Storie di memoria speleologica, ostinazione e ritorni al Farolfi – la parola a Paolo Brunettin (Kunze)
Sono passati undici anni (gennaio 2014) da quando, durante una punta esplorativa di tre giorni in una zona remota del Farolfi – già evocativamente chiamata “le gallerie perdute” – un gruppo di speleologi si era imbattuto, risalendo alcuni rami, in un salone dalle dimensioni importanti per gli standard del posto, nelle viscere del Corchia. Il nome è stato immediatamente trovato: salone Obelix.
A raccontare la vicenda è Paolo Brunettin (K) che, nell’ultima relazione del Progetto O.R.C.O., riferisce che – sì – la storia avrebbe potuto concludersi lì.
Così non è stato: per un fortuito intreccio di coincidenze, K ha deciso in seguito di accompagnare due speleologi triestini al campo Erica, per un breve soggiorno esplorativo.
L’obiettivo era scendere e rilevare alcuni sfondamenti, tra cui il pozzo P105, poco prima del CS33, che riconduceva – dopo un passaggio selettivo – proprio alle gallerie perdute.
Un ultimo pozzo, situato a una ventina di metri dal campo base, appariva poco invitante (e tale è rimasto): alla sua base, però, dopo una disostruzione a colpi di martello, il gruppo era sbucato, con sorpresa, proprio nel salone Obelix.
In successive uscite furono individuati altri punti di interesse, presto abbandonati in favore di nuove priorità.
Finché, come spesso accade, quella “maledetta mosca” non è tornata a ronzare nella mente: l’idea di tornare là sotto non lo ha più abbandonato.
Perché certe esplorazioni non finiscono mai davvero: restano sospese nel tempo, in attesa del momento giusto per essere riprese.
Tra marzo e aprile 2025, quel momento è finalmente arrivato. Una serie di uscite ha riportato Paolo Brunettin (K), Raffaella Cavana, Alessio Augugliaro, Giorgio Sassone, Alessio Betti, Andrea Brondi e Leonardo Brunettin – veterani e nuove leve – nel cuore della montagna, fra aneddoti, rilievi, sogni e realtà di collegamenti con altri rami del sistema. E una determinazione che, dopo tanti anni, non ha mai perso lo smalto.
La parola al Kunze!

“Breve ed amaro riassunto delle puntate precedenti
Data: 29.03.2025
Che dite, ci proviamo a rimettere il naso nel salone Obelix? Tanto più che il rilievo deve essere rifatto. Sì, dai, partiamo.
A questo giro siamo in tre: Giorgio, Leo B. ed il sottoscritto, dalla memoria ferrea. Dunque: il pozzo è un 40, basta una 60. Gli ancoraggi ci sono, ma in ogni caso portiamo il trapano con qualche fix.
In breve arriviamo al campo Erica e al pozzo poco più avanti. Fissiamo la corda sul naturale in direzione del secondo ancoraggio… sì, ma non si trova? Eppure ci deve essere, la corda struscia da matti… eppure, in qualche modo, lo abbiamo sceso le volte precedenti… accidenti.
Poco male: abbiamo il trapano, i fix, la punta… la punta… dov’è la punta, dannazione?! Ah eccola, da 6… da SEIIII??? Vabbè, abbiamo i Multi Monti… Quanti? Uno. Fantastico.
Mi faccio coraggio e parto. Scendo per una trentina di metri senza trovare ancoraggi. Possibile che mi sia sbagliato? La mia memoria ha preso un’altra linea temporale? Ah no, eccolo: uno spit… uno spit?? I bulloni, bulloni, bulloni!
«Mi mandate un paio di fix?» – grido ai ragazzi.
Detto fatto, mi arriva un sacchetto a una velocità tale che si schianta sul discensore con un suono da plotone d’esecuzione, per poi continuare il suo volo fino in fondo al pozzo…
Bene… vai con la birra al circolo di Levigliani
Data: 05.04.2025
Sant’Agostino d’Ippona, nei suoi Sermones (164, 14), afferma:
“Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere.”
Tradotto: «Cadere nell’errore è proprio dell’uomo, ma è diabolico insistere nell’errore per superbia.»
Grazie, IA, per l’aiuto. Si può affermare il contrario?
Raffaella e Alessio oggi si sono lasciati prendere dall’entusiasmo, tanto che arriviamo al pozzo ben attrezzati: trapano, sacchetta d’armo e fix.
Alessio, bello carico, parte e comincia la discesa. Pianta un fix intermedio – che sarà utile per spezzare il rilievo – per poi proseguire. Allo spit installa l’ancoraggio e subito dopo trova finalmente un fix. Installa l’ancoraggio e prosegue…
Poi silenzio.
…silenzio…
«Oooh, non basta la corda!» (in pratese stretto).
NON BASTA LA CORDAAAA???
… Altra birra
Data: 12.04.2025
Oggi è il grande giorno: l’inferno può attendere. Anche la birra.
Devo essere onesto: un altro sabato in Farolfi? Non ne avevo proprio voglia.
Ma ci sono luoghi che ti attirano come calamite. È vero, il viale del tramonto si avvicina… ma quando hai un fuoco che ti arde dentro, anche le più piccole emozioni rendono grande una giornata, e un’intera vita.
E Farolfi sia. E salone Obelix sia.
A Passo Croce siamo in cinque. Giorgio, che viene da Parma, è in ritardo, ma si aspetta volentieri: siamo “scialli”, come dicono i giovani.
La squadra per oggi è composta da: Giorgio, Alessio, Alex, Andrea e il sottoscritto (vecio).
A mezzogiorno entriamo, e per l’una e un quarto siamo al CB.
Alex afferma che voleva togliersi la ruggine.
Belin, che corsa.
Finalmente, con l’aggiunta della corda mancante, raggiungiamo la base del pozzo e l’ingresso nel salone Obelix. Mi guardo intorno e finalmente riconosco l’ambiente. Superiamo la sala e individuo il passaggio che ci porta nell’altro ambiente dove, a memoria, poteva esserci qualcosa di interessante per eventuali prosecuzioni.
Be’, non era come lo ricordavo. Però la zona è interessante, con possibilità esplorative…
Nel mio sogno di malato speleologico, vedo il collegamento con il ramo G del Fighiera.
Be’, ci sono delle belle risalite da fare… suvvia, lasciatemi sognare!
Ma oggi siamo qui per rifare il rilievo. E scattare qualche foto.
Alla fine chiudiamo la poligonale sul CS34, decidendo di lasciare armato per tornare, a breve, a mettere il naso dove conducono le risalite.
Finalmente sono soddisfatto.
Mi sento carico. Talmente carico che in un’ora siamo fuori.
Bella giornata. Proficua.
P.S. Il sacchetto con i fix è stato recuperato… :))
Hanno partecipato:
Raffaella Cavana, Alessio Augugliaro, Alessio Betti, Giorgio Sassone, Andrea Brondi, Leonardo Brunettin, Paolo Brunettin (K)
A breve il rilievo
Paolo Brunettin (K)”
