Il Timavo System Exploration (TSE), il programma di esplorazioni speleosubacquee nelle cavità carsiche avviato nel 2013 condotto ad agosto di ogni anno, con una pausa nel 2017 con partner la Società Adriatica di Speleologia (SAS) e la Fédération française d’études et de sports sous-marins (FFESSM), con la partecipazione di molti speleologi provenienti da gruppi della Slovenia e dell’Italia, è giunta quest’anno ad un probabile balzo in avanti con le ricerche circoscritte all’Abisso Trebiciano.

Lago Timeus - Foto di Stefano Salvini
Speleosub al Lago Timeus - Foto di Stefano Salvini

Finora gli speleosub hanno scoperto ed accuratamente rilevato oltre 500 metri di gallerie mai esplorate.

La spedizione 2018 ha permesso di progredire nel sifone di uscita, inviolato sino a due anni fa, dove i sub sono avanzati per una cinquantina di metri sino a raggiungere due cavità a pelo libero, cioè non allagate, con presenza di aria, a 250 m. circa dalla grande caverna Lindner; questi due ambienti sono solo l’assaggio di qualcosa di più grande. Le cavità a pelo libero sono un segnale: probabilmente il sifone è stato superato e manca poco per raggiungere un ambiente di vaste dimensioni.
L’ipotesi è avvalorata dai potenti soffi d’aria che si avvertono in superficie, nella soprastante dolina detta “Dolina Reka”, quando il Timavo è in piena.

Le esplorazioni 2018 si sono svolte anche nel sifone di entrata dove le speranze di trovare il collettore principale d’arrivo dell’acqua erano davvero poche, ma incredibilmente, durante l’ultima immersione, in una zona già battuta ed esaminata, gli speleosub si sono accorti di un passaggio parzialmente nascosto dietro una curva… e la corsa si riapre:

I subacquei hanno potuto stendere una sagola di 70 metri nella parete sinistra di una galleria di grandi dimensioni, del tutto inesplorata. Soffitto, lato destro e pavimento non si sa dove siano e la galleria prosegue alla grande.
Dopo 70 metri, spaesati dalle dimensioni degli ambienti e per questioni di tempi d’immersione, i sub sono tornati pian piano indietro, attraversando i quasi 400 metri di gallerie esplorate negli anni precedenti, sino alla caverna Lindner.
È stata così finalmente trovata la prosecuzione del sifone di entrata, che continua apparentemente senza ostacoli e nella direzione giusta, cioè verso la Jama Sesanske Reke, presso Orlek dove un tracciamento delle acque aveva confermato la comunicazione tra le acque delle due grotte, che distano in linea d’aria circa un chilometro.

La misurazione della velocità del colorante di tracciamento aveva indicato che il tortuoso corso del fiume nei meandri carsici è di 2,5 km circa.

Fonte: www.ilfriuliveneziagiulia.it

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