Uno dei complessi carsici più affascinanti della Calabria torna visitabile, grazie a un importante intervento di riqualificazione ambientale
Un impegno per la valorizzazione del territorio
Il ritorno delle visite è stato accolto con grande soddisfazione dalle istituzioni locali: può essere strategici il ruolo delle grotte per il rilancio del turismo e dell’economia della zona.
Grazie a un finanziamento regionale di 2 milioni di euro, reso possibile dall’impegno degli amministratori, è stato possibile avviare lavori di riqualificazione per rendere l’area più accessibile e sicura.
Un volano per lo sviluppo locale
Le Grotte di Sant’Angelo, per il loro valore storico e naturalistico, rappresentano una risorsa preziosa per l’economia di Cassano all’Ionio.
Il potenziale turistico del sito potrebbe favorire l’incremento delle attività locali, creando nuove opportunità lavorative e promuovendo il territorio come destinazione di interesse culturale e ambientale.
Un sito ricco di storia e fascino
Le grotte hanno una storia antichissima: abitate già nel Neolitico Medio (V-IV millennio a.C.), furono frequentate fino alla fine dell’Età del Bronzo e utilizzate anche nei periodi successivi. La loro esistenza fu documentata per la prima volta dallo speleologo Francesco Orofino nel 1951, che le descrisse come un’antica cava di gesso arricchita da spettacolari stalattiti e stalagmiti. Successivamente, tra il 1962 e il 1964, il professor Santo Tinè condusse le prime ricerche archeologiche, ricostruendo le diverse fasi di occupazione delle grotte.
Negli anni ’70, la Commissione Grotte Eugenio Boegan di Trieste ampliò gli studi sulla morfologia delle cavità, individuando 16 grotte carsiche nella zona, tra cui le più importanti: la Grotta Inferiore e la Grotta Superiore di Sant’Angelo. Questi ambienti, che si estendono per oltre un chilometro, sono noti per le loro formazioni calcaree di straordinaria bellezza, che assumono forme curiose e suggestive.
La Grotta Pavolella: un luogo di sepoltura antichissimo
Tra le scoperte più significative,la Grotta Pavolella o Grotta degli Scheletri.
Gli scavi archeologici effettuati tra il 1978 e il 1982 hanno rivelato che il sito era utilizzato a scopo funerario, testimonianza rara di pratiche di cremazione risalenti al Neolitico.
Tesori nascosti: i reperti archeologici
Nel corso delle ricerche, gli archeologi hanno rinvenuto numerosi manufatti ceramici, tra cui orcioli, bollitori per il latte, tazze da filtro e grandi contenitori per la conservazione dei cibi.
Tra i reperti più affascinanti, una piccola statuetta femminile di ceramica figulina dipinta, alta appena 5,5 cm.
Il manufatto ha dettagli anatomici ben definiti e incisioni decorative rilevanti: è sicura testimonianza dell’importanza della produzione artistica e simbolica delle antiche comunità che abitarono la zona.
Verso una nuova era di turismo e cultura
La riapertura delle Grotte di Sant’Angelo segna l’inizio di un nuovo capitolo per il turismo locale.
Grazie agli interventi di riqualificazione e alla crescente attenzione verso la valorizzazione del patrimonio storico e naturalistico, il sito potrà diventare un punto di riferimento per gli appassionati di speleologia, archeologia e natura. Un’occasione per riscoprire le meraviglie nascoste della Calabria e per rilanciare l’economia del territorio attraverso il turismo culturale e ambientale
La cerimonia di riapertura è avvenuta ieri, 20 marzo 2025, presso l’ingresso del sito, in presenza delle Autorità, del presidente del Centro Regionale di Speleologia Enzo dei Medici Felice Larocca, del direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari e della soprintendente ABAP di Cosenza.
Oggi, 21 marzo, è possibile partecipare a visite guidate gratuite, dalle 10:00 alle 13:00, condotte da esperti speleologi del Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”. Info e prenotazioni: tel 328 808 4284 – 333 342 9008 mail grottedisantangelo@gmail.com o crsenzodeimedici@gmail.com