altro strumento utile per la pianificazione e la valorizzazione del territorio.

Il libro può essere richiesto al Centro Ricerche Carsiche Seppenhofer di Gorizia o può essere scaricato, in formato PDF, nella sezione download Ricerche del sito internet: “www.seppenhofer.it”

Puoi vedere il video in questo link

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