Società Speleologica Italiana
Il contributo in terra cubana della Società Speleologica Italiana
Ufficio Stampa Società Speleologica Italiana

Si è svolta, al Cine Infanta nel cuore di L’Havana, a Cuba, venerdì scorso, la presentazione del documentario Grotte e Rivoluzione, durante il 29° Festival del Nuevo Cine Latinoamericano.
Fuori concorso, il cortometraggio dell’italiano Salvatore Braca, è stato proposto nella selezione “Latinoamérica en perspectiva”, dentro “Hecho en Cuba”, che ripercorre la vita del pioniere speleologo cubano, Antonio Núñez Jiménez, fondatore della Sociedad Espeleologica de Cuba. Un nutrito pubblico ha assistito alla proiezione, che con commozione, ha applaudito e rivolto complimenti ai nostri connazionali per la sensibilità di interpretazione nella realizzazione dell’opera.
Per la Società Speleologica Italiana, presente Fabio Siccardi della Commissione Relazioni internazionali, che insieme a Riccardo Dell’Acqua e allo staff di produzione hanno contribuito a raccontare le vicende di Núñez e le conquiste della speleologia locale nonostante le restrizioni del regime pre-rivoluzione. «Tra i complimenti, ricordo quelli legati ad una lettura umana del documentario in cui molti hanno evidenziato come traspare la figura non solo scientifica e diplomatica di Núñez ma anche il pensiero umanista. Altri hanno evidenziato invece l’aspetto storico, richiamando l’attenzione sulla coerenza del racconto e alla valenza quasi storico-giornalistica del documentario. Complimenti venuti tutto sommato dal pubblico più difficile, cubano e conoscitore della vita di Núñez», così ha commentato l’esperienza Fabio Siccardi, che continua: «La storia raccontata dal punto di vista dei cubani è una maniera alternativa di vedere un fatto. Un punto di vista diverso dal solito standard italiano».
La recente scomparsa di Lupe Veliz, moglie e compagna dello speleologo, ha reso più toccante la presentazione alla quale hanno assistito le cinque figlie, tra cui Liliana, la più vicina allo staff italiano, e Queral, oggi ottantaquattrenne, complice di Núñez in numerose esplorazioni, che racconta di lui: «Quando qualcuno gli domandava qualcosa riguardo ad un problema da risolvere, un problema grave, lui chiedeva: “Ha qualcosa a che vedere con il movimento della terra?” e gli rispondeva: “No, no!”, lui diceva: “Ah, allora non è così grave”».
Alla proiezione hanno partecipato anche i membri italiani della spedizione “Immagini di Speleologia Cubana”, che hanno sospeso le loro attività per partecipare all’evento, accompagnati da Ercilio Vento, attuale presidente della Sociedad Espeleologica e Estaban Grau.
Diciotto le sale coinvolte per proiezioni, mostre e incontri per un totale di circa 300 mila spettatori: ricca e multiforme l’offerta in concorso. Nella prestigiosa sezione “lungometraggi”, la più gettonata con 150 opere, lo scalino più alto del podio l’ha conquistato il messicano Carlos Reygadas con “Luz Silenziosa”. Il brasiliano Cao Hamburguer con “El año que mis padres salieron de vacaciones” e l’argentino Ariel Rotter con “El otro”, si sono piazzati rispettivamente al 2° e 3° posto.
Aggiornamenti e notizie sul sito della Società Speleologica Italiana: http://www.ssi.speleo.it/estero/.

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