Un enorme “oceano” sotterraneo si snoda dall’Indonesia alla Russia, ma mai nessun sottomarino potrà esplorarlo.
La scoperta è stata fatta da due ricercatori americani studiando le onde sismiche generate dai terremoti.
Tra i 700 e i 1400 chilometri di profondità gli scenziati hanno scoperto la presenza di acqua in una percentuale di circa lo 0,1% rispetto alla roccia, ma nel volume totale si tratta comunque di una quantità d’acqua immensa.
Questa zona di rocce “umide” accentua molto la propagazione di onde sismiche ed è proprio grazie a queste che è stata localizzata. L’acqua è penetrata così tanto in profondità per l’ormai noto meccanismo della tettonica a placche. La terra è costituita da enormi placche continentali che come un tappeto mobile scorrono sulla superficie per poi inabissarsi sotto un’altra placca continentale. La placca del pacifico, con il fondo “umido” penetra sotto la placca asiatica portando con se anche grosse parti di acqua. In genere il calore endogeno fa si che già a 60 chilometri di profondità l’acqua si surriscalda e va in ebollizione, dando vita a fenomeni come geiser, gas vulcanici ecc, ma qui nel bordo occidentale del pacifico le cose sono un pò diverse e l’acqua arriva a profondità elevate grazie ad una speciale conformazione della placca asiatica. Questa scoperta sarà molto utile per capire i meccanismi di altre zone della terra, come l’Islanda, le Hawai e il parco di Yellowstone, infatti una ipotesi ammette che l’intensa attività vulcanica è dovuta proprio alla notevole presenza di acqua che in qualche modo favorisce la fusione delle rocce. La notizia è disponibile in Inglese sul National Geographic News

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